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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 23 maggio 2007

Le invenzioni di due ragazzi del liceo scientifico tengono alto il buon nome dell’istituto diretto da Antonio Greco

Studenti con un futuro da scienziati

Gabriele Cacciatore e Paolo Mazzotta, entrambi di Veglie, si impongono nella rassegna riservata alle scuole

 

Le invenzioni degli studenti dello Scientifico di Copertino conquistano il primo posto nella rassegna regionale “La scuola e la scienza” svoltasi a Francavilla.

All’appuntamento, che ha visto la presenza di ricercatori dell’Enea e di Alenia, avevano aderito trenta progetti.

Di questi soltanto quindici ne sono stati selezionati tra cui quelli di una coppia di studenti del liceo copertinese, Gabriele Cacciatore e Paolo Mazzotta, entrambi diciannovenni di Veglie che hanno fatto vincere al loro liceo che ha provveduto ad iscriverli, il premio di eccellenza e il primo premio, rispettivamente 1000 euro ed un pc, oltre ad una serie di riconoscimenti.

«Siamo orgogliosi dei nostri studenti», ha commentato il dirigente del liceo Antonio Greco. Da parte loro i due studenti ringraziano il liceo per il sostegno ricevuto. Ma vediamo in cosa consistono le loro invenzioni.

Quella di Cacciatore risale ad un paio di anni fa ed è stata perfezionata recentemente. «Si tratta di un microinfusore ad ansa chiusa - spiega - che ha il compito di sostituire le isole Langerhans. Una specie di pancreas artificiale. Lo strumento ha le dimensioni di un piccolo cellulare, è impermeabile e non crea irritazioni. Un sensore sottocutaneo  rileva il valore glicemico che viene poi inviato in un software che elabora la dose di insulina necessaria. La differenza tra un microinfusore ad ansa aperta ed uno ad ansa chiusa sta nel fatto che il primo eroga insulina in maniera programmata, mentre il secondo inietta insulina compatibile con l’organismo. Importante è infatti eliminare le ipo e le iperglicemie». Cacciatore, che conta di diventare un ricercatore nel campo della biomedica, non rivela altro trattandosi di un’invenzione coperta da brevetto. Il suo progetto viene guardato con interesse da diverse aziende nazionali e internazionali, non ultima l’università americana di Yale. Ma lui conta che il laboratorio di Nanotecnologie dell’Università di Lecce, dove l’anno prossimo conta di iscriversi, lo sostenga e porti avanti la sua ricerca.

Di genere biologico è, invece, la scoperta di Paolo Mazzotta che negli ultimi cinque anni ha disseminato la sua casa di acquari in cui osserva i comportamenti dei pesci di acqua dolce. Infatti, la scoperta è concentrata sulla riproduzione di alcuni di questi esemplari, in particolare quelli che vivono nei laghi Malawi e Tanganica. «Più aumenta la selezione ai fini estetici e immunitari, più si riduce il loro potere riproduttivo», spiega. «Come accade, per esempio, nei “Macropodus”, nei “Trichogaster” e nei “Colisa” che non sono riusciti a portare a termine l’accoppiamento per aver perso il loro naturale istinto di riproduzione. Questi pesci, molto richiesti sul mercato, arrivano nei negozi di acquarofilia dopo molti incroci per modificarne la colorazione e selezionare gli individui più resistenti. Il “Colisa Labiosa”, anche se allevato in acquario, è poco richiesto sul mercato e quindi subisce scarse pressioni selettive. Durante le quattro volte che l’ho fatto riprodurre è sempre stato attivo nei suoi compiti con la femmina».

 

Giovanni Greco

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