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Ad un anno dalla scomparsa di Tarantino, ispettore di polizia, il ricordo del collega di pattuglia «Non dimenticherò mai la bontà di Giovanni» VEGLIE - «Un anno è un battito di ciglia se paragonato al tempo trascorso insieme in pattuglia; 13 anni, di giorno, di sera, di notte. Insieme ad affrontare situazioni complesse o pericolose, come anche di semplice assistenza al cittadino». L'ispettore capoturno di polizia Claudio Perrone, 49 anni, di Arnesano, porta nel cuore e nella memoria i ricordi indelebili del suo migliore amico, del collega degli anni di servizio che li ha visti forgiarsi insieme e diventare fra le pattuglie delle Volanti più conosciute ed apprezzate nella città di Brindisi. Venerdì prossimo, 5 maggio, sarà il primo anniversario della morte dell'ispettore Giovanni Tarantino, di Veglie, morto a 45 anni mentre rientrava con l'inseparabile Perrone da Matera dove avevano partecipato alla festa di matrimonio del collega Nicola Giordano. Tarantino rimase vittima dello scontro frontale con una Volkswagen Golf avvenuto sulla Laterza-Castellaneta mentre viaggiavano a bordo di una Fiat Croma. Rimasero feriti anche la moglie Maria Carrozzo, 43 anni, di Veglie, l'amico e collega Perrone, nonché Teresa Mare, 43 anni, di Arnesano. «Non riesco ancora a farmene una ragione: abbiamo fatto inseguimenti a 220 all'ora, perché Giovanni era uno dei migliori al volante. Aveva sostenuto brillantemente il corso di guida veloce per gli inseguimenti. Ed è deceduto mentre andavamo a non più di 80 all'ora. Roba da non credere, l'unico conforto può arrivare dalla fede: devo pensare che lassù qualcuno ha deciso di tenersi accanto Giovanni». Una messa sarà celebrata venerdì sera nella chiesa matrice "Santi Giovanni ed Irene" di Veglie per ricordare Tarantino, con la partecipazione dei parenti, degli amici e dei colleghi più stretti. Ci sarà anche l'ispettore capoturno Perrone: «Mi manca, mi manca il suo altruismo: posso dire che era uno dei migliori, ma soprattutto che fosse il più buono. Non pretendeva mai nulla in cambio, da nessuno, perché aveva una forza d'animo perlomeno singolare: la sua famiglia, la polizia ed io abbiamo perso un grande uomo». |
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