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Arrestato uno degli autori della rapina al portavalori del 1° ottobre 2004 Gli agenti della Squadra Mobile di Brindisi – Sezione Criminalità organizzata, hanno arrestato all’alba, uno dei responsabili dell’assalto al portavalori avvenuto il 1° ottobre 2004, ai danni di un furgone della Velialpol di Veglie. A finire in manette, il 32enne Alessandro Levante, di Trepuzzi. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi Simona Panzera, su richiesta del pubblico ministero Silvia Nastasia. Il portavalori fu assaltato sulla strada Mesagne – San Donaci, quando rimase coinvolto un incidente stradale, causato dagli stessi rapinatori che, con un camion, avevano tagliato la strada al mezzo blindato, facendolo finire fuori strada. I malviventi, otto in tutto, armati di fucili automatici a pompa, aprirono il fuoco sia contro il blindato che verso le altre auto di passaggio, perché si allontanassero dal posto. In quella occasione, un automobilista, il 22enne Antonio Pucci, fu raggiunto da un colpo allo stomaco. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Brindisi hanno consentito di acquisire indizi ben precisi a carico dell’arrestato, al quale sono stati contestati i reati di concorso in rapina aggravata e detenzione illegale di armi.
Rapina portavalori 2004: arrestato uno degli autori Gli agenti della Squadra Mobile di Brindisi hanno arrestato all’alba di oggi uno dei responsabili dell’assalto al portavalori, compiuto da un commando di 8 persone e avvenuto il 1° ottobre 2004, ai danni di un furgone della Velialpol di Veglie sulla strada Mesagne- SanDonaci. L’uomo, il 32enne A. L., di Trepuzzi è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Brindisi Simona Panzera, su richiesta del pubblico ministero Silvia Nastasia per i reati di concorso in rapina aggravata e detenzione illegale di armi.
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Lungo faccia a faccia, ieri mattina, tra il giudice e l' imputato Levante: «Estraneo alla rapina» Ma il gip Panzera ha respinto la richiesta di arresti domiciliari E' stato interrogato ieri mattina dal giudice delle indagini preliminari della Procura di Brindisi, Alessandro Levante, il 32enne barista incensurato di Squinzano dove gestisce il bar della stazione, arrestato per concorso nella rapina al furgone portavalori della Velialpol. Alla presenza del legale di fiducia, l'avvocatessa Fiorindina De Carlo, l'uomo ha risposto alle domande della giudice Simona Panzera, che è poi la stessa che su richiesta della sostituto procuratore Silvia Nastasia, aveva firmato il provvedimento restrittivo. Sul contenuto dell'interrogatorio, si sa che l'uomo avrebbe respinto ogni addebito, così come si sa che è stata respinta la richiesta degli arresti domiciliari. Stando alle indagini degli agenti della Squadra mobile, invece, Alessandro Levante avrebbe per così dire studiato per conto del commando che assaltò il furgone, il percorso che lo stesso doveva fare con un carico di 400mila euro, sulla Mesagne-Sandonaci. Per questo, la sera precedente il «colpo», attorno alle ore 18, in sella alla sua Suzuki Zzr 1200 di colore azzurro, sarebbe stato notato proprio su quella strada. Ascoltato in merito, il barista avrebbe negato di averla mai percorsa, salvo poi ad ammettere di averlo fatto, ma solo per raggiungere la fidanzata, assieme alla quale avrebbe dovuto cenare. E sul fatto, in contraddizione sarebbe caduta anche la donna. Oltre al tipo di moto, che secondo gli investigatori, con quel colore non poteva non essere notata, ad incastrare lo squinzanese sarebbero state le intercettazioni telefoniche. La mattina e la sera della rapina, tra gli altri, Alessandro Levante avrebbe parlato anche con i quattro individui (due leccesi e due brindisini) come lui indagati per il sanguinoso assalto. Ma cosa si siano detti non è dato di sapere, perché a quell'epoca il colloquio non poteva essere certo registrato. |
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