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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 24 agosto 2005

Iniziativa della Giunta per non dimenticare i tanti sacrifici

Emigranti, una piazza per ricordarli
E per i paesani all'estero un cd rom sugli eventi clou della città

 

VEGLIE - Una piazza dedicata agli emigranti. L'amministrazione comunale di Veglie in ricordo perenne del sacrificio compiuto da milioni di italiani che, a partire dal secolo scorso hanno dovuto abbandonare i paesi di origine per cercare fortuna altrove, ha scelto di denominare «Piazza degli emigranti» l'area antistante la Chiesa della «Madonna dei Greci» e prospiciente su via Toma e su via Presta.

L'iniziativa, non si ferma qui. Infatti oltre a dedicare una piazza agli emigranti, l'Amministrazione invierà gratuitamente agli emigranti vegliesi residenti all'estero il cd rom sulla festa di San Giovanni, patrono del paese, l'evento più importante e caratteristico della comunità vegliese. Inoltre allegato ci sarà il libro di Silvana Arcuti su Veglie dal titolo «Vicende storiche ed evoluzione istituzionale».

«Sono circa cinquanta milioni gli italiani sparsi nel mondo, partiti in diverse ondate migratorie dalla fine dell'Ottocento. La ricerca di migliori condizioni di vita, la fuga da persecuzioni etniche e religiose, ma soprattutto le carestie e la crisi agricola furono le principali cause della prima diaspora - spiega Maurizio Spagnolo, vice sindaco di Veglie e assessore delegato ai Servizi sociali e all'Ufficio relazioni con il pubblico». «Partivano in molti, dalla nostra provincia - aggiunge. Chi per lavorare in miniera, chi per seguire la famiglia, chi semplicemente per sfuggire alla povertà. Animati dalla speranza di una vita agiata, ma allo stesso tempo tormentati dalla nostalgia. Il nostro omaggio è certamente piccolo paragonato agli enormi sacrifici che i nostri emigranti hanno compiuto in tutti questi anni, ma il nostro più grande desiderio è quello di far rimanere sempre vivo il ricordo di tali sacrifici per trasmetterlo ai giovani, i quali ormai stanno perdendo progressivamente e inesorabilmente la cognizione delle condizioni di vita dei loro nonni. I ragazzi di oggi non possono capire come eravamo - conclude il vice sindaco - troppa evoluzione si è avuta in breve tempo, la realtà di oggi travisa quella di ieri, ne cancella le tracce, la rende inverosimile».

Katia Manca

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