dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 5/10/05 Il piano approvato dal Consiglio Telefonia mobile, sulle antenne parte la battaglia di Rifondazione VEGLIE - Tuoni, fulmini e onde elettromagnetiche su Palazzo di Città, a Veglie. La delibera sulle linee guida del Piano di localizzazione delle antenne di telefonia mobile, approvata nell'accesa assise consiliare del 27 settembre scorso dall'amministrazione guidata da Fernando Fai ha scatenato un vespaio di polemiche. A scendere in campo è il circolo vegliese di Rifondazione comunista presieduto da Gianni Muci. Alla berlina, le linee guida da seguire prioritariamente nella predisposizione del Piano contestato. «Le antenne devono essere collocate preferibilmente in siti di proprietà comunale ma nel caso in cui non fosse possibile potranno essere collocate in siti di proprietà o disponibilità di altri enti pubblici o privati» e «le aree per la localizzazione devono essere preferibilmente centrali rispetto all'utenza e va tenuto presente nella scelta dell'ubicazione il bisogno di non turbare l'estetica del luogo». Questo recita la delibera ma, un passo indietro nella memoria è necessario: «Ricordiamo che nel cuore del perimetro urbano in un diametro di neanche 500 metri - spiega Muci - sono stati collocati tre ripetitori contro l'installazione dei quali nel 2000 si costituì un comitato di cittadini e ora l'amministrazione Fai, sprezzante nei confronti dell'opinione e della salute pubblica, con un alto senso "estetico" del paese trova necessario offrire il suolo di proprietà comunale ed eventualmente anche quello di altri enti come scuole e municipio alle ditte di telefonia mobile». A rischio sarebbe quindi la salute della popolazione. E punta dritto all'obiettivo Rifondazione: «Ci chiediamo se gli attuali amministratori siano stati sfiorati dall'idea dei danni che provocheranno alla salute dei vegliesi già compromessa da altri ripetitori o se pensano sia più importante rimpinguare le magre casse comunali?». di Fabiana Pacella da La Gazzetta del Mezzogiorno del 5/10/05 La maggioranza approva il Piano per gli impianti di telefonia
Antenne, scontro
in Consiglio
VEGLIE - Posizioni nettamente contrastanti tra maggioranza e opposizione per il piano di localizzazione delle antenne di telefonia mobile. Da quanto è stato approvato in Consiglio dalla maggioranza, i gestori di telefonia mobile tratteranno solo con il Comune. Parte così il piano comunale per l'istallazione degli impianti di telefonia mobile nel quale si prevede di dare priorità, come sedi per la localizzazione, agli edifici di proprietà comunale e secondariamente a strutture di proprietà privata. «Il rischio che si vuole evitare - commenta Vittorio Albano assessore all'Igiene Sanità e Ambiente - è di trovarsi con una foresta di antenne sulla testa, privati anche del diritto minimo di tutelare la nostra salute». Il regolamento in materia, infatti, concede ai gestori di telefonia mobile di trattare direttamente con i privati l'istallazione dell'antenna, senza di fatto lasciare spazio ad un coordinamento territoriale, riducendo dunque tutta la questione ad un banale transazione commerciale. «Il Comune - sottolinea Vittorio Albano - non può vietare l'installazione delle antenne ma può, semmai, dotarsi di un piano che fornisca le direttive d'azione. L'Amministrazione, a tal fine, intende procedere all'approvazione di un apposito Regolamento che disciplini la materia dei campi elettromagnetici prodotti dai sistemi di telecomunicazione e radiotelevisivi. Gli introiti che perverranno dalle antenne, invece che essere incamerati dai privati, saranno investiti in attività di controllo delle emissioni e in una corretta informazione pubblica». Ma su molti punti i consiglieri dell'opposizione (Valerio Armonico, Giovanni Carlà, Claudio Paladini e Salvatore Vetrano di «Prima di tutto i cittadini», ed Antonio Greco, Alessandro Aprile e Fabrizio Stefanizzi, di «Città unita») hanno pareri ben diversi. «Non serve a nulla approvare le linee guida - replica l'intera minoranza - per il piano di localizzazione se non si predispone e si approva, contemporaneamente, anche il Regolamento per la localizzazione». L'opposizione si ritrova compatta anche nel dire che «bisogna sentire le numerose organizzazioni di cittadini, molto attente a questo problema e interessate a dare indicazioni sui criteri di localizzazione perché, senza ascolto e condivisione, un piano anche se perfetto tecnicamente, è destinato a creare conflitti e contestazioni». Ad ogni modo, dall'opposizione si tiene a sottolineare che «le nuove antenne devono assolutamente essere collocate fuori del paese e non nell'abitato» e che «va predisposto anche un piano per lo spostamento delle antenne ora ubicate all'interno dell'abitato». di Katia Manca |
L'intervento di Gianni Muci, segretario di Rifondazione comunista «Fai attenta alla salute dei cittadini» «Sulla telefonia mobile l'amministrazione ha un atteggiamento sprezzante»
VEGLIE - «L'Amministrazione Fai ha un atteggiamento sprezzante nei confronti dell'opinione e della salute della cittadinanza». Così Gianni Muci segretario cittadino di Rifondazione Comunista, a commento delle scelte dell'amministrazione in materia di "localizzazione delle antenne di telefonia mobile". In particolare, Muci si sofferma sulla delibera approvata dal consiglio comunale dello scorso 27 settembre, nella quale si sono indicate le priorità da seguire sulla sistemazione delle antenne. «Le antenne, secondo la maggioranza di Fai - spiega Muci - devono essere collocate preferibilmente in siti di proprietà comunale (municipio o scuole?) ma, nel caso in cui ciò non fosse possibile, potranno essere collocate in siti di proprietà o disponibilità di altri enti, senza specificare se si tratta di enti pubblici o privati». E ancora: «Le aree per la localizzazione - continua il segretario di Rifondazione - devono essere preferibilmente aree centrali del paese rispetto all'utenza; va tenuto presente nella scelta della ubicazione il bisogno di non turbare l'estetica del luogo». A tal proposito, i militanti del locale circolo di Rifondazione, evidenziano come «nel cuore del perimetro urbano, in un diametro di neanche 500 metri, sono già stati collocati tre ripetitori, contro l'installazione dei quali - ricordano - nel 2000, si costituì un comitato di cittadini che mise in serio imbarazzo la passata amministrazione». L'attuale governo cittadino, accusano i militanti di Rifondazione, «con un alto senso "estetico" del paese, trova necessario offrire il suolo di proprietà comunale ed eventualmente, anche quello di altri Enti alle ditte di telefonia mobile». Un atteggiamento che spinge Muci a chiedersi «se gli attuali amministratori siano stati almeno sfiorati dall'idea degli enormi danni che potranno derivare alla salute dei cittadini vegliesi, già compromessa dagli altri tre ripetitori precedentemente installati». Non solo: «Pensano che sia più importante rimpinguare le magre casse comunali con l'affitto del suolo pubblico e quello di altri enti?». Ulteriore motivo di contestazione deriverebbe poi dal fatto che la proposta di delibera sia stata presentata dall'assessore all'Ambiente e alla Sanità, esponente del partito dei Verdi il quale, secondo Rifondazione, avrebbe dichiarato durante l'assise che «è più nocivo un tostapane o un asciugacapelli di un ripetitore». Rifondazione, accusando l'Amministrazione di voler violare il diritto alla salute di ogni cittadino, «invita la cittadinanza a mobilitarsi». Non manca, in ultimo, un appello alla Federazione provinciale dei Verdi «affinché intervenga sul proprio referente in nome delle tante battaglie ambientaliste che hanno caratterizzato il Partito». |
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