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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 17 gennaio 2007

La minoranza si oppone alla decisione del sindaco di autorizzare il quinto impianto di telefonia mobile

«Antenna sul campo sportivo? Assolutamente no»

 

VEGLIE-«Antenna Telecom nel campo sportivo comunale? Divieto assoluto di installazione!».

A schierarsi contro l’installazione dell’antenna di telefonia mobile sono i consiglieri di minoranza di centro sinistra di “Città Unita” Alessandro Aprile, Antonio Greco e Fabrizio Stefanizzi che, insieme a numerosi cittadini, gridano contro la maggioranza guidata dal sindaco Fernando Fai che «ha intenzione di permettere l’installazione di una antenna nel campo sportivo comunale, distante solo pochi metri dalla scuola media. In cambio di qualche migliaio di euro - denunciano i consiglieri dell’opposizione - l'amministrazione Fai concederà l’utilizzo dell’area per la realizzazione della suddetta antenna».

I consiglieri di minoranza, contrari all’ubicazione dell’antenna nel campo sportivo, chiedono al primo cittadino di «indicare luoghi più idonei per l’installazione di antenne di telefonia».

Tra l’altro, in città sono già presenti quattro antenne e, precisamente, in via Alfieri, via Parco delle Rimembranze, via della Repubblica e via Carmiano, hanno da sempre suscitato forti contrasti tra i cittadini e vecchie e nuove pubbliche amministrazioni. Infatti, a causa e soprattutto contro l’installazione di antenne di telefonia mobile nel centro abitato, sono nati numerosi comitati contro l’elettro-smog. I cittadini, schierati con le associazioni ambientaliste per professare il completo rifiuto verso l’installazione di antenne nella cittadina, in passato hanno anche proposto la disinstallazione delle antenne poste in pieno centro abitato.

«Il Comune, istituzione pubblica e a servizio del cittadino, - dicono ancora i consiglieri di minoranza - dovrebbe essere il massimo garante del rispetto delle regole e della salvaguardia della salute pubblica, in special modo dei minori. Perché non si incoraggia - domandano i consiglieri di minoranza - la consultazione, la concertazione, la partecipazione popolare nella definizione della mappa dei siti degli impianti telefonici, secondo quanto è previsto per legge?».

di Katia Manca

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 18 gennaio 2007

La risposta a «Città unita»

L’antenna? Fai assicura tutti i controlli

 

VEGLIE- «È stato chiarito scientificamente come la sola distanza da una stazione radio base, senza la conoscenza della direzione di irradiazione dell’antenna, non permette alcuna valutazione riguardo all’esposizione delle persone residenti in vicinanza». Il sindaco Fernando Fa i risponde così alla richiesta della minoranza di centro sinistra di non installare nel campo sportivo comunale una antenna di telefonia mobile, ma di individuare luoghi più idonei.

«Il campo sportivo - sostiene il gruppo consiliare di centrosinistra di “Città Unita” - è un luogo frequentato dai giovani, ed è distante solo pochi metri dalla scuola media. L’ubicazione dell’antenna deve avvenire semmai in altri luoghi pubblici comunali, fuori dal centro abitato».

Ma il sindaco replica che sull'argomento “la legislazione non prevede distanze minime fisse dalle case. L’amministrazione Comunale, - continua Fai - a brevissima distanza dal suo insediamento, ha convocato una riunione con i rappresentanti dei gestori di telefonia mobile per la definizione di un piano di localizzazione delle antenne. Successivamente, si sono approvate le linee guida in ordine di priorità, secondo le quali le antenne ripetitori, proprio per evitarne la proliferazione selvaggia a vantaggio di qualcuno, dovevano essere collocate in punti di proprietà comunale. È accaduto, pertanto, che un gestore di telefonia mobile - aggiunge ancora il sindaco - si è rivolto all’amministrazione per avere una parte di un sito di proprietà comunale dove posizionare una antenna. Le argomentazioni di natura tecnica hanno individuato un’area interna al campo sportivo. Tale proposta è al vaglio dell’Assise. Al di là delle speculazioni politiche la cittadinanza - conclude Fai - deve sapere che vigilanza e controllo saranno costanti».

di Katia Manca

 

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