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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 8 gennaio 2008

I rappresentanti di Ascom sul piede di guerra: «Il sindaco Fai non ci tutela»

«Il nuovo centro commerciale ucciderà i piccoli negozi»
 

VEGLIE - Posizionati i primi pilastri del centro commerciale, ma i commercianti non ci stanno e si scagliano contro l’amministrazione guidata dal sindaco Fernando Fai che ha concesso l’autorizzazzione.

«Siamo sconcertati, a breve sarà completata una mega struttura commerciale che andrà a discapito dei piccoli commercianti e delle micro imprese artigiane».

A parlare sono i rappresentanti dell’Ascom, associazione nata su proposta di Marcello Vadacca , assessore all’Attività produttive, in cui sono riuniti commercianti ed esercenti della cittadina per sostenere lo sviluppo commerciale e turistico della località. «L'amministrazione - dicono unanimamente i rappresentanti dell’Ascom - ha concesso l’autorizzazione a costruire una struttura di vendita nella cittadina senza chiederci alcun parere, non abbiamo avuto alcuna convocazione per discutere sul caso».

Il progetto, riguardante la realizzazione di una struttura commerciale, classificata M2, in via Leverano, delimitato dal canale Comunale Cotrone, è stato presentato dalla ditta Le.To s.r.l. il 7 settembre scorso. Il terreno in questione ha una superficie di 9.370 metri quadrati, comprensivo di area destinata a strade e parcheggi. «Pur sforzandoci - continuano gli esercenti - non riusciamo a vedere o a riconoscere dove sia il vantaggio per la cittadina, poiché le piccole ma numerose attività commerciali rischiano in questo modo di chiudere i battenti».

Sono centinaia gli esercizi commerciali e le piccole e medie imprese artigiane che col loro lavoro contribuiscono alla crescita economia della cittadina. I negozi, che tipicamente vivono su un rapporto di fiducia col cliente, a causa della grande distribuzione temono di scomparire.

«Non ci sentiamo tutelati - continuano ancora i commercianti - nè rappresentati da questa linea politica che va a scapito di molti e non porta alcun incremento economico o vantaggio al paese».

Contrario al centro commerciale anche l’ex sindaco Antonio Greco, che con un interpellanza al sindaco e due esposti in Procura domanda per quale motivo «l’istanza di permesso per esecuzione dei lavori non è stata firmata dal dirigente competente, ma da un funzionario di altro settore». L’ex sindaco chiede anche, visto che si tratta di un atto emesso come “ipotesi particolare”, chi ha dato l’indirizzo politico per l’approvazione. Inoltre, «il permesso a costruire - denuncia Antonio Greco - non ha alcun fondamento normativo e non è conforme al Piano regolatore vigente e alle norme tecniche di attuazione. Un permesso nel comparto C1-3 che non ha un piano di lottizzazione nè di iniziativa privata nè di iniziativa pubblica».

 

Katia Manca

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 9 gennaio 2008

L’assessore alle Attività produttive Vadacca replica alle accuse dell’ex sindaco Antonio Greco

«Il centro commerciale è in regola»

«L’autorizzazione? Un atto dovuto previsto dalla legge, non una scelta politica»

 

VEGLIE - «I processi di liberalizzazione non possono essere bloccati». A parlare è Marcello Vadacca , assessore all’Attività Produttive, in merito alla costruzione di un centro commerciale nella cittadina, un progetto che ha scatenato una dura polemica dando vita a pareri contrastanti.

Da una parte, infatti, il parere favorevole dell’amministrazione Fai, dall’altra il giudizio negativo degli esercenti. Infatti, i rappresentanti dell’Ascom, associazione in cui sono riuniti gli esercenti della cittadina sono assolutamente contrari alla realizzazione della struttura. «La mega struttura - dicono i rappresentati dell’Ascom - andrà a discapito dei piccoli commercianti e delle micro imprese artigiane».

L’opera, proposta da parte della ditta Le.To s.r.l., localizzata in via Leverano, delimitata dal canale Cotrone, occupa un terreno con una superficie pari a 9.370 metri quadrati, comprensiva di area destinata a strade e parcheggi.

Contro l’iniziativa anche l’ex sindaco Antonio Greco che un interpellanza al sindaco fa notare come la concessione a costruire non sia stata firmata dal dirigente competente, ma da un funzionario di altro settore. Greco domanda «chi abbia dato l’indirizzo politico per la soluzione positiva del caso. Senza considerare - afferma Greco - che il permesso a costruire non ha alcun fondamento normativo e non è conforme al Piano regolatore vigente e alle norme tecniche di attuazione, su un comparto che non ha un piano di lottizzazione nè di iniziativa privata nè di iniziativa pubblica».

L’assessore alle Attività produttive respinge le accuse. «Quale indirizzo politico poteva e doveva essere dato - dice - in una questione che non attiene alle scelte politico-discrezionali, ma ai diritti oggettivi e soggettivi delle persone fisiche e giuridiche? Il Settore tecnico ha dovuto - continua Vadacca - a fronte di una progettazione presentata il 24 aprile scorso, rilasciare il permesso a costruire. La pratica riguarda il completamento di un comparto le cui urbanizzazioni sono iniziate sin dagli anni '70 ed hanno consentito la costruzione edilizia dell’area. Occorre precisare - continua Vadacca - che l’intervento in questione non è relativo alla sola struttura di vendita, già prevista nello strumento urbanistico, ma prevede anche la realizzazione di abitazioni e opere di urbanizzazione a carico del presentante. Il settore Commercio, - aggiunge l’assessore - dopo aver negato in un primo momento l’autorizzazione per mancanza delle dovute concentrazioni, ha dovuto, nell’ottobre scorso, essendo intervenuto l’accorpamento di 3 licenze, procedere al rilascio dell’autorizzazione richiesta».

Ma i commercianti ritengono la decisione adottata dalla maggioranza «una mancanza di tutela nei loro confronti e soprattutto nell’interesse economico della cittadina». Sono centinaia, infatti, gli esercizi commerciali e le piccole e medie imprese artigiane che col loro lavoro contribuiscono alla crescita economia della cittadina. I negozi, che tipicamente vivono su un rapporto di fiducia col cliente, a causa della grande distribuzione rischiano di scomparire.

 

Katia Manca

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