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Dal Quotidiano di Puglia di giovedì 28 luglio 2005

Una piantagione di droga è stata scoperta dai carabinieri nel laboratorio dei due artigiani

Marijuana tra le scarpe: arrestati calzolaio e figlio

VEGLIE - Padre e figlio in manette per aver realizzato una piantagione di canapa indiana. E' finito in carcere ieri mattina Nicola Tardio cinquantunenne di Veglie, con qualche piccolo precedente alle spalle, un lavoro da operaio presso un'impresa di pulizie di Lecce e un laboratorio da calzolaio nel suo paese per arrotondare nel tempo libero. A seguirlo dietro le sbarre il figlio 18enne Francesco. Per i due l'accusa è di coltivazione, detenzione spaccio di stupefacenti. Due chili e novecento grammi di marijuana e ben 122 piantine di cannabis, per l'esattezza, nascoste e manco tanto bene tra sandali e ciabatte da rimettere a nuovo.

Sarà che risuolare scarpe e riparare tacchi rotti non era poi granché remunerativo, sarà che il cinquantunenne aveva riscoperto una certo vocazione da pollice verde, tant'è ma i carabinieri della stazione di Veglie diretti dal maresciallo Luigi Petrone lo tenevano d'occhio da tempo e dopo una serie di indagini accurate e capillari ieri sono entrati definitivamente in azione, a mezzogiorno in punto.

Al momento del blitz Nicola Tardio era nel suo laboratorio, al civico 32 di via Foscolo a Veglie e all'arrivo dei militari ha finto indifferenza. Lo stesso ha fatto Francesco. Invano. I carabinieri infatti hanno perquisito palmo a palmo ogni angolo dell'esercizio. Nella stanza accanto a quella di ingresso, in tre scatole di scarpe poggiate rispettivamente su un frigorifero, su un mobiletto e sul banco di lavoro era nascosta la marijuana per un quantitativo complessivo di quasi tre chili. In un altro vano attiguo invece, in un grosso vaso di plastica c'erano venti piantine di canapa indiana rigogliose e pronte a dare i loro "frutti". Altre 102 piantine della stessa sostanza infine crescevano nel giardino retrostante.

Ma non è tutto. Per ridurre tempi e anelli della catena produttore-consumatore, il calzolaio aveva anche allestito un vero e proprio impianto per l'essiccazione dei semi dì cannabis con tanto di lampade e circuito elettrico.

Nicola e Francesco Tardio sono quindi stati tratti in arresto e accompagnati presso il complesso carcerario leccese di Borgo San Nicola. La sostanza stupefacente è invece stata sottoposta a sequestro.

di Fabiana Pacella

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