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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 3 ottobre 2007

Progetti ambiziosi: rilancio della produzione e ritorno dei giovani nelle c ampagne

Le cantine storiche di Veglie vanno a nozze e puntano sui vini di qualità
 

VEGLIE - Entra nel vivo in questi giorni il progetto di fusione tra le due storiche cantine vinicole della cittadina per un vino di qualità capace di sbaragliare la concorrenza. “Cantine associate di Veglie”, è la denominazione del nuovo stabilimento vinicolo che nascerà dalla fusione fra la Cantina Viticultori Associati di via Salice e la Cantina di via Fratelli Bandiera. Il progetto, depositato presso la Camera di Commercio di Lecce il 22 giugno scorso, ha avuto ad agosto l’approvazione unanime da parte di entrambi i consigli di amministrazione, a cui fa capo il professore Giovanni Rolli, presidente della Viticultori associati, in via Salice, e il dottor Dario Ferrante, presidente dello stabilimento di via Fratelli Bandiera. Una sola struttura per diventare un punto di riferimento più forte e competitivo sul mercato nazionale e internazionale.

Un’idea progettuale a cui i presidenti delle due cantine stanno lavorando da circa un anno. Una sola struttura per il riequilibrio della situazione economica, per nuovi investimenti, per una migliore capacità di lavorazione e d’imbottigliamento. Il progetto di accorpamento prevede il potenziamento della struttura di via Salice e la vendita dello stabilimento di via Fratelli Bandiera. «Il mercato del vino è cambiato, è necessario unire le forze - dice il professore Giovanni Rolli, presidente della Viticultori associati. Abbiamo deciso di unirci per ridurre le spese di gestione, per programmare un piano degli investimenti puntando sulla strategia di marketing e comunicazione. Per seguire più da vicino la produzione dei soci e per ottenere così un prodotto di qualità ogni anno. Il nostro più grande desiderio - continua Rolli - è far ritornare i giovani nelle campagne, ma per questo bisogna che il lavoro in campagna diventi remunerativo. Negli ultimi anni, infatti, la redditività è diminuita notevolmente. Con la nuova realtà produttiva contiamo di arrivare a produrre non solo 40 mila quintali di vino all’anno, ma anche di commercializzare annualmente almeno due milioni di bottiglie, di cui circa 600 mila di fascia alta destinati alla ristorazione e alle enoteche. E, per raggiungere tali obbiettivi - commenta il presidente Dario Ferrante - serve una struttura operativa formata da esperti ed affiancata da tecnici. Bisogna cooperare per poter dare il massimo; unificare in un’unica struttura le risorse disponibili sul territorio di Veglie».

Dopo il 10 ottobre (data in cui sarà concluso l’iter tecnico e burocratico necessario per rendere pienamente operativa l’unificazione), si dovranno nominare i nuovi organi amministrativi. Ferrante ricoprirà il ruolo di presidente della nuova struttura solo per il primo periodo, fino alle elezioni a cui sarà chiamata l’assemblea unificata. Tutti i soci delle due attuali cantine formeranno le Cantine associate di Veglie».

Il progetto di unificazione è condiviso anche dal sindaco Fernando Fai : «L'Amministrazione Comunale è pronta a sostenere il rilancio della produzione vitivinicola della cittadina. I progetto di fusione approvato dai Consigli di amministrazione delle due cantine è necessario per il rilancio del settore. Bisogna agire in tal senso per competere sui mercati e per affrontare nuove impegnative sfide produttive e commerciali».

di Katia Manca

 

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