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Dal  Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 25 febbraio 2004

dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 25/02/04

L'opposizione attacca la maggioranza guidata dal sindaco Carlà

«In aula dieci consiglieri: è crisi»

VEGLIE - Ancora fibrillazioni in seno all'amministrazione comunale di Veglie. Maggioranza in forse, dopo l'assise consiliare andata a vuoto lunedì scorso. A lanciare l'allarme sono i consiglieri di minoranza Antonio Greco, Alessandro e Mario Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Giovanni Parente e Oronzo Sabato. La maggioranza guidata dal sindaco Carla, infatti, si è presentata in consiglio con soli 10 consiglieri e la seduta è stata quindi dichiarata nulla tra proteste e volti corrucciati del pubblico presente. «L'assise è cominciata comunque con tre quarti d'ora di ritardo - fa sapere l'opposizione - e all'appello mancavano tre assessori che da qualche mese sono iscritti al gruppo politico dell'Udc non ancora presente ufficialmente come gruppo in consiglio. I vari argomenti all'ordine del giorno, alcuni dei quali inseriti dalla maggioranza, indicano che le assenze non sono un dispetto alla minoranza bensì sono da attribuire a difficoltà interne alla maggioranza e alle sue divisioni».

La minoranza fa riferimento «all'ultimo mese di crisi che ha ruotato intorno al difficile rapporto tra i due assessori di maggioranza Catamo e Milanese e i dirigenti di Alleanza nazionale e tra questi ultimi e il sindaco azzurro Roberto Carlà». La crisi, si sposterebbe ora al centro della coalizione coinvolgendo quindi i tre assessori iscritti all'Udc. «I motivi - dicono dall'opposizione - paiono essere stavolta una maggiore visibilità del gruppo con la richiesta dell'assegnazione ad uno di loro della delega di vicesindaco affidata a Calamo e la richiesta non soddisfatta della progressione in carriera di un paio di dipendenti».


da La Gazzetta del Mezzogiorno del 25/02/04

Fibrillazioni in maggioranza

L'Udc diserta l'Aula. Salta il Consiglio

VEGLIE - Nuove fibrillazioni a palazzo? L'opposizione è convinta che vi sia nell'aria un'altra «perturbazione» politica. L'altra sera non si sono presentati in Consiglio comunale i tre assessori dell'Udc (Gianni Maggiore, Cosimo Mangia e Maurizio Spagnolo). La maggioranza di centrodestra, con soli dieci consiglieri (compreso il sindaco Roberto Carlà), si è trovata priva dei numeri per rendere la seduta valida, dopo l'abbandono dell'aula da parte della minoranza. Mentre non si registra alcun commento da parte degli esponenti dell'Udc, secondo i consiglieri d'opposizione Alessandro Aprile, Mario Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Antonio Greco, Giovanni Parente e Oronzo Sabato, tutto ciò evidenzierebbe nuovi «disagi» all'interno della maggioranza.

«Dopo che per un mese la crisi ha ruotato intorno al difficile rapporto tra gli assessori Lorenzo Catamo e Francesco Milanese e i dirigenti di An, e tra questi e il sindaco - affermano i consiglieri d'opposizione - ora la crisi si sposta al centro della coalizione, coinvolgendo i tre assessori iscritti all'Udc. Questa volta i motivi sembrano essere: una maggiore visibilità del gruppo con la richiesta dell'assegnazione ad uno di loro della delega di vicesindaco e la richiesta, non soddisfatta, della progressione in carriera di un paio di dipendenti. La logica politica e amministrativa della spartizione del potere che ha guidato la maggioranza in questi quattro anni, crolla su sé stessa. I cittadini vegliesi - concludono - non possono aspettarsi che un altro anno di divisioni, ripicche e ricatti».

Il Consiglio dell'altra sera era stato convocato su iniziativa della stessa opposizione la quale, 20 giorni fa, aveva richiesto la discussione di argomenti riguardanti la «variante al Prg e l'estensione dell'area Pip, la revoca del finanziamento regionale per il canalone e l'affidamento del servizio energia, senza indirizzo consiliare ed impegno di spesa». L'ordine del giorno comprendeva anche altri sei punti proposti dalla maggioranza. Ieri mattina, l'opposizione ha ripresentato la richiesta di convocazione del Consiglio.

di Rosario Faggiano

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