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 Carpignano Salentino

1709 - 2009

 

 

“Alla Fonte della Fede”

 


Mostra di Icone Bizantine di

Maria Lucia Alemanno

 


Chiesa Parrocchiale

di Carpignano Salentino (Le)

 

Sabato 10 ottobre 2009

Mostra di Icone Bizantine di Maria Lucia Alemanno

Sabato 10 ottobre 2009

Chiesa Parrocchiale di Carpignano Salentino (Le)

 

“Alla Fonte della Fede”,
di Sandro Montinaro

* * * * *

Il 10 ottobre 2009, dalle ore 19.00 alle ore 22.00, nella Chiesa Parrocchiale di Carpignano Salentino, sarà possibile visitare la mostra d’icone bizantine dal titolo “Alla Fonte della Fede” realizzate dall’artista Maria Lucia Alemanno.

Maria Lucia Alemanno (Lecce, 12 Gennaio 1977), vive e opera a Veglie (Le).

Nel 1995 inizia l’attività di decoratrice specializzandosi nella decorazione su tessuto.

Attratta dall’immagine sacra, ossia dall’icona, intesa come mezzo per entrare in contatto con se stessi e in profonda comunione con Dio e con i fratelli, inizia a frequentare alcuni corsi di iconografia: in particolare, nel 2002 quello tenuto dal maestro greco Kostantinos Xenopoulos, docente all’Accademia Ecclesiastica del Monte Athos, e nel 2003 quello tenuto ad Assisi dal maestro Giovanni Raffa.

La mostra vuol essere un viaggio nel viaggio: un percorso di emozioni e suggestioni tra le opere dipinte, all’interno del cammino di “Olim Ecclesia Carpiniani”, un progetto volto alla scoperta del territorio attraverso lo studio dei Fonti Battesimali della vicaria di Martano.

Il pennello mistico di Maria Lucia Alemanno ci condurrà “Alla Fonte della Fede”, per scoprire – in un’esplosione di colori, suggestioni e misticismo – l’antica tradizione bizantina che l’artista ha sapientemente raggiunto con originalità, rispettando le tecniche di esecuzione e gli schemi formali e cromatici dei soggetti raffigurati.

Le icone – dal termine greco eikòna, “immagine” – elevano le menti dalle cose terrene a quelle celesti; intrise di profumi, colori e sensazioni atemporali, rappresentano l’espressione vera e palpabile del messaggio Cristiano del Vangelo.

La tecnica usata è quella antichissima dei monaci greci, che l’Alemanno ha seguito alla lettera con materiali tradizionali e di origine naturale: legno, gesso, colla di coniglio, terre colorate stemperate in rosso d’uovo e aceto, oro zecchino.

Dipingere un’icona, oltre a rappresentare il compimento di un percorso artistico, è un modo alternativo di pregare e meditare, un connubio di maestria tecnica e preparazione spirituale che, attraverso la forma, il colore e l’illuminante fondo oro, ci permette di entrare in quel cerchio magico del mistero della trascendenza.

Realizzate con estrema abilità pittorica, le icone di Maria Lucia Alemanno sono qualcosa di più di immagini devozionali, sono opere al servizio di un messaggio, di una teologia della bellezza che diventa catechesi, prima per l’artista poi per i fedeli. Sono messaggi figurati che, oltre ad avere un posto ben preciso nel culto liturgico e nella devozione privata, rappresentano un mezzo efficace per elevare l’uomo a Dio, alla Madre di Dio e ai Santi.

Questo il senso ultimo della mostra: essere nel Tempio di Dio e quindi nel Tempio del Popolo, perché, qui più che mai si avverte la voce di Dio e la mano dell’Uomo.

Nove sono le opere esposte che illumineranno e impreziosiranno la chiesa parrocchiale di Carpignano Salentino, accompagnandoci nell’ideale percorso di avvicinamento “Alla Fonte della Fede”:

“Santissima Trinità” (cm 47x57);

“Santa Famiglia” (cm 30x40);

“Madre di Dio della Tenerezza I” (cm 25x35);

“Madre di Dio della Tenerezza II” (cm 30x40);

“Madre di Dio della Tenerezza III” (cm 40x56);

“San Giovanni” (cm 17x25);

“San Cristoforo” (cm 24x48);

“La Resurrezione” (cm 35x45);

“La Presentazione al Tempio” (cm 46x64).

Le opere di Maria Lucia Alemanno mirano all’inafferrabile e accendono nei nostri cuori «un insopprimibile desiderio di pace e di luce» (1).

La mostra è allestita in contemporanea con il terzo incontro culturale dal titolo “Il tempio nelle tre religioni monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo e Islam” organizzato nell’ambito del Progetto “Olim Ecclesia Carpiniani A. D. 2009” per la celebrazione dei Trecento anni della Chiesa Parrocchiale di Carpignano Salentino (1709-2009).

 

(1) L. MANCA, L’icona: aspetto teologico-spirituale, in M. L. ALEMANNO – A. DE BENEDICTIS, Icone. Pennellate di luce, Novoli (Le), Parametro Editore, 2004.

 

Carpignano Salentino, 1709-2009

Il progetto “Olim Ecclesia Carpiniani”

per i 300 anni di storia della Chiesa Parrocchiale

 

di Sandro Montinaro

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A Carpignano Salentino da sempre l’arte, con il suo trionfo di bellezza e di dolcezza, apre l’anima all’incontro con il soprannaturale.

A siffatte gioie spirituali l’anima è preparata dalla frequentazione delle bellezze presenti nel suo grazioso borgo antico dove, nel severo silenzio dei cortili, di tanto in tanto risuona dalle sommesse voci degli esseri viventi anche la voce di Dio.

Bellezze insite nella miriade di particolari architettonici, ma soprattutto nei putti aggettanti, negli sguardi ieratici dei Santi che, muti testimoni, ci accompagnano, dal portale d’ingresso fino all’altare maggiore, nella visita della chiesa parrocchiale di Carpignano Salentino nel trecentesimo anno della sua costruzione.

Architettura e liturgia hanno vissuto da sempre in uno stretto rapporto di reciproco stimolo ed ausilio; questo rapporto si è modificato nel corso del tempo in seguito ai cambiamenti avvenuti nella società civile, nella cultura e nel modo dell’uomo di relazionarsi a Dio.

La celebrazione dei trecento anni della parrocchiale vuole essere un momento di confronto sul senso della chiesa intesa come “tempio del Signore e tempio del Popolo”.

La parola “chiesa” deriva dal greco “ekklesìa” che significa assemblea, gruppo, riunione e certamente non si riferisce a un edificio fatto di mattoni e tegole, bensì a un gruppo di persone radunate per adorare Dio e per mettere in pratica gli insegnamenti di Cristo.

Punto di partenza di questo viaggio celebrativo è la riscoperta del valore del battesimo come “porta” di tutti i sacramenti.

Olim Ecclesia Carpiniani, dunque, è un cammino spirituale, oltre che storico-artistico, un viaggio inconsueto che, tra i vari spazi simbolici che costituiscono il luogo di culto cristiano, prende l’avvio dal fonte battesimale, ovvero, da quella porta immaginaria attraverso la quale il cristiano inizia il suo itinerario verso l’altare, verso quell’Eucaristia che è il vertice dell’iniziazione cristiana e di tutta l’azione pastorale della Chiesa.

La valorizzazione dei fonti battesimali, sollecitando un rinnovamento spirituale, una riscoperta del valore artistico e cristiano in un abbraccio tra passato e presente, rappresenta un modo diverso e inconsueto per conoscere la storia locale, l’identità culturale, le proprie radici…

Ricco il calendario di eventi – convegni, tavole rotonde, mostre fotografiche, d’arte e documentali – che, inaugurato l’8 aprile 2009, ci porterà nell’anno commemorativo 2009-2010 ad approfondire e valorizzare le qualità spirituali, storiche ed artistiche del territorio della vicaria di Martano e nel particolare della chiesa parrocchiale di Carpignano Salentino.

Il progetto, pertanto, costituisce un contributo alla conoscenza e allo sviluppo della storia e dell’identità del territorio della vicaria di Martano, senza la quale è impensabile la crescita umana, culturale e spirituale dei cristiani e di tutti i cittadini.

Questo il senso ultimo del progetto: valorizzare e conoscere il tempio di Dio e quindi il tempio del popolo, perché, è qui più che mai che si svela il disegno di Dio e la mano dell’Uomo.

 

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