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Pasquale Petito ha partecipato con le opere:

"Una serata notturna in dialetto"

"La befana e il poverello"

"Due versetti della mia solitudine"

"San Martino"

"La storia del grande carnevale del 2000"

Quattro versetti per i frati francescani"

 

...e non finisce qua.... Il signor Petito ci ha sommersi di lavori ma è stato impossibile dattiloscriverli e catalogarli tutti per il concorso. Merita comunque un applauso particolare per l'interpretazione scenica delle poesie e per la lucida memoria che gli ha permesso di declamare la sua opera di notevole lunghezza.

Viene consegnato il libro "Lithrattu ti Eie" e l'attestato con la seguente motivazione:

 

"Una poesia naif che sgorga spontanea come acqua di fonte. Le feste del calendario, Befana, Carnevale, San Martino, diventano occasioni per una rivisitazione di usi e costumi locali, ma anche drammatiche meditazioni sulla solitudine o sulla povertà delle antiche famiglie numerose: affiorano ricordi di gioie perdute ed atmosfere ignote ai giovani d'oggi. Con i "versetti dei fraticelli"  compare una verve devozionale insolita e felicemente ispirata."