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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 1 Luglio 2011 (di Rosario Faggiano)

 

Opposizione all’attacco sull’acquisizione in zona “Troali”

“Terreni troppo cari per gli artigiani”
Pollice verso sui 12 euro a metro quadro

 

VEGLIE - “Transazione per l’acquisizione dei terreni della nuova zona artigianale sbagliata e svantaggiosa. Ed ora, a causa del danno provocato dall’Amministrazione, gli artigiani dovranno pagare maggiori oneri per realizzare i loro opifici”. L’opposizione, con un documento presentato in Consiglio martedì scorso, prende le distanze dalla decisione della maggioranza (adottata il 13 giugno) di arrivare ad un accordo con la proprietaria. Quest’ultima, che a suo tempo si era rivolta al Tar per impugnare la variante al Prg per gli insediamenti produttivi, successivamente ha proposto la cessione bonaria dei suoi terreni in zona “Troali”. I consiglieri Maurizio Spagnolo, Marco Buccarella, Giuseppe Landolfo, Maurilio Nicolaci e Stefania Capoccia, giudicano l’operazione negativamente, anche rispetto al prezzo concordato (12 euro a metro quadro), più elevato rispetto a quello stabilito dall’Ute (10.50 euro).

“La transazione – spiegano i consiglieri di minoranza – è errata sia nel merito che nella procedura adottata. In prossimità della decisione del Tar, perché chiudere con una transazione? Tra l’altro la decisione del Tar non era l’ultima spiaggia. Solo in caso di improbabile sentenza contraria, e prima di ricorrere al Consiglio di Stato, sarebbe stato utile valutare l’opportunità di una transazione. L’Amministrazione, invece, ha deciso di chiudere il contenzioso, sopportando comunque le spese del legale”.

I consiglieri, quindi, si soffermano sui dettagli della vicenda: “A fronte di una proposta di cessione bonaria della proprietaria a 15 euro a metro quadro, l’Amministrazione ha proposto 12 euro, nonostante l’Ute abbia rideterminato a 10,5 euro, ovvero un giusto prezzo di cessione che risulta comunque notevolmente più alto rispetto a quanto pagato dalle Amministrazioni limitrofe. Saranno gli organi di controllo contabile, ai quali noi chiediamo sia inviata tutta la documentazione relativa all’argomento, a stabilire se l’agire dell’Amministrazione, oltre a creare maggiori costi agli artigiani, sia stata anche rispettosa della legge”.

Durante l’ultimo Consiglio, l’opposizione ha fatto rilevare anche la “svista” della data sbagliata apposta sulla convocazione della Commissione propedeutica alla seduta (nell’invito figurava il 27 luglio anziché il 27 giugno). Non avendo partecipato alla Commissione perché “ingannata” dalla data sbagliata, l’opposizione si è allontanata dall’aula al momento dell’esame di tutti gli argomenti preventivamente non esaminati.

 

Rosario Faggiano

 

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 10 Luglio 2011 (di Rosario Faggiano)

 

Il sindaco Sandro Aprile respinge le accuse dell’opposizione che aveva giudicato esoso il prezzo della transazione

Zona artigianale? “Un affare per tutti”

Il primo cittadino: “Nessun errore, la realizzazione dell’area Pip era a rischio a causa del contenzioso”
 

VEGLIE - “La realizzazione della nuova zona artigianale era a rischio a causa del contenzioso contro il Comune. Grazie alla conclusione positiva della transazione con la proprietaria dei terreni in zona Troali, oggi tante aziende vegliesi potranno investire sul loro territorio, senza essere più obbligate ad espatriare verso i paesi vicini”. Il sindaco Sandro Aprile respinge l’accusa dell’opposizione di aver sbloccato l’iter per la realizzazione dell’area Pip con una “transazione errata” e dannosa per gli artigiani a causa del prezzo di esproprio (12 euro a metro quadro) troppo alto rispetto a quello stabilito dall’Ute (10,50 euro). Aprile, invece, sostiene di aver conseguito un risultato importantissimo a favore dei trentadue artigiani che, dopo aver versato un acconto sull’acquisto delle aree, da tempo erano in attesa di avviare la costruzione dei propri opifici.

“Nel corso della trattativa – spiega Aprile - la proprietaria ha chiesto dapprima 15, poi 12 euro al metro quadro, oltre alle indennità di occupazione d’urgenza. L’Amministrazione ha, invece, chiuso offrendo 12 euro, comprensivo di tutte le indennità. La congruità di tale prezzo è stata confermata dai pareri tecnici del segretario generale, del tecnico comunale e dell’avvocato Ernesto Sticchi Damiani”.
Secondo i dati forniti dal sindaco, inoltre, la chiusura bonaria del contenzioso avrebbe fruttato al Comune anche un risparmio. In pratica, se i terreni (53.977 mq) fossero stati pagati a 10,50 euro, il prezzo complessivo sarebbe stato di 566.758,50 euro più 86.588,10 euro per 22 mesi di indennità di occupazione (totale euro 653.346,60). Invece, pagando l’esproprio a 12 euro onnicomprensivo, il costo dei terreni sarà in tutto di 647.724 euro.

“La realizzazione dell’area Pip – aggiunge il sindaco - era a rischio a causa del contenzioso che la proprietaria aveva promosso nel 2009 al fine di annullare l’intera progettazione, mettendo in pericolo l’utilizzo del finanziamento di 1.294.800 euro concesso dalla Regione per la realizzazione delle opere di urbanizzazione. L’Amministrazione ha compreso che l’azione legale avrebbe comportato tempi lunghi ed esiti incerti. Per questo motivo è stato necessario intraprendere una lunga trattativa, affinché la proprietaria rinunciasse al contenzioso, in cambio del riconoscimento di una migliore indennità di esproprio che potesse risultare congrua anche per il Comune. La trattativa per l’accordo bonario – conclude - è un esempio di buona prassi politica e il successo ottenuto incoraggia l’Amministrazione a perseguire la strada della concertazione, ogni qualvolta ciò fosse possibile e utile per il bene comune”.

 

Rosario Faggiano

 

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