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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 23  Ottobre 2011 (di m.l.)

La banda del buco torna in azione nell'azienda di surgelati; stessa tecnica della scorsa estate

Ladri in azione alla Gelmar ma l'allarme sventa il colpo

 

VEGLIE - La banda del buco torna all’assalto della «Gelmar», ma l’allarme scatta e i ladri sono costretti alla fuga. Sventato furto, nella serata di venerdì, nell’azienda di produzione e distribuzione di gelati, semifreddi e prodotti surgelati che sorge in contrada «La Donna», di proprietà dei soci Ruberti-Manca. E’ accaduto alle 21 circa. E chi è intervenuto sul posto si è subito reso conto che si trattava di una banda determinata a mettere a segno un colpo che, se realizzato, avrebbe comportato ingenti perdite. Il  danno, fortunatamente, si è limitato a un foro praticato ad arte nel muro di cinta. Entrati dentro, i ladri sono arrivati fino al deposito dei surgelati. Qui la banda ha oscurato un sensore ad infrarossi e tagliato i cavi elettrici della centralina. Ma si è rivelata una mossa sbagliata.

L’allarme è entrato in azione in quel momento. E i ladri, resisi conto dell’errore, si sono dati immediatamente alla fuga. L’allarme, collegato alla centrale operativa della Velialpol, ha consentito a una pattuglia di vigilantes di arrivare sul posto. Insieme a loro, anche i proprietari dell’azienda e i carabinieri, ai quali sono affidate le indagini.

Si parte da un punto fermo. Le immagini rilevate da una videocamera installata in azienda e già al vaglio degli investigatori. Da un primo esame appare chiaro che ad agire siano stati in quattro. Tutti, però, avevano i visi coperti dai passamontagna.

La «Gelmar» non è nuova a simili assalti. L’azienda, infatti, è già stata presa di mira la scorsa estate, in circostanze simili, con la differenza che allora il furto fu effettivamente commesso. Anche in quel caso venne praticato un foro in quello stesso muro di cinta e alla stessa altezza.

La recinzione, proprio per questo, era stata sistemata da poco tempo e presentava ancora segni di cedevolezza. Quest'ultimo aspetto potrebbe far pensare che i responsabili possano essere sempre gli stessi. In questo caso, però, hanno commesso un errore che non ha consentito loro di portare a termine l'opera.

 

m.l.

 

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Domenica 23  Ottobre 2011 (di Fabiana PACELLA)

Ripresi dalle telecamere quattro malviventi. Già a giugno l'azienda era stata svaligiata

Ladri alla Gelmar, l'allarme li fa fuggire

 

VEGLIE - Malviventi esperti ma sfortunati, quelli che hanno tentato l’assalto alla Gelmar di Veglie, azienda specializzata nella produzione e diffusione di surgelati di proprietà della società Ruberti/Manca. Sarebbe stato il secondo  colpo in poco più di quattro mesi ai danni della stessa azienda. Stavolta però i banditi sono stati messi in fuga dalle guardie giurate della Velialpol e dei carabinieri.

L‘allarme è scattato alle 20.44 di venerdì, poco dopo la chiusura, nella sala operativa dell'istituto di vigilanza la cui sede centrale si trova proprio a Veglie. Alcune pattuglie hanno raggiunto l'azienda, situata fuori dal centro abitato, nelle campagne in località "La Donna", lungo la Sp.17 che conduce a Salice Salentino.

Effettivamente qualcuno c'era. Le guardie giurate, che nel frattempo avevano avvisato carabinieri e proprietari dell'azienda, hanno notato un foro ben visibile nel reticolato metallico della recinzione esterna. I ladri forse erano ancora all'interno e vistisi scoperti hanno preferito darsela a gambe levate fuggendo attraverso le campagne vicine.

Nel frattempo i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo scoprendo che erano proprio gli uffici della Gelmar. A pochi passi dall'0biettivo, infatti, i componenti della banda avevano forzato una porta che li avrebbe condotti al cuore commerciale dell'azienda, avevano poi coperto di vernice i sensori a raggi infrarossi per eludere i controlli, e forzato la barriera dell'allarme interno. Pensavano di avercela quasi fatta quando invece l’allarme è scattato e hanno dovuto desistere.

Erano in quattro, tutti uomini a volto coperto, stando ai filmati ripresi dalle telecamere interne. Proprio su quei fotogrammi si concentrano ora le indagini. Non si sa se vi fossero altri complici all'esterno, di certo non sono stati rinvenuti mezzi abbandonati nelle vicinanze.

La notte del 15 giugno scorso, invece, il furto ai danni della stessa azienda andò in porto; 70mila euro il valore del bottino, un furgone con 12 pedane di pesce surgelato, poi abbandonato vuoto nelle campagne del nord barese. Anche in quel caso nelle mire dei malviventi gli incassi della Gelmar, per cui avevano passato al setaccio le stanze dell‘area amministrazione, cercando la cassaforte, dopo aver manomesso il sistema d'allarme. Le telecamere avevano ripreso un gruppo di uomini incappucciati, forse la stessa banda delle scorse ore.

 

Fabiana PACELLA

 

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