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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 15 ottobre 2006

dal Nuovo Quotidiano di Puglia 15/10/06

Identificati e catturati i rapinatori che mercoledì avevano rubato un'auto a Salice e poi avevano portato via l'incasso del negozio di Leverano
Assalto alla tabaccheria, presi i tre autori

VEGLIE - Due giorni di indagini serrate e poi, ieri mattina di buon'ora, i carabinieri hanno stretto le manette ai polsi dei tre balordi di Veglie che mercoledì si erano resi protagonisti di un vero e proprio raid tra Salice e Leverano, dapprima mettendo a segno un furto e una rapina e in ultimo distruggendo con il fuoco la vettura - rubata qualche ora prima - utilizzata per la loro scorribanda. Troppo sicuri di riuscire a farla franca, quei giovani malviventi. Ben determinati a catturarli, invece, gli uomini della Compagnia dell'Arma di Campi Salentina e delle dipendenti stazioni cittadine. E alla fine sono stati questi ultimi, coordinati nelle indagini dal tenente Sante Picchi, ad avere la meglio ed a scrivere la parola fine su un episodio che rischiava di far crescere allarme e timori fra i cittadini e che anche per questo doveva essere risolto al più presto, com'è stato.

Gli arrestati sono M. L., 30 anni, suo fratello G.L., ventitreenne, ed il loro amico R.P., che di anni ne ha invece 34. Tutti di Veglie e tutti già noti: M. L. era tornato libero grazie all'indulto; R.P., invece, si era allontanato senza permesso qualche giorno prima dalla Comunità terapeutica di Ugento, alla quale era stato affidato.

La loro impresa aveva avuto inizio mercoledì mattina quando a Salice Salentino avevano rubato una Fiat Uno facendo perdere apparentemente le proprie tracce con tutta la vettura. I tre balordi e la macchina, però, erano ricomparsi qualche ora più tardi, intorno alle 19, a Leverano. Lì uno dei tre, mentre i complici lo aspettavano fuori, era entrato nella tabaccheria di P.P. e minacciando il commerciante con una pistola gli aveva tolto circa 300 euro in contanti. Poi i rapinatori erano scappati e solo intorno alle 22.30, quella stessa sera, i carabinieri avevano trovato la Fiat Uno abbandonata nelle campagne di contrada "Palazzo", completamente bruciata.

Appiccando il fuoco alla vettura, i malviventi pensavano di riuscire a cancellare ogni traccia che potesse renderli identificabili. Ieri mattina, però, si sono accorti - loro malgrado - di aver fatto male i conti con la professionalità degli investigatori dell'Arma che invece li hanno bloccati di buon'ora mentre circolavano nel centro di Veglie a bordo di una Y10 guidata da M. L.. I tre sono stati quindi arrestati e in casa di R.P. i carabinieri hanno poi trovato gli abiti indossati dal rapinatore della tabaccheria. Ora si cerca, la pistola.


da La Gazzetta del Mezzogiorno 15/10/06

Indagine-lampo dei carabinieri. Ora si cerca la pistola usata per il colpo

Rapina al tabaccaio, fermati in tre
 

Presi i presunti autori della rapina al tabaccaio. Tre giorni dopo l’assalto i carabinieri hanno «fermato» R.P., 34 anni e i fratelli M.L. e G. L., rispettivamente di 30 e di 23 anni, tutti di Veglie.

Rispondono di rapina a mano armata, furto d’auto e danneggiamento a seguito di incendio. Il provvedimento di fermo di polizia giudiziaria è stato disposto dal sostituto procuratore Antonio De Donno sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri delle stazioni di Leverano e di Veglie e dai militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Campi, diretti dal tenente Sante Picchi.

La rapina è quella messa a segno mercoledì scorso, ai danni della rivendita di tabacchi di P. R. situata a Leverano. Un colpo che ai rapinatori ha fruttato un bottino decisamente magro: appena trecento euro.

L’indagine-lampo dei carabinieri ha permesso di stringere il cerchio intorno ai presunti malviventi che hanno preso parte alla rapina.

Una ricostruzione muniziosa, quella fatta dagli investigatori, che comincia dal furto dell’auto che poi è stata impiegata per la rapina. La vettura viene rubata la sera precedente. Si tratta della Fiat Uno di F. A.di Salice Salentino. A bordo dell’utilitaria, poi, i rapinatori entrano in azione per mettere a segno la rapina. Nella rivendita, intorno alle 19, si materializza un solo malvivente che, armato di pistola, costringe il tabaccaio a consegnare l’incasso della serata. Sotto la minaccia della rivoltella al commerciante non resta altro da fare che consegnare i soldi nelle mani del rapinatore. Il malvivente si dilegua subito dopo, riuscendo a far perdere le proprie tracce.

Alle 22.30 ricompare la Fiat Uno. Una pattuglia del Radiomobile del Nucleo operativo della Compagnia di Campi la ritrova nelle campagne intorno a Salice, in contrada «Palazzo». L’utilitaria è completamente distrutta dalle fiamme. Ma quanto il rogo ha risparmiato è sufficiente per accertare che si tratta proprio della Fiat Uno rubata.

Da questo momento scattano le indagini per risalire agli autori della rapina. I carabinieri iniziano a raccogliere informazioni, a sentire testimoni, a mettere insieme il mosaico. Qualche sospetto, però, i militari già cominciano a maturarlo. Ma la posizione dei due fratelli e del loro amico si fa più scomoda quando gli investigatori accertano che, qualche ora prima della rapina, forse nel tentativo di effettuare un sopralluogo, la comitiva sarebbe transitata vicino alla tabaccheria. Un passaggio che non sarebbe sfuggito. E di cui i carabinieri sono venuti a conoscenza. Altri indizi sono stati raccolti sul conto dei tre. E alla fine il magistrato ha deciso di disporre il fermo di polizia giudiziaria degli indagati.

I tre sono stati rintracciati e bloccati ieri mattina mentre erano a bordo della Y10 condotta da M. L.. Sarà il gip, dopo l’interrogatorio, a convalidare il fermo. I tre hanno nominato i propri difensori. I fratelli L. (M. aveva da poco lasciato il carcere grazie al condono, mentre G. risulta coinvolto in un’altra indagine su una presunta associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti) e P. sono assistiti dagli avvocati Francesca Conte, Maria Cristina Brindisino e Maria Lucia Pagliara.

Intanto le indagini proseguono. I carabinieri sono alla ricerca dell’arma usata dai rapinatori.

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 19 ottobre 2006

Restano dentro i tre della rapina al tabaccaio
 

VEGLIE - I presunti autori della rapina al tabaccaio restano in carcere. Tanto ha stabilito il giudice per le indagini preliminari Ercole Aprile dopo l’interrogatorio di garanzia disposto per M.L., G.L. e R.P., tutti di Veglie. Difesi dagli avvocati Francesca Conte e Maria Lucia Pagliara, i tre rispondono di rapina a mano armata, furto d’auto e danneggiamento a seguito d’incendio.

La rapina è quella messa a segno ai danni della rivendita di tabacchi di Leverano. Un colpo di appena 300 euro. Tutto comincia dal furto di una Fiat Uno a Salice. A bordo dell’utilitaria, i tre raggiungono la tabaccheria. Nel locale fa irruzione un solo malvivente, che minacciando con la pistola, si fa consegnare l’incasso della serata. L’auto viene poi ritrovata in fiamme a Salice.

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