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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 24 marzo 2009

Veglie verso l'approvazione dello Statuto

Il Parco del Negroamaro approda in Consiglio sostenuto dagli agricoltori

 

Il progetto “Parco del Negroamaro”entra per la prima volta nell’Aula consiliare. Dopo aver espresso parere favorevole con delibera di Giunta nel dicembre 2006, oggi alle 17 il Consiglio Comunale si appresta ad approvarne lo Statuto per dare il via, proprio attraverso la nascita del “Parco del Negroamaro”, ad una serie di azioni finalizzate a garantire la tutela e la valorizzazione dell’intera area del Nord Salento.

Il progetto, in cui sono stati chiamati a partecipare i venti Comuni del Nord Salento per la Provincia di Lecce e i cinque Comuni per la Provincia di Brindisi, mira ad attivare le politiche socio economico delle aree interessate, tutelando e valorizzando le produzioni agricole, il patrimonio artistico, architettonico, storico, culturale e rurale della zona. Sviluppando inoltre una crescita culturale, turistica ed economica compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, utilizzando al meglio le risorse comunitarie, statali, regionale e locali per lo sviluppo del Parco. Ed è proprio per questo che l’Associazione commercianti, la Confederazione italiana agricoltori, la Coldiretti, la Confederazione generale del lavoro e la Proloco della cittadina chiedono all’intero consiglio comunale di «Sostenere l’iniziativa della Provincia, al di là dei singoli schieramenti, poiché rappresenta un’occasione per attivare risorse a sostegno delle importanti energie imprenditoriali insediate all’interno del Parco».

In Consiglio saranno discussi anche i seguenti punti all’ordine del giorno: approvazione definitiva della variante al Piano regolatore generale per l’individuazione di nuove aree produttive; approvazione delle modifiche al regolamento per la gestione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani; interpellanza avente ad oggetto «Dopo le sentenze Tar Lecce sul sansificio: Quali provvedimenti?».

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 27 marzo 2009

Parco del Negroamaro, niente da fare in Consiglio comunale

«Noi, esclusi dalle decisioni»
Rinviata l'approvazione dello Statuto del Parco del Negroamaro

 

Il consiglio comunale rinvia l’approvazione dello Statuto del progetto Parco del Negroamaro. A chiedere il rinvio è stato il vice sindaco Maurizio Spagnolo in quanto «proprio i rappresentanti del cuore del Parco del Negroamaro rimangono fuori dalle modalità organizzative ed operative del progetto stesso. All’interno del gruppo tecnico operativo non è previsto, come invece era stato designato nel lontano 2006, nessun rappresentante dell’Unione dei Comuni del Nord Salento. E questo non è ammissibile».

Dieci i voti concordi al rinvio, fra cui anche quello del sindaco Fernando Fai. Decisamente contrari al rinvio, invece, i consiglieri di minoranza di centrosinistra e di centrodestra che si dicono «ancora una volta amareggiati dell’operato dell’attuale maggioranza. Il Comune rischia seriamente di restare fuori dalla società consortile Parco del Negroamaro e dai relativi benefici per l’economia locale. L’attuale situazione amministrativa appare sempre più chiara: il sindaco Fai non conta più nulla e non ha più la situazione sotto controllo».

Vanno all’attacco dell’amministrazione Comunale anche le associazioni di categoria della cittadina, (Associazione commercianti, Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti, Confederazione generale del lavoro, Proloco e associazione Terra d’Arneo), che proprio prima dell’Assise avevano rivolto un appello all’intero Consiglio Comunale affinché lo Statuto del progetto del Parco del Negroamaro fosse approvato “per il bene dell’intero territorio del Nord Salento. E’ assurdo - dicono all’unanimità i rappresentanti di categoria - boicottare un’iniziativa della Provincia, che mira a valorizzare il sistema produttivo del territorio legato alle attività annesse all’agricoltura. Tali scelte danneggiano gli interessi degli agricoltori, degli operatori turistici, dei commercianti e degli artigiani.

Katia Manca

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di domenica 12 aprile 2009

Una interrogazione popolare

Parco del Negroamaro, protesta per la mancata adesione

 

I cittadini non ci stanno a rimanere fuori dalla società consortile del Parco del Negroamaro e chiedono con un’interrogazione popolare al sindaco un consiglio comunale monotematico aperto sull'argomento, approvando lo statuto della stessa società. Il 24 marzo scorso, durante l’assise comunale, i componenti della maggioranza hanno deciso di rinviare l’approvazione dello statuto del parco del Negroamaro perchè “tra i componenti del gruppo tecnico-operativo - ha detto il vicesindaco Maurizio Spagnolo - non c'è alcun rappresentante del Nord Salento”. Decisione adottata dalla maggioranza nonostante le richieste di adesione allo statuto da parte delle associazioni di categoria cittadine: associazione Commercianti, Confederazione italiana agricoltori, Coldiretti, Confederazione generale del lavoro, Proloco e associazione Terra d’Arneo.

Il progetto integrato di sviluppo che la Provincia di Lecce, insieme a quella di Brindisi, rivolto a 22 Comuni, propone con il “parco del Negroamaro” include una serie d’attenzioni a qualunque tipo di settore produttivo dell’area del Nord Salento. “L'esclusione dalla società consortile - dicono i cittadini - è un danno incalcolabile per il presente e il futuro dell’economia locale. Non è possibile che le nostre richieste motivate anche dalle associazioni e dai sindacati, già espresse pubblicamente in questi giorni, siano ignorate dalla maggioranza”. Sulla questione si mobilitano anche i partiti. “La mancata adesione al Parco del Negroamaro - dice Gianni Muci di Sinistra e Liberta è comprensibile dal punto di vista della coerenza politica, considerato che in quella zona hanno cercato di impiantare un mega-inceneritore noto come sansificio, ma meno comprensibile dal punto di vista dell’investimento sia economico sia d’immagine per il nostro Comune, che rischia di essere tagliato fuori da tutti i circuiti di promozione del territorio e di intercettazione di finanziamenti della Comunità Europea”.

Katia Manca

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