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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 30 Giugno 2003

 L'inferno si è scatenato attorno alle 20

 Nel triangolo Leverano, Copertino, Veglie, gravissimi danni alle colture. Distrutte numerose serre
Una tromba d'aria spazza il Salento

 A Scorrano le luminarie si abbattono sulle auto in sosta. Crolla un'impalcatura in città

 

 VEGLIE -  Tromba d'aria e danni ingenti nel Salento, ieri sera, dopo una giornata di caldo rovente, che solo attorno a mezzogiorno è stato in parte mitigato da un po' di vento. L'inferno si è scatenato poco prima delle ore 20, e per una quindicina di minuti ha praticamente messo sottosopra mezza provincia. Nel capoluogo, a Scorrano ed a Galatina, nonché nel triangolo Leverano-Copertino-Veglie i danni più pesanti.
Proprio in questi ultimi tre paesi, ai quali vanno aggiunti quantomeno Carmiano e la frazione di Magliano, la violenta grandinata ha messo in ginocchio i filari di vite con gli acini già verdi, gli olivi in fiore e soprattutto le aziende florovivaiste ed ortofrutticole, per non dire delle coltivazioni di angurie. Nella stessa serata, il sindaco di Leverano, Cosimo Durante, che oggi dichiarerà lo stato di calamità, ha effettuato un sopralluogo assieme ai vigili urbani. Disastrosa la situazione che si è presentata ai rappresentanti del Comune: i chicchi di grandine avevano forato i vetri di copertura delle serre, e per questo tutti i prodotti erano stati gravemente danneggiati.
A Scorrano, il forte vento ha smantellato la paratura di luminarie che le ditte Cesario De Cagna e Fratelli Mariano stavano per completare in vista delle festività patronali. Supporti, lampadine e quant'altro, si sono abbattutti sulla auto in sosta: almeno una ventina quelle danneggiate. 150mila euro ciascuno i danni lamentati dai titolari delle due aziende, per i quali le luminarie di Scorrano rappresentano la «vetrina» in vista degli appalti per gli altri addobbi che durante l'estate vengono realizzati in ogni angolo della provincia.
A Galatina la tromba d'aria ha interessato l'itinerario della festa in onore dei Santi patroni Pietro e Paolo. In particolare, un'ondata di vento ha mandato in aria un'intera fila di bancarelle, dalle quali sono volati, anche addosso ai passanti, capi di abbigliamento ed oggetti di ogni tipo.
Danni e fuggi fuggi generale anche a Poggiardo. Attorno alle ore 20, le folate di vento si sono abbattute sulla Processione del Cuore di Gesù. I tavolini dei bar sono volati alla rinfusa, e più di qualcuno si è rifugiato nei portoni. E proprio in un portone è stato trovato riparo per l'urna contenente l'oggetto di culto.
Nel capoluogo, la tromba d'aria ha scaraventato sull'asfalto una grande impalcatura allestita in via 95° Reggimento Fanteria per lavori di ristrutturazione. Per fortuna, al momento del crollo non c'erano passanti, ma ferri e legni si sono abbattuti sulle auto in sosta, danneggiandole. Per consentire ai pompieri, intervenuti assieme ai vigili urbani, di rimuovere le macerie, la strada è stata chiusa al traffico per l'intera serata. E su di un'auto in sosta, schiacciandola, nei pressi della villa comunale è precipitato un vecchio albero di pino. Per il resto, si sono registrati alberi caduti sulla via per Brindisi e segnali stradali divelti in tutta la città.
Anche se in tono minore, l'ondata di maltempo ha interessato Otranto (numerosi gli alberi caduti nella zona degli Alimini), Gallipoli, Tricase ed Ugento. A Nociglia, una vecchia palazzina disabitata è stata transennata perché pericolante, ed un comizio in corso sospeso.
A Lecce, Scorrano e Tricase, tre cittadini hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari: colpiti dai pezzi di segnali stradali volati per aria, erano rimasti lievemente contusi.

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 1 Luglio 2003

 La tromba d'aria e la violenta grandinata hanno distrutto vigneti, colture di ortaggi e centinaia di alberi di olivo. Già chiesto lo stato di calamità.

 Maltempo, agricoltori in ginocchio

Danni ingenti a Leverano, Veglie e Copertino. Ecco le aree maggiormente colpite

 

 VEGLIE -  Sono ingenti i danni alle colture provocati dalla tromba d'aria che si è abbattuta improvvisamente domenica scorsa scorsa lungo la direttrice Veglie-Leverano-Copertino.
Ettari di vigneti distrutti, centinaia di alberi di ulivo capricciosamente mondati dalla furia devastatrice dell'uragano e le chiome sbattute a centinaia di metri di distanza. Le colture di ortaggi, tra cui angurie, meloni e peperoni, sono state devastate dai chicchi di grandine grossi come una noce, venuti giù insieme ad una pioggia torrenziale.
Mezz'ora di inferno è bastata per mandare in fumo speranze e risorse di centinaia di agricoltori. A questi vanno aggiunti i danni alle serre. In particolare nell'agro di Leverano la grandine ha devastato le coperture in vetro e, di conseguenza, i prodotti ortofloricoli che erano a dimora sotto le strutture. In alcuni casi quest'ultime hanno subito veri e propri cedimenti.
Per il momento non è ancora possibile quantificare i danni. Si sa solo che sono ingenti. Ora non resta che attendere i risultati dei sopralluoghi compiuti dagli ispettori provinciali dell'Agricoltura che in alcuni casi, come per Leverano, su sollecitazione del sindaco Cosimo Durante, sono già intervenuti nella mattinata di ieri.
Restando a Leverano, il primo cittadino si è già attivato per chiedere alla Regione Puglia lo stato di calamità. Durante ha anche interessato la Prefettura perchè intervenga la Protezione civile per arginare la pericolosità prodotta dalle decine di migliaia di schegge di vetro, sparse per le campagne e provenienti dalle coperture delle serre.
«Siamo rammaricati per quanto è successo - ha dichiarato il primo cittadino - tuttavia ci siamo mobilitati con urgenza perchè venga riconosciuto il danno alle aziende colpite». L'Amministrazione sta valutando anche la possibilità di convocare un consiglio comunale monotematico, al fine di concordare con tutte le organizzazioni di categoria tutte le iniziative utili a fronteggiare lo stato di calamità e di crisi dell'intero comparto.
Stando ai primi sopralluoghi le località maggiormente coinvolte sono: Rodogaleta, Cavaliere, Gustapane. E poi ancora: Manieri, Chetta, Cellina, Albaro, Paladini e Macchia nuova. «E' come se l'uragano si muovesse lungo una mappa prestabilita - è stato lo sconsolante commento dell'assessore all'Agricoltura del Comune di Veglie, Antonio Cascione. Uliveti, vigneti e ortaggi devastati anche in questo feudo. Tra le più colpite risultano le località Cardo, Curti piccoli, Vocettina, Monteruga, Marchioni, Lardari, Santa Venia, la Madonnina, Corda di lana e Petti. Colpito anche il feudo in direzione Carmiano in località le Rene. E per questa mattina a Veglie si attendono gli ispettori per la verifica dei danni.
A Copertino la tromba d'aria ha creato qualche scompiglio, scaraventando pericolosamente per decine di metri i tavoli di alcuni bar e distruggendo alcune antenne tv. Ma i danni maggiori si sono verificati nelle campagne, nell'area compresa tra Carmiano e Leverano, ovvero le località Paraita, Tenente, Corso, Fria, Tinore e Olmo. Il responsabile del settore Attività produttive, Giuseppe Guida, ha già predisposto degli stampati a disposizione delle aziende che vorranno segnalare i danni. Tra questi anche il coordinatore provinciale di Acliterra, Carlo Tarantino, il quale ha chiesto l'attivazione delle procedure che, in base alla legge 185/92, riconoscano le provvidenze economiche per i danni subiti.

 

di Giovanni Greco

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 3 Luglio 2003

 TROMBA D'ARIA / Un appello

Una legge a tutela degli agricoltori

Interventi urgenti e straordinari per agricoltori allo stremo. E' quanto chiede il diessino Antonio Maniglio, vice presidente della Commissione Agricoltura alla Regione Puglia.
In una lettera aperta all'assessore al ramo, Nino Marmo, affronta il problema legato alla tromba d'aria che domenica scorsa ha colpito il triangolo Leverano-Copertino-Veglie, caratterizzato da una produzione prevalentemente agricola.
«La calamità dell'altro giorno - scrive a Marmo - è solo l'ultima della serie. Prima ci sono state le gelate e la siccità. Ecco perchè il rischio di un vero e proprio tracollo produttivo è drammaticamente serio».
Per Maniglio bisogna far presto e bene, mettendo in campo «una iniziativa che spinga il Governo nazionale ad assumere misure straordinarie per gli agricoltori del Salento e della Puglia. Proviamo, una volta tanto - dice a Marmo - a far pesare non solo i produttori di latte del Nord che hanno truffato lo Stato ma anche i coltivatori che hanno subìto i danni delle calamità naturali».
Concretamente, per il vice presidente della Commissione, bisognerebbe decidere l'incremento delle risorse destinate a far fronte alle calamità atmosferiche, a suo avviso insufficienti; prevedere la riduzione dei costi previdenziali e fiscali e il rimborso delle spese sostenute per la conduzione delle colture danneggiate, oltre al rinvio delle cambiali agrarie in scadenza.
Maniglio sostiene che la legge 185 in materia di calamità atmosferiche è ormai superata. «La Regione - dice - deve premere con forza per avere una nuova legge che preveda un sistema di coperture assicurative superando la trafila burocratica attuale e che consenta ai piccoli proprietari di usufruire del nuovo sistema».

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 22 Ottobre 2003

Calamità naturali: pronto il decreto per il Nord Salento

È pronto il decreto legge che permetterà di ottenere i risarcimenti per i danni provocati dalle calamità naturali dell'aprile di quest'anno. Il provvedimento riguarda 19mila ettari di territorio tra Campi Salentina, Salice, Guagnano, Novoli e Veglie.
Gli operatori agricoli interessati ora potranno richiedere i benefici previsti dalla legge attraverso i rispettivi Comuni.
L'istruttoria, curata da Walter Mazzotta dell'ispettorato agricolo provinciale, consente agli agricoltori di avviare le pratiche per richiedere i finanziamenti.
Questa zona del Nord Salento è stata riconosciuta come interessata allo stato di calamità con più del trentacinque per cento di danno della produzione lorda vendibile. A partire dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale, ci sono quarantacinque giorni di tempo per la presentazione delle domande di risarcimento da parte degli agricoltori che hanno diritto agli aiuti previsti.
Per poter accedere ai finanziamenti, quindi, è necessario che gli enti locali agiscano con tempestività per non far perdere i finanziamenti stanziati dal Governo.
Il varo del provvedimento corona col successo l'azione condotta tra gli altri dall'onorevole Achille Villani Miglietta, che si attivò presso il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno, per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità. Il maltempo dell'aprile scorso mise praticamente in ginocchio la produzione ortofrutticola e, in qualche caso, anche quella vinicola della zona.

 

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