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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 26 febbraio 2005

E' a rischio il futuro dei lavoratori dell'Alaska

VEGLIE - Il futuro di circa 60 lavoratori è strettamente legato all'azienda «Alaska gelati Spa».

Un numero considerevole di dipendenti rischia di perdere il posto a causa dello stato fallimentare in cui, da tempo, imperversa l'azienda situata a Veglie.

A tal proposito la Federazione lavoratori dell'agroindustria (Flai) della Cgil si dichiara sinceramente preoccupata sia per la condizione della stessa azienda, sia per quella dei suoi dipendenti.

Nei giorni scorsi si è svolta l'assemblea sindacale dei lavoratori interessati nella sede del sindacato a Lecce, allo scopo di salvaguardare i consistenti posti di lavoro.

Salvatore Arnesano, segretario generale della Flai-Cgil, si fa portavoce delle legittime preoccupazioni dei dipendenti aziendali.

«E' necessario - dice Arnesano - programmare un incontro tra la direzione «Alaska gelati Spa» e la Curatela fallimentare «Alaska gelati Snc», allo scopo di raggiungere un accordo concreto per garantire la continuità occupazionale».

di Sa. Ma.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 9 marzo 2005

Una diatriba giudiziaria mette in forse la produzione degli stabilimenti Alaska

A rischio 60 lavoratori

La Flai Cgil: «Intervenga l'assessorato provinciale»
 

VEGLIE - Sessanta operai rischiano di rimanere senza lavoro a causa del contenzioso tra l'«Alaska spa» e la curatela fallimentare dell'«Alaska snc». Si tratta di nove operai fissi e 50 stagionali, peraltro senza stipendio dall'inizio dell'anno.

I dipendenti sono passati in carico all'«Alaska spa» che aveva iniziato la produzione di gelati, ma che ha interrotto per divergenze di vedute, di natura giuridica ovviamente, con il curatore del fallimento dell'azienda precedente.

Al momento i termini di questo contrasto sono poco chiari anche allo stesso sindacato, la Flai Cgil. «A noi - precisa Salvatore Arnesano segretario generale della Flai - ciò che interessa maggiormente è il futuro di questi dipendenti che rischiano non lavorare per tutta la stagione. L'attuale proprietà o la curatela fallimentare devono garantire un piano industriale per salvare i posti di lavoro».

E c'è da dire che «Alaska spa» in mancanza di chiarezza non intende fare investimenti di alcun genere, contribuendo di conseguenza ad aumentare le preoccupazioni dei lavoratori sul loro futuro. La Cgil, per cercare di trovare una qualche prospettiva, ha già convocato un incontro con le parti ma nessuno dei due interlocutori si è presentato. «Ora abbiamo chiesto all'assessore provinciale al Lavoro Mario Pendinelli - continua Arnesano - il suo intervento per dare una svolta a questa vicenda che incombe sul futuro di tante famiglie. Siamo in attesa di essere convocati. Ci auguriamo - conclude il segretario generale della Flai Cgil - che si possa fare in fretta, considerato il tipo di produzione degli stabilimenti. Se ciò non dovesse accadere, la stagione prossima risulterebbe irrimediabilmente perduta con le conseguenti ricadute negative sui lavoratori».

Nei giorni scorsi, davanti agli stabilimenti, si è svolta una manifestazione indetta dal sindacato per sollecitare la soluzione della crisi.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 11 marzo 2005

Sono ancora sul piede di guerra i circa 60 dipendenti, tra fissi e stagionali, dell'azienda che produce gelati

«Alaska, salvaguardare i lavoratori»

«Chiunque sia, il nuovo proprietario deve mantenere i livelli occupazionali» Fissato un incontro tra il sindacato e l'assessore provinciale Pendinelli

 

VEGLIE - «Chiunque rilevi l'Alaska dovrà tenere conto dei lavoratori». La Flai Cgil è chiara e non ammette amnesie e sotterfugi. I lavoratori, nove fissi e 50 stagionali, sono tornati a riunirsi per discutere la vertenza che vede contrapposti l'Alaska spa e la curatela fallimentare dell'Alaska snc. Una contrapposizione che potrebbe dare vita a pericolose sacche di disoccupazione.

Nei giorni scorsi, i rappresentanti di alcune cordate di imprenditori hanno visitato gli stabilimenti in vista di una possibile acquisizione. Al momento non è dato di sapere quale siano le intenzioni della curatela fallimentare, ma senza dubbio il sindacato su questa vicenda ha le idee chiare: «Nessuno dovrà perdere il posto di lavoro», dice Salvatore Arnesano, segretario generale della Flai Cgil. Per essere certa che il passaggio di consegne non abbia conseguenze sugli attuali livelli occupazionali, la Flai Cgil ha chiesto e ottenuto un incontro con l'assessore provinciale al Lavoro, Mario Pendinelli. Incontro che si svolgerà martedì prossimo per cercare di trovare il bandolo della matassa e garantire l'adeguata sicurezza ai circa sessanta lavoratori dello stabilimento.

E' da ricordare che i nove lavoratori fissi sono attualmente in carico alla Alaska spa, società che avrebbe - il condizionale è d'obbligo - un contratto d'affitto per la gestione dell'azienda. Contratto che è contestato dalla curatela fallimentare che invece si sta preoccupando, come detto, di trovare nuovi acquirenti.

Non sono note le ragioni del contrasto, ma certamente, sono gli operai a correre il rischio di uscire malconci da questa vicenda. Comunque sia, per salvare i posti di lavoro, è necessario fare in fretta. E' necessario avviare la produzione per la prossima stagione estiva e soprattutto fare gli investimenti necessari per l'acquisizione delle materie prime. La soluzione di questa vicenda è, al momento, nelle «mani» della Provincia che, con il suo intervento potrebbe sbloccare la situazione.

E' necessario chiarire per quale ragione la Alaska spa, che pure ha già assunto i nove operai fissi e ha avviato al lavoro una parte degli stagionali, non può avviare la produzione. Soprattutto è importante capire, dicono da Veglie, « per quale ragione la curatela fallimentare non si preoccupi, di fatto, di avviare le procedure necessarie per salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e commerciali dell'azienda».

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 15 marzo 2005

La vertenza Alaska

In Provincia si discute il futuro dei lavoratori

 

VEGLIE - Si svolgerà oggi alle 11 l'incontro chiesto dalla Cgil tra la curatela fallimentare dell'Alaska snc e l'Alaska spa.

La riunione è stata voluta dal sindacato per cercare un accordo tra le parti e salvare così i posti di lavoro, nove fissi e cinquanta stagionali.

A tentare una mediazione tra le parti sarà l'assessorato provinciale per le Politiche Attive del lavoro. Com'è noto la contrapposizione tra la curatela fallimentare e la nuova società rischia di mettere in forse la produzione di gelati per la stagione estiva.

Per mantenere gli attuali livelli occupazionali è necessario che da subito siano fatti gli investimenti necessari per l'acquisto delle materie prime. Se tutto ciò non dovesse avvenire nelle prossime settimane, l'Alaska spa sarà costretta a licenziare i lavoratori assunti e gli stagionali non riusciranno a prestare la loro opera. Dall'incontro di oggi si capirà se i lavoratori dell'Alaska potranno avere un futuro.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 23 marzo 2005

Regna ancora l'incertezza sul futuro occupazionale di nove lavoratori fissi e 50 stagionali

«Vertenza Alaska, intervenga il Prefetto»

«I clienti chiedono il prodotto, ma la situazione di stallo impedisce la produzione»

 

VEGLIE - «Sulla vertenza Alaska intervenga il Prefetto». La Flai Cgil lancia l'ennesimo appello nella speranza di riuscire a salvare 59 posti di lavoro, tra cui nove fissi e 50 stagionali.

Nei giorni scorsi, gli operai sono tornati a riunirsi per discutere l'attuale situazione aziendale che vede contrapposti il curatore fallimentare dell'Alaska s.n.c., l'avvocato Salvatore Gianpaolo, e l'Alaska S.p.a, rappresentata dall'amministratore delegato Fabio Marigliani e dall'avvocato Sergio Biondi.

Va detto che l'Alaska spa sostiene di avere un contratto con la Gelplast e che pertanto ha diritto a gestire l'impianto. Per questa ragione ha anche assunto i nove lavoratori fissi, ma non sta procedendo a altri investimenti ed assunzioni in attesa di un chiarimento complessivo. Da parte sua il curatore fallimentare dell'Alaska snc disconosce questo diritto e ritiene illegittima la pretesa.

«In tutto questo - spiega ancora una volta Salvatore Arnesano segretario generale dalla Flai Cgil - chi ne sta facendo le spese sono i lavoratori e la stessa azienda. Da quanto ci risulta - continua il sindacalista della Cgil - i clienti si stanno recando presso l'azienda per chiedere i gelati come ogni anno, ma la stessa azienda non è in grado di dare garanzie sulle forniture. Se questa situazione perdurerà - dice ancora Arnesano - si perderanno gli ordini e i lavoratori non potranno prestare la loro opera come fanno da molti anni ormai. Per questa ragione - conclude Arnesano - chiediamo l'intervento del Prefetto affinchè si addivenga ad una soluzione che garantisca la produzione e i posti di lavoro, anche perchè, se si continuerà a perdere tempo difficilmente si riusciranno a garantire i livelli occupazionali».

Il 15 marzo scorso, l'assessorato provinciale al Lavoro ha tentato una mediazione convocando le parti in causa; tentativo fallito, è il caso di dire, per l'assenza del curatore fallimentare. Infatti l'avvocato Gianpaolo, alla riunione convocata in Provincia non si è presentato proprio perchè, come detto, non riconosce alcun ruolo alla Alaska spa ed anzi, come scritto nel verbale della riunione avrebbe consigliato agli operai di lasciare l'Alaska spa che li ha assunti.

Ora il sindacato spera che almeno la Prefettura possa riuscire a sbrogliare la matassa e consentire alle 59 famiglie di avere un futuro occupazionale.
 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 26 marzo 2005

La Flai Cgil scrive al giudice fallimentare Vincenzo Brancato

«Salviamo i posti di lavoro»
«Auspico che l'Alaska non compaia nell'elenco delle aziende in crisi»

 

VEGLIE - Con una lettera al giudice Vincenzo Brancato, delegato al fallimeto dell'Alaska snc, la Flai Cgil cerca di salvare il posto di lavoro ai circa sessanta lavoratori occupati nella produzione di gelati.

Com'è noto la contrapposizione tra il curatore fallimentare e la nuova società, l'Alaska spa, che vorrebbe continuare la produzione, sta mettendo in serio pericolo gli attuali livelli occupazionali. Così il segretario generale della Flai Cgil, Salvatore Arnesano, ha deciso di rivolgersi al magistrato per cercare una soluzione adeguata e, soprattutto, condivisa.

«L'inizio dell'attività produttiva - scrive Arnesano a Brancato - e la conseguente possibilità lavorativa e di reddito per i lavoratori interessati, è subordinata all'acquisizione, da parte della nuova datrice di lavoro, della disponibilità materiale e giuridica del complesso aziendale della società fallita».

Ricordiamo che l'Alaska spa ha già assunto i nove lavoratori fissi e che è in attesa dello sblocco della situazione per assumere gli altri 50 stagionali e fare gli investimenti necessari per l'avvio della produzione. Inoltre, la Flai Cgil, sottolinea gli sforzi fin qui fatti per sbloccare la vertenza: un incontro promosso presso la Provincia e il coinvolgimento del Prefetto di Lecce, Gianfranco Casilli. All'incontro in Provincia il curatore fallimentare non si presentò proprio perchè non riconosceva all'Alaska spa alcun diritto a gestire gli impianti. Il rappresentante del Governo, invece, in questi giorni cercherà di capire in che modo risolvere la vicenda.

«E' superfluo sottolineare - scrive ancora Arnesano al giudice Brancato - l'importanza che riveste la ripresa dell'attività produttiva per le famiglie di questi lavoratori, ma anche per tutta l'economia della comunità di Veglie. Tenendo conto, poi, che l'intero Salento si trova in una situazione di grave crisi economica e sociale, la Cgil auspica che il nome Alaska non compaia nel lungo elenco di aziende in crisi, poichè si tratta di una realtà in cui la qualità è il punto di forza».

Ora, prima che sia troppo tardi, la Flai Cgil spera che dopo tutte le iniziative intraprese qualcosa si muova e si possano così salvare i posti di lavoro.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 30 marzo 2005

Si aggrava la crisi dell'Alaska dopo gli ultimi provvedimenti adottati dall'azienda

Licenziati 9 lavoratori
La Flai Cgil: «Decisione inspiegabile, la impugneremo»
 

VEGLIE - Licenziati dall'Alaska spa i nove lavoratori fissi. Ieri, come un fulmine a ciel sereno, l'azienda ha recapitato le lettere alle maestranze.

«Una decisione inspiegabile - commenta il segretario della Flai Cgil Salvatore Arnesano - alla vigilia dell'incontro con il prefetto. Impugneremo i licenziamenti - dice ancora senza mezzi termini Arnesano - questo comportamento è inaccettabile alla luce di quanto questa organizzazione sindacale ha fatto finora per salvare i livelli occupazionali e la stessa azienda. Continueremo comunque nella nostra azione di tutela degli interessi dei lavoratori».

«Ci chiediamo - afferma preoccupato il segretario della Flai - chi sarà il responsabile dell'impianto di ammoniaca, che è altamente pericoloso e che da venerdì prossimo rimarrà incustodito, visto che è stato licenziato anche il tecnico dell'impianto. Noi non ci assumeremo alcuna responsabilità per quanto potrà accadere».

Si aggiunge, così, un altro capitolo a questa intricata vicenda nella quale la curatela fallimentare dell'Alaska snc è in aperto contrasto con l'Alaska spa che avrebbe voluto avviare la produzione di gelati. Per questa ragione aveva anche assunto i nove lavoratori fissi. Da parte sua la Flai Cgil si è prodigata, in questi mesi, per cercare una soluzione che non vedesse penalizzati i lavoratori, nove fissi e 50 stagionali, che da decenni prestano la loro opera presso l'Alaska.

Prima ha coinvolto l'assessorato provinciale alle Politiche del lavoro, poi ha chiesto un incontro al prefetto di Lecce ed infine, proprio la settimana scorsa, ha scritto al giudice Vincenzo Brancato, delegato al fallimento dell'Alaska snc, per chiedere il suo intervento nella speranza, appunto, di salvare i posti di lavoro e l'attività produttiva dell'azienda.

Da sottolineare che i clienti più affezionati stanno chiedendo i prodotti dolciari dell'Alaska, in vista della stagione estiva, senza però avere risposte certe sulle forniture.

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di venerdì 1 aprile 2005

Maritati affronta il caso Alaska: oggi il Consiglio

 

VEGLIE - La grave situazione dei lavoratori dell'Alaska ha spinto il senatore Alberto Maritati a verificare personalmente l'intera problematica dell'impresa.

Insieme alla dottoressa Adriana Margiotta ha incontrato il dottor Brancato, giudice delegato, e l'avv. Giampaolo Salvatore, curatore fallimentare.

È emersa dai colloqui una piena condivisione sulla necessità di muoversi salvaguardando sia le esigenze dei creditori che quelle dei lavoratori dipendenti. L'avvocato curatore si è già impegnato a dipanare la complessa matassa della questione, ed ha già ottenuto un risultato rilevante salvando il
marchio (molto noto non solo nel Salento) che era stato sottratto al legittimo originario proprietario. È stata anche avviata a conclusione la stima della società per cui è possibile rendere ancora più veloci le procedure conseguenti.

Per la giornata di oggi è già fissata una camera di consiglio: in quella sede saranno sollecitate le procedure che assicurino la conclusione più rapida possibile della vicenda.

Il senatore Maritati e la dottoressa Margiotta incontreranno quindi le organizzazioni sindacali per riferire sullo stato della questione e per coordinare eventuali azioni successive, in modo da poter mantenere tutti i posti di lavoro tranquillizzando così le tante famiglie oggi fortemente preoccupate.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 2 aprile 2005

Il futuro dei lavoratori è ormai nelle mani del tribunale fallimentare

Esercizio provvisorio per Alaska?

Maritati: «L'azienda è in grado di avviare subito la produzione»

 

VEGLIE - Si saprà solo lunedì se i lavoratori dell'Alaska potranno conservare il loro posto di lavoro. Ieri, infatti, si è riunita la camera di consiglio del tribunale fallimentare per discutere la situazione dell'Alaska snc.

Nel corso dell'incontro si è discusso delle decisioni più adeguate da prendere per garantire un futuro all'azienda e ai 59 lavoratori, di cui nove fissi e cinquanta stagionali. Il curatore del fallimento , l'avvocato Salvatore Gianpaolo è stato nominato custode degli impianti e stamattina ci sarà la consegna della struttura da parte dell'Alaska spa che finora ha gestito la fabbrica. Questa decisione lascia chiaramente intendere che l'Alaska spa dovrebbe definitivamente, almeno per il momento, uscire di scena.

Da parte loro gli operai ieri hanno manifestato davanti ai cancelli dell'azienda e hanno deciso di riunirsi in assemblea permanente. La mobilitazione avrà termine solo dopo che la vicenda si sarà definitivamente chiarita. «Mi auguro che il tribunale autorizzi l'esercizio provvisorio - dice il senatore Alberto Maritati che ha incontrato il curatore fallimentare e il giudice delegato Vincenzo Brancato insieme ad Adriana Margiotta, dirigente dei Centri per l'impiego - contrariamente a quanto si sente dire - continua il senatore diessino - la fabbrica è pronta a produrre e a immettere sul mercato il prodotto. D'altronde l'avvocato Gianpaolo è in grado di gestire questa fase transitoria e garantire, così, la salvaguardia dei posti di lavoro e dei creditori garantendo il futuro dell'azienda. Successivamente si potrà fare l'asta e assegnare l'azienda a chi ne avrà diritto».

Il futuro dell'Alaska e dei lavoratori è dunque tutto nelle mani del Tribunale. L'ipotesi che in questo momento tutti accarezzano vuole che si concretizzi l'esercizio provvisorio. Non è escluso che i dipendenti, di fronte all'impossibilità di tornare al lavoro, decidano azioni di protesta eclatanti.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 12 aprile 2005

 Ieri di scena il fallimento dell'Alaska snc

Il destino dei lavoratori nelle mani del tribunale «Abbiamo ribadito la necessità e l'urgenza che siano adottati dei provvedimenti che tutelino i creditori e i lavoratori»
 

VEGLIE - Stringono i tempi per definire il futuro dei lavoratori dell'Alaska. Ora il destino dei nove lavoratori fissi e dei 50 stagionali è praticamente in mano al tribunale e alla tempestività con la quale adotterà i provvedimenti opportuni per garantire l'avvio della produzione.

Ieri c'è stata la camera di consiglio a cui hanno partecipato anche il senatore Alberto Maritati e il neo eletto sindaco di Veglie Fernando Fai.

«Nel corso della riunione - spiegano Maritati e Fai - abbiamo ribadito la necessità e l'urgenza che il tribunale adotti un ogni provvedimento per salvaguardare i diritti dei creditori e gli interessi dei lavoratori. Per esempio - proseguono - potrebbe essere affittata l'attività a qualche possibile acquirente dell'azienda. In questo modo sarebbe salvaguardato il bene e le stesse attrezzature e la produzione anche se in modo ridotto».

«Alla fine dell'incontro - concludono il senatore Maritati e il sindaco Fai - ci è stato assicurato che sarà presa una decisione entro dieci giorni e questo ci fa ben sperare per il futuro. Peraltro finora il tribunale ha lavorato bene e con rapidità. Ora ci auguriamo che si facciamo avanti i compratori e si possa così chiudere proficuamente questo capitolo»
 

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