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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 29 ottobre 2009

L'azienda chiede l'attivazione, No dei comuni

Il Consiglio di Stato riunito per l'udienza di Oil Salento, tempi lunghi per la decisione

 

VEGLIE  - Udienza di merito del Consiglio di Stato, martedì scorso, relativa all’impianto della Oil Salento. L’udienza segue la bocciatura dello stesso Consiglio di Stato, nel febbraio scorso, della richiesta di sospensiva presentata dalla Oil Salento contro la sentenza del Tar di Lecce che ha annullato i titoli urbanistico-edilizi rilasciati in favore della ditta dal Comune ad agosto 2008.

L’avvocato Gianluigi Pellegrino, legale della Oil Salento, ha nuovamente insistito per l’accoglimento, nelle more della sentenza, di una pronuncia cautelare che sospenda in via d’urgenza la pronuncia di primo grado, affinché, prima della sentenza, lo stabilimento dell’azienda Panarese possa attivarsi.

I Comuni di Salice Salentino, Guagnano, San Pancrazio, San Donaci e Porto Cesareo, con l’avvocato Pietro Quinto, le associazioni di categoria, ambientalisti e cittadini rappresentati dall’avvocato Gianluigi Manelli e l’associazione Salento terra d’Arneo a mezzo dell’avvocato Angelo Vantaggiato, hanno chiesto il rigetto dell’appello e una pronuncia nel merito sugli aspetti urbanistici della questione, rilevando che un impianto di natura industriale, «che non può assolutamente dirsi connesso all’agricoltura, non può essere autorizzato in piena zona agricola».

Intanto, domani alle 10, in Provincia, ci sarà la conferenza di servizi relativa all’autorizzazione all’emissione dei fumi in atmosfera dell’impianto.

k.m.

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 31 ottobre 2009

Nella conferenza dei servizi della Provincia sottolineati i potenziali danni al territorio circostante

Oil Salento, l'Arpa dice «No»

E il parere dell'Agenzia regionale per l'ambiente fa cambiare idea anche alla Asl

 

VEGLIE  - Il progetto del sansificio nell’area del Parco del Negroamaro non ottiene il via libera dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (Arpa). E’ quanto emerso ieri dalla Conferenza dei servizi per l’autorizzazione all’emissioni dei fumi in atmosfera all’impianto della Oil Salento, convocata dalla Provincia e a cui hanno preso parte l’impresa, il Comune di Veglie, i Comuni limitrofi (San Donaci, San Pancrazio Salentino, Salice Salentino, Porto Cesareo), l’azienda Sanitaria Locale (Asl) ed il comitato Ambiente Sano.

Durante l’incontro, il dirigente del settore “Scarichi e rifiuti” della Provincia, Dario Corsini, ha dato atto di una valutazione articolata e circostanziata dell’Arpa, con cui quest’ultima ha chiaramente espresso la sua contrarietà all’impianto.

Stando all’Arpa «La potenza termica dei due forni dell’impianto di essiccazione risulta molto superiore a quella di altri impianti della stessa tipologia presenti sul territorio regionale. I due forni appaiono sovradimensionati, senza che il proponente giustifichi questa scelta impiantistica». L’Arpa evidenzia inoltre le criticità dei livelli dell’aria dei Comuni limitrofi all’impianto e l’assenza di misure di compensazione delle emissioni inquinanti generate: «All’emissione annuale di 28,8 tonnellate di polveri date dall’impianto dovrebbero aggiungersi le emissioni autoveicolari adibiti al trasporto della sansa vergine nell’impianto (1300 tonnellate al giorno) e di quelli del trasporto del prodotto finito (nocciolino di sansa). L’impianto produrrebbe altresì notevoli emissioni di ossidi di azoto che, come noto, sono i precursori della formazione di ozono, sostanza nociva tanto per la salute umana quanto per la vegetazione». L’agenzia regionale si sofferma anche sulla destinazione prettamente agricola del territorio circostante il sito individuato.

Alla luce di tale parere, la Asl, la quale aveva in precedenza espresso parere positivo sull’impianto, ha dichiarato di non poter permanere sulla posizione assunta in precedenza. Il dirigente Corsini ha chiuso l’istruttoria del procedimento rimandando ogni decisione alla pronuncia definitiva del Consiglio di Stato. Tutte le considerazioni dell’Arpa – dice Serena Saponaro, coordinatrice del comitato Ambiente Sano – trovano certamente riscontro su quanto detto dal comitato sull’impianto. Forse è giunto il momento che l’amministrazione comunale faccia una scelta pubblica e ben precisa sull’intera vicenda».

Katia Manca

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