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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 9 Dicembre 2011 (di Rosario Faggiano)

Si passa da tre a due Istituti comprensivi, con la media divisa a metà

La “rivoluzione scolastica” smembra il don Innocenzo Negro”
 

 

VEGLIE - La scure del nuovo dimensionamento scolastico previsto dalla Finanziaria colpisce anche a livello locale. Dal prossimo anno le tre Istituzioni autonome cittadine saranno ridotte a due. L’attuale organizzazione scolastica, formata da due Direzioni didattiche e dalla Scuola media “Don Innocenzo Negro”, sarà rivista con la nascita di due soli Istituti comprensivi (materna, elementare e media). L’effetto di questa rivoluzione sarà, oltre che la non riconferma di uno dei tre attuali dirigenti scolastici, anche la spartizione delle attuali sezioni di scuola media fra le due nuove Istituzioni. In altre parole, l’edificio di via don Innocenzo Negro dal prossimo anno scolastico dipenderà da due Istituzioni differenti (la metà delle classi faranno capo al primo Istituto comprensivo, l’altra metà al secondo).

Lo smembramento ha avuto il consenso dei dirigenti e degli organi collegiali scolastici, ed è stato deliberato dal Comune per rispettare i parametri stabiliti dalle apposite linee guida regionali. Queste ultime, fra l’altro, nel ribadire l’obbligatorietà di operare aggregazioni fra le materne, elementari e medie al fine di creare Istituti comprensivi con almeno 1.000 alunni, hanno però previsto un percorso graduale triennale. A Veglie attualmente ci sono 1.635 alunni (1.143 di infanzia e primaria; 492 di media).

“Le perplessità e le possibili risoluzioni – spiega l’assessore Maria Rosaria De Bartolomeo – sono state numerose. Alla fine, però, il confronto ha dato i suoi frutti e i tre dirigenti scolastici hanno espresso posizione unanime sull’opportunità di istituire due Istituti comprensivi di circa 800 alunni. Ancora una volta – conclude - il dialogo tra le istituzioni ha dato i suoi frutti migliori”.

Il nuovo dimensionamento della Puglia dovrà essere deliberato dalla Regione entro il prossimo 31 dicembre, dopo aver acquisito le proposte provinciali e il parere dell’Ufficio scolastico regionale.
 

Rosario Faggiano

 

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