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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da  La Gazzetta del Mezzogiorno di lunedì 24 aprile 2006

dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 24/04/06

Paura nel giardino di una villetta a Veglie. A soccorrere il piccolo è stato un vicino

Volo di 7 metri: bimbo illeso

Precipita nella cisterna dei nonni, il fango attutisce la caduta

VEGLIE - Tragedia sfiorata ieri a Veglie. Un bambino di cinque anni è caduto in una cisterna profonda sette metri, sul fondo una settantina di centimetri di acqua e fango.

Sono state le urla del piccolo a richiamare l'attenzione di un vicino che è subito intervenuto, calandosi nella cisterna e aspettando con lui i soccorsi.

L'incidente è avvenuto nel cortile dell'abitazione dei nonni del bambino. Quest'ultimo, mentre giocava, ha messo i piedi sulla copertura del pozzo che ha ceduto, facendolo precipitare. Per fortuna il fango che era sul fondo ha attutito il corpo.

Un urlo e una richiesta d'aiuto che hanno squarciato il silenzio del pomeriggio. Gianrocco piangeva, chiamava con la vocina rotta dalle lacrime mamma e papà, dal fondo di un pozzo in cui era scivolato per caso, per gioco. Un gioco pericoloso che ha rischiato di portarlo via. Erano le 16, ieri, o giù di lì.

Lui, un bambino di 5 anni, di Veglie, era andato con i genitori a casa del nonno materno, un'abitazione in una traversa della strada che da Veglie conduce a Leverano, per trascorrere insieme la domenica. Tutto sembrava tranquillo quando dopo pranzo è accaduto il peggio. Gianrocco si è allontanato dalla cucina,  è uscito in giardino. Lì però c'era un pozzo, una cisterna profonda all'incirca 7 metri, piena d' acqua per circa 70 cm e forse sprovvista delle barriere necessarie ad evitare pericoli. Giocava, il bambino, ed è stato attirato proprio da quel pozzo. Ci si è avvicinato, arrampicato e sporto forse un po' troppo. Ad ogni modo tanto da perdere l'equilibrio fino a precipitare giù. Sono bastati pochi istanti perché il piccolo si allontanasse e restasse poi vittima dell'incidente. Il suo peso leggero e la presenza di un po' d'acqua sul fondo forse sono stati decisivi per scongiurare la tragedia. Il bambino ha iniziato a piangere, forte come ha potuto, e per fortuna l'hanno sentito. Mamma e papà, i nonni, si sono precipitati fuori capendo cos'era accaduto ma non era facile recuperarlo. Subito è stata attivata la macchina dei soccorsi.

Un vicino di casa, attirato dalle urla dei familiari di Gianrocco, si è calato nel pozzo, tenendo il piccolo stretto a sé e parlandogli per tranquillizzarlo. Poco dopo sono giunti i vigili del fuoco del comando locale che si sono calati nella cisterna recuperando prima il bambino e poi il 30enne accorso per primo ad aiutarlo. Gianrocco, tremava, infreddolito e impaurito.

E' stato condotto in ambulanza dai volontari del 118 del Ser di Veglie all'ospedale di Copertino. Non ha riportato ferite, la prognosi per lui è di cinque giorni. Saranno ora i carabinieri della stazione di Veglie a ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente, stabilirne eventuali responsabilità e soprattutto capire se il pozzo era a norma di legge. Sotto choc i familiari del piccolo, per una vicenda comunque che stavolta ha avuto un lieto fine.


da La Gazzetta del Mezzogiorno del 24/04/06

La copertura in legno di una vecchia cisterna cede sotto il peso di un bimbo di cinque anni

Gioca sul pozzo e vi precipita dentro

Il piccolo invoca aiuto dal budello: inutili i tentativi dei parenti, ci pensano i pompieri

 

VEGLIE - Ha rischiato grosso, ieri pomeriggio a Veglie, un bambino di cinque anni precipitato in una cisterna profonda circa sette metri.

G. R. M., di Veglie, per fortuna ha toccato in piedi il fondo del pozzo, adagiandosi, quasi, sulla melma accumulatasi nel tempo sotto uno strato di circa quaranta centimetri d'acqua. Alla fine il piccino se l'è cavata solo con tanta paura, e con una prognosi di cinque giorni.

L'incidente si è verificato attorno alle ore 16 nel cortile dell'abitazione dei nonni, dove il bambino si trovava assieme ai genitori. Complice la bella giornata di sole, a quell'ora stava giocando mentre i familiari erano intenti a chiacchierare, e ad un certo punto, si è avvicinato alla cisterna, il cui foro d'ingresso era sbarrato da una lastra di legno. Salitoci sopra, il suo peso l'ha fatta cedere, ed è così precipitato. Richiamati dalle invocazioni di aiuto, in soccorso sono giunti i genitori, i nonni ed i vicini. Mentre tutti chiedevano al bambino se si fosse fatto male, se stesse bene e così via, attraverso il tubo di ferro collegato al fondo della cavità, uno di questi si è calato, senza tuttavia riuscire ad afferrare il malcapitato. A farlo ci hanno però pensato i vigili del fuoco del Distaccamento vegliese, intervenuti agli ordini del caposquadra Virgilio Gemma, unitamente ai carabinieri della locale Stazione ed al personale sanitario del 118. Utilizzando le tecniche speleo alpino fluviali, uno dopo l'altro, i pompieri hanno recuperato il piccino ed il vicino di casa, che da parte sua si era dato da fare, al pari dei parenti, per rincuorarlo, e per assicurarlo che da un momento all'altro sarebbe arrivati proprio i vigili del fuoco.

A scopo precauzionale, G. R. M. è stato comunque accompagnato con l'ambulanza del 118 al pronto soccorso dell'ospedale di Copertino. Ma come s'è detto, a parte la paura, se l'era cavata solo con qualche escoriazione e qualche dolore agli arti inferiori.

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