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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da  La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 16 settembre 2004

dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 16/09/04

Tragedia sfiorata in via Carmiano. La madre era ingessata e si trovava nell'abitazione con la figlioletta di 8 anni

La casa brucia, salvate dai vigili del fuoco due donne

VEGLIE - Mamma e figlioletta intrappolate in casa dal fumo e dalle fiamme sono state salvate dai vigili del fuoco. Infilate le maschere con il respiratore, le hanno portate in braccio fuori dalla casa che stava bruciando. «Sono stati tempestivi, si sono mossi senza tergiversare», racconta Giuseppina Leverè con un filo di voce. «Ho avuto paura, sono bloccata da una gamba ingessata e con me c'era la mia bambina di 8 anni e mezzo. Meno male che sono arrivati subito, meno male come è andata».

Tutto è accaduto ieri mattina verso le otto e mezzo a Veglie in via Carmiano 40 dove c'è la villetta della famiglia Scandone: i passanti sono stati richiamati dalle urla della Leverè e del figlio di 17 anni che si erano rifugiati sul balcone del primo piano. Chiedevano aiuto e chiedevano soprattutto l'intervento dei vigili del fuoco perché la casa stava andando in fiamme e di scappare dalla porta di ingresso non era cosa poiché tutto l'appartamento era stato ormai invaso dal fumo. I vigili del fuoco del distaccamento di Veglie, aperto proprio questa estate, sono arrivati in quattro, il caposquadra Antonio Sasso ha disposto che due si occupassero delle fiamme e gli altri del salvataggio: con maschere e respiratori hanno attraversato il fumo tanto spesso da costringerli ad avanzare con molta cautela, sono saliti al primo piano e dopo aver fatto indossare le maschere a mamma e figlioletta le hanno condotte giù per le scale. Il ragazzo invece è venuto giù da solo.

A causare l'incendio - hanno constatato i vigili del fuoco - è stata una lampada finita su una poltrona. Lo conferma la Leverè: Levorè: «E' stata l'abatjour che tenevo accanto al divano-letto dove sono costretta a dormire dopo l'operazione alla gamba. Porto una ingessatura e per questo cammino con le stampelle, e con difficoltà, e non me la sento di salire su per le scale del primo piano dove si trova la zona notte. Ho urtato involontariamente l'abatjour che ha bruciato un po' la poltrona, me ne sono accorta perché ho sentito puzza ma non pensavo che fosse nulla di Ho messo il copripoltrona sulla bruciatura, poi ho aperto la finestra per fare andare via la puzza e sono salita al primo piano per svegliare i ragazzi». In questi pochi minuti si è sviluppato l'incendio. «Ho chiesto a mio figlio di andare a buttare la poltrona ma è tornato subito indietro dicendomi che la casa si stava incendiando, c'era tanto fumo che non potevamo scappare per le scale e siccome a Veglie da tempo l'elettricità viene staccata tutto il giorno non potevamo neanche prendere dell'acqua. Sono stati momenti concitati, avrei voluto prendere il telefono per chiedere aiuto, ma non c'è stato il tempo perché il fumo stava rendendo l'aria irrespirabile e mio figlio si stava sentendo male. I vigili del fuoco sono stati bravi. Grazie».

di E.M.


da La Gazzetta del Mezzogiorno  del 16/09/04

Il tempestivo e coraggioso intervento dei vigili del fuoco, ieri mattina, ha evitano una tragedia
Madre e figlia salvate in extremis

Le due donne erano rimaste intrappolate dal fumo sprigionato da un incendio
Le fiamme provocate da una lampada andata in corto circuito nel vano cucina

 

VEGLIE - Un coraggioso intervento dei vigili del fuoco, si è registrato ieri mattina a Veglie. E' accaduto quando, attorno alle ore 8.30, richiamati da più d'una telefonata fatta giungere al numero d'emergenza 115, i pompieri del distaccamento permanente di Veglie, hanno salvato madre e figlia, rimaste bloccate per il fumo nero e denso provocato da un incendio, nella stanza da letto dove si trovavano ancora in pigiama, al piano rialzato di una villetta di via Carmiano.

Intervenuti a bordo di due automezzi con gli autoprotettori per sé e per le malcapitate, gli uomini in tuta hanno risalito le scale che dal piano terra conducono alla stanza dove si trovavano le due donne, che hanno preso in braccio, e ripercorrendo la via delle scale, le hanno portate in salvo nel giardino circostante la villetta.

I pompieri che hanno portato a termine con successo il delicato intervento, reso ancor più difficile dal fatto che la padrona di casa aveva la gamba destra ingessata e dall'età della figlia, nove anni, sono il caposquadra Antonio Sasso ed i vigili Antonio Gennaro, Giuseppe Pulli, Piero De Luca e Rocco Foti.

L'allarme è scattato quando dal vano cucina della casa, che si trova al piano terra nella parte retrostante della costruzione, si sono levate le fiamme, pare causate da una lampada andata in corto circuito. Prima che qualcuno potesse accorgersi dell'accaduto, il fuoco aveva preso a divorare i mobili ed una poltroncina, e per questo, ad un certo punto s'era levato il fumo nero e denso, che lentamente ma pericolosamente, aveva preso ad invadere tutte le stanze.

I primi ad accorgersi dell'incendio, sono stati i vicini, che come s'è detto, hanno fatto scattare l'allarme. Ma poiché il fumo aveva invaso le scale e la stanza da letto di madre e figlia, Giuseppina Levere, di 48 anni e G. S., di nove, vuoi per la paura, vuoi per l'impossibilità di scendere, le due sono cadute vittime di dell'ansia, e in attesa dei soccorritori non si sono mosse.

A dare man forte ai vicini che invocavano aiuto, è stato anche l'altro figlio della donna, un adolescente, che per mettersi in salvo ha utilizzato una tubatura. Il padrone di casa, Vincenzo Scandone, di 52 anni, piccolo imprenditore edile, era già fuori casa per motivi di lavoro.

Poi, finalmente, l'intervento dei pompieri, che grazie alla vicina ubicazione del locale distaccamento sono intervenuti nel volgere di pochi muniti, è servito a far passare paura e pericoli. Il più grave dei quali era costituito dalla presenza, in un angolo del vano cucina, della bombola di gas Gpl, che se aggredita dalle fiamme, nel frattempo rese innocue dagli stessi pompieri, avrebbe anche potuto esplodere.

 

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