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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 12 Gennaio 2002

Il sindaco Roberto Carlà chiede chiarimenti all'ex assessore alle Politiche sociali
«Spagnolo spieghi le sue affermazioni»
«Espliciti le sue dichiarazioni, ci sembrano ambigue e confuse»

VEGLIE - Nuovo «capitolo» della crisi amministrativa. Le dimissioni di Maurizio Spagnolo hanno determinato un altro «focolaio» di polemica nell'ambito della già «movimentata» vicenda politica cittadina. Il sindaco Roberto Carlà interviene con determinazione per contestare tutti i contenuti della lettera con la quale l'ex assessore alle Politiche sociali ha rinunciato alla delega, dopo «l'estromissione» dalla giunta di Oronzo Sabato e il conseguente passaggio all'oposizione del Cdl.
«La lettera - afferma il primo cittadino - ha suscitato grande stupore e delusione, considerati i sempre corretti rapporti intercorsi con l'assessore Spagnolo, in ogni occasione manifestati. E' apparsa, anche agli altri amministratori, di scarsa valenza politica, di difficile interpretazione e avente le caratteristiche, più che di una comunicazione di dimissioni, di un duro e indecifrabile attacco a persone con riferimenti a imprecisate situazioni, senza valide motivazioni a giustificazione di un simile atto». «Ho inviato una missiva all'assessore dimissionario - continua Carlà - richiedendo, anche a nome di tutta la maggioranza, di meglio esplicitare alcune sue gravi, ambigue e confuse dichiarazioni. Con la stessa nota Spagnolo è stato, altresì, invitato a ricondurre la propria azione nel normale ambito della dialettica politica rammentandogli che, ritenute sussistenti circostanze e condizioni, gli è doveroso provvedere come prescritto dalla legge ed in ogni opportuna sede, nella ovvia convinzione che ognuno dovrà assumere le proprie responsabilità in ordine ad eventuali affermazioni diffamanti che non dovessero trovare riscontro nella realtà dei fatti». Il sindaco, infine, si «riserva di manifestare a breve, dopo gli innumerevoli e gratuiti attacchi ricevuti nei giorni scorsi» la propria posizione «fortemente condivisa dall'intera maggioranza».

 

di Rosario Faggiano

 

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 12 Gennaio 2002

Interviene l'opposizione
«Il sindaco si dimetta. Torniano a votare»

VEGLIE - «Bisogna ritornare a votare nella prossima primavera e il sindaco deve dimettersi subito». La forte presa di posizione è del gruppo di opposizione «Insieme per Veglie». Dopo le vicende politiche di questi giorni, in una nota sottoscritta dai consiglieri comunali diessini Alessandro Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Antonio Greco e Giovanni Parente, vengono lanciate nuove pesanti accuse nei confronti del sindaco Roberto Carlà.
«Insieme per Veglie» sostiene che «dopo la crisi provocata da Claudio Paladini un anno fa, dopo la cacciata di Oronzo Sabato e le dimissioni di Maurizio Spagnolo, la situazione amministrativa a Veglie è davvero molto grave. Carlà gioca con le istituzioni se non si rende conto che le dichiarazioni ufficiali con cui ha mandato a casa il vice sindaco non spiegano una simile scelta drammatica».
Secondo i diessini il sindaco «non ha più la maggioranza degli elettori che lo ha eletto; sta mandando il paese allo sfascio dopo due anni di fallimenti amministrativi e di liti nella sua stessa maggioranza; sono franati i pilastri della vita amministrativa: assessorato alle opere pubbliche, assessorato al bilancio ed assessorato agli affari sociali».
«La maggioranza del sindaco Carlà - continua il documento - non può essere composta solo e quasi tutta da assessori. Rimarrebbero solo due consiglieri di maggioranza per coprire tre commissioni consiliari; dei due, uno rimarrebbe consigliere per scelta dichiarata, se si esclude che, per un minimo di dignità e per non subire un'altra umiliazione, Paladini possa tornare a fare l'assessore con delega diversa dalla prima. Comunque vadano le cose - conclude Insieme per Veglie - la sua esperienza di sindaco è fallita».
Fra maggioranza e opposizione, insomma, siamo ormai ai «ferri corti» e nei prossimi giorni si attendono gli ulteriori sviluppi del confronto.

 

di R. F.

 

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Dal manifesto affisso da Maurizio Spagnolo il 10/01/02

MAURIZIO SPAGNOLO
rende noto alla cittadinanza la lettera con la quale pone le proprie
DIMISSIONI
di assessore ai servizi sociali.

Caro Sindaco,
mi delude profondamente che ancora una volta, un patto, un accordo, un'alleanza, così come essa era stata sancita meno di  due anni fa, sia stata meschinamente violata per volere e arbitrio di interessi ambigui e sentimenti anomali perpetrati di nascosto e spesso covati in gran segreto come qualcosa di negativo che uno si porta dentro e che, col passare del tempo, diviene marcio e ammuffisce e deve essere per forza sradicato. Devo pensare, a questo punto, che tutte le mie parole e le mie azioni, la mia volontà nella collaborazione e nel miglioramento dell'intero gruppo siano state da sempre, sin dal primo momento, fraintese.

Tutto è sempre stato male interpretato!

Eppure credevo di avere a che fare con persone adulte, che sapessero che differenza c'è tra la verità e  la menzogna, tra la lealtà e la scorrettezza, tra la fiducia e la diffidenza.

Ho sempre incontrato un latente malumore, qualche volta tradottosi in finta approvazione e mediocre contentezza laddove ci sia stato il bisogno di esprimerla. 

Ho sempre letto  l'egoismo e l'arroganza di appropriarsi dei miei pensieri, così scomodi e sconvenienti ad alcuni, e l'incuranza di rispettare la mia posizione politica e la dignità che da essa ne deriva:

una parola data non si può tirare indietro è come una promessa, se non la si mantiene, viene meno ogni credibilità e ritegno.

Ed  io tengo moltissimo all'interesse comune che deve crescere nell'onestà e nel rispetto delle regole, non  nella superficialità e nell'occasionalità o improvvisazione delle parti. 

Occorrono figure ferme nei loro propositi e non certamente uomini a metà che si rincorrono a vicenda e sperano di coinvolgere nel loro folle stupido gioco, persone che non riescono a capire neppure che cosa si vince o cosa si perda, che sia il vincitore alla fine e chi il vinto. 

La politica per me non è un gioco e soprattutto nessuno può stabilire sin dall'inizio, quali siano le pedine scomode e quindi da eliminare in modo da poter procedere nella gara sicuri di poter arrivare al traguardo con pochi banali punti in tasca, ma  comunque vittoriosi. 

Non è con l'eliminazione e la soppressione altrui che potrà mai andare avanti. 

Questa non è una tirannide che nega la libertà e privilegia l'opportunismo.

Questa non può essere una società di uomini che ancora si vendono ad uno pseudo-potere e credono che tutti quelli che hanno intorno gli somigliano per fragilità e incoerenza.

Perciò non ho accettato delle proposte insane né compromessi effimeri e rischiosi per la mia dignità,  e quando varie persone mi hanno chiesto quale fosse, anche in mezzo alla tempesta, la mia posizione, sono stato ben lieto di esprimerla, sempre uguale a me stesso. 

Quando invece, altre persone che si dicono impegnate in quella che impropriamente definisco politica, hanno provato a modificarla con i loro vuoti discorsi, hanno solo fatto mercanzia di se stessi.

Lo sapevo che non sarebbe stato facile conciliare più uomini messi insieme, ma la speranza del bene comune mi ha fatto spesso dimenticare le difficoltà.

Tuttavia il non aver riposto nel mio operato fiducia nel ricercare possibili  soluzioni, per superare le incomprensioni, è stato grave, perché ha rappresentato un ulteriori mancanza di fiducia  nei miei confronti.

Mi esimo dunque dall'elencare in maniera piuttosto noiosa le motivazioni con cui legittimo la mai autorevole scelta; sono troppe e profonde e rischierebbero di essere, anch'esse, fraintese; perciò mi limito a consegnare semplicemente le mie dimissioni dall'attuale carica di assessore ai Servizi Sociali del Comune di Veglie perché indignato del mancato rispetto di una alleanza e dei principi su cui essa era stata originariamente fondata.

Veglie, lì 10/01/2002

Distinti saluti

 

 

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Dal manifesto affisso da Rifondazione Comunista 11/01/02

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Sezione di Veglie

CARLA'... TORNA A CASA!

L'attuale crisi dell'Amministrazione Carlà rivela il vero obiettivo del programma di governo del paese:

la spartizione di deleghe e cariche!!!

 

La maggioranza è divisa su tutto, tranne che sullo sperpero dei soldi: stipendi d'oro, monumenti, convegni di Alleanza Cattolica per persone sole, libri sulle suore, ecc.

 

Prima il caso Paladini, ora quello del sindaco Carlà che ritira la delega al vicesindaco Sabato il quale esce dalla maggioranza insieme alla appendici del suo pseudo-partito, rendendo precaria la stabilità del sindaco e ponendosi all'opposizione (quale?!?).

 

Se la maggioranza piange, l'opposizione non ride.

Sarà una coincidenza,  ma i consigliere Popolari Fai e Aprile "solo" ora escono dalla coalizione di Insieme per Veglie.

Sarà un caso, ma sulla stampa lo stesso Fai, giustificando il fatto, precisa che "il PPI non ha avuto alcun incontro con i partiti della maggioranza".

Cattivi, non lo hanno ancora invitato!!!

 

Tutto ciò non può essere solo una coincidenza!!!

Di fronte ad una maggioranza che produce solo inefficienza, protagonismi sterili e una disastrosa divisione  e alla luce delle dichiarazioni del "popolare" Fai, che la dicono lunga sul sempre ambiguo e strumentale comportamento del suo partito all'interno dell'opposizione, il Partito della Rifondazione Comunista chiede le dimissioni del Sindaco Carlà ponendo particolare attenzione su possibili, anzi probabili, forme di sostegno allo stesso, dettate solo da interessi personali.

 

Auspicando che Veglie possa risvegliarsi dal sonno profondo in cui è caduta il 16 aprile 2000 e tornare ad avere un ruolo  da protagonisti fra i paesi vicini, le compagne e i compagni vegliesi dicono

 

BASTA CON QUESTI GIOCHI!!!

Veglie, 11.1.2002

Il Segretario       

Angelo SPAGNOLO

 

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Dalla Gazzetta dl Mezzogiorno di Domenica 13 Gennaio 2002

M. Spagnolo risponde:

«Il primo cittadino non ha tenuto fede agli impegni presi»

VEGLIE -  L'ex assessore alle Politiche sociali Maurizio Spagnolo precisa le ragioni delle sue dimissioni e risponde alle accuse del sindaco Roberto Carlà. Quest'ultimo ieri ha definito le motivazioni presentate da Spagnolo «gravi, ambigue, confuse e di scarsa valenza politica».
«Le mie dimissioni - afferma Spagnolo - rese pubbliche con una lettera aperta, sono di carattere prettamente politico, poiché gli atteggiamenti di ambiguità e di incoerenza denunciati nella mia lettera, riguardano l'incapacità del sindaco di tenere fede agli impegni elettorali e di rispettare le ragioni politiche dell'accordo, preso in occasione delle elezioni comunali, tra tutti i partiti della maggioranza. In particolare - continua Spagnolo - il primo cittadino non è riuscito a svolgere un ruolo super partes garantendo l'unità della coalizione, ma da subito ha cercato di dividere i consiglieri del Cdl (Cristiani democratici per le libertà, ndr) ed ha tentato di isolare il vice sindaco e assessore al bilancio Oronzo Sabato. Vi è stata da parte del sindaco - conclude l'ex assessore - una manifesta carenza di guida politico-amministrativa, e non ha cercato di recuperare le ragioni della coalizione, al fine di rispondere ai numerosi problemi ed esigenze della cittadinanza. La lettera di dimissioni esprimeva, dunque, un forte sentimento di disagio dal punto di vista personale, umano e politico, ed una legittima reazione a comportamenti politici poco corretti e trasparenti»

di R. F.

 

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Dal Quotidiano di Lecce di Mercoledì 23 Gennaio 2002

La decisione del primo cittadino

«Niente stima», rimosso il vicesindaco

VEGLIE -  Certo l'amministrazione comunale di Veglie non può dirsi nuova alle buriane che sconvolgono gli equilibri di Palazzo di Città, ma sul recente "tutti contro uno" che ha per protagonista Oronzo Sabato (CdI) - vice sindaco e assessore al Bilancio e Finanze fino a poco più di dieci giorni fa, ora "degradato" al rango di semplice consigliere -, aleggia non poco mistero. Non fosse altro che per le motivazioni della scelta contenute nella revoca delle deleghe di Sabato, formulata e firmata dal primo cittadino Roberto Carlà (Forza Italia).

«Il sindaco aveva gia minacciato la revoca all'inizio dell'anno - spiega l'ex assessore - ed ha giustificato la sua scelta con una mancanza di stima politica prima e di fiducia poi nei miei confronti».

Difficile dire, almeno in via ufficiale, quali meccanismi covino sotto gli ultimi sviluppi della questione, certo è però che i vegliesi attendevano con grande curiosità il pubblico comizio del Cdl previsto in paese per domenica sera che poi, inaspettatamente non ha più avuto luogo. Voci trapelate dai corridoi delle segreterie politiche interessate hanno parlato di un dietro-front con cognizione di causa. Se il Cdl avesse infatti bersagliato il "nemico"senza colpo ferire, probabilmente a breve avrebbe patito la stessa sorte. Oronzo Sabato getta acqua sul fuoco: «il comizio è stato richiesto dal partito - specifica - se non si è tenuto vuol dire magari solo che, essendoci una situazione in evoluzione, lo si farà in un momento più opportuno. Io, dal canto mio, sono tutt'altro che preoccupato».

Circa la presa di posizione di Carlà: «A lui il bandolo della matassa - dice il consigliere - però se parlasse chiaro magari potrebbe convincermi della bontà della sua decisione. Così invece il dubbio permane».

Quanto alle altre compagini , benché Sabato abbia chiesto loro una pronuncia scritta sulla questione «di scritto hanno solo confermato la vicinanza a Carlà».

di F.P.

 

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 25 Gennaio 2002

Potrebbe risolversi la crisi della coalizione. Il Cdl rientra?

Prove di dialogo a Palazzo
L'opposizione chiede che si faccia chiarezza

VEGLIE -  La maggioranza di centrodestra cerca di ricucire lo «strappo» che ha portato alla crisi. Secondo «voci» non confermate ufficialmente, in queste ore si starebbe valutando la possibilità di riprendere il dialogo con il Cdl (Cristiani democratici per le Libertà). La novità è che questa imminente prospettiva sarebbe favorita proprio dall'ex vice sindaco «licenziato» dal sindaco Roberto Carlà.

Oronzo Sabato, infatti, avrebbe manifestato, all'interno del suo partito, disponibilità a mettersi da parte. Se ciò fosse vero, si potrebbe supporre che il Cdl, sulla spinta dello stesso Sabato, possa essersi già dichiarato pronto per un «chiarimento» finalizzato alla ripresa della collaborazione con il resto della maggioranza. In questo caso il Cdl non potrebbe che richiedere di mantenere la rappresentanza numerica che aveva in giunta prima della crisi. Maurizio Spagnolo, di conseguenza, assumerebbe la carica di vice sindaco, mentre Salvatore Vetrano quella di assessore.
A dare un certo fondamento a queste «voci» c'è un fatto certo: Carlà non ha ancora preso atto delle dimissioni di Spagnolo da assessore alle Politiche sociali. Questo lascerebbe pensare che vi sia la volontà, da parte del sindaco, di non rompere definitivamente i rapporti con il Cdl e che stia ricercando, anzi, un nuovo dialogo con questo partito.
L'attuale fase di «riflessione» della maggioranza potrebbe significare, inoltre, che le altre due ipotesi per superare la crisi non sono state definitivamente accantonate. La coalizione, infatti, potrebbe ancora decidere di andare avanti da sola (in undici consiglieri) oppure di «aprire» ai popolari.
L'opposizione, intanto, vuole chiarezza intorno a questa situazione.
Ieri sera i consiglieri comunali Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino e Giovanni Parente (tutti Ds), insieme ad Alessandro Aprile e Antonio Greco, hanno diffuso un documento con il quale, informando di aver richiesto una convocazione urgente del Consiglio comunale, attaccano duramente la maggioranza.
«Il centrodestra - sostengono - da quasi un mese amministra con quattro assessori su sette e non sa con certezza quanti sono i consiglieri di maggioranza. E' evidente che Carlà sta facendo di tutto, proprio di tutto, per mantenere in vita una amministrazione ormai squalificata agli occhi dei cittadini vegliesi». L'opposizione, infine, ha chiesto di conoscere la commissione consiliare alla quale sarà assegnato l'ex vice sindaco Sabato e l'istituzione della «Commissione consiliare di controllo e garanzia» sugli atti dell'amministrazione.

di Rosario Faggiano

 

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 26 Gennaio 2002

Parla l'opposizione:
«I consiglieri del Cdl sapranno essere davvero coerenti?»

VEGLIE -   L'opposizione presenta ironicamente una «breve storia del carnevale vegliese».

A proposito della crisi amministrativa in atto e in seguito alle «voci» che darebbero per imminente il rientro del Cdl nella maggioranza, intervengono i consiglieri d'opposizione Alessandro Aprile e Antonio Greco. «Meno di due mesi fa - sostengono - un manistesto a cura di Insieme per Veglie aveva per titolo: "An anticipa il carnevale". Il testo faceva riferimento alla nota vicenda dell'ex assessore ai Lavori pubblici Claudio Paladini e al suo clamoroso dietrofront. A distanza di due mesi - si chiedono Aprile e Greco - la storia si ripeterà? Dobbiamo forse preparare un manifesto simile al precedente col titolo: "il Cdl partecipa al carnevale?" Noi crediamo, e speriamo, di no. La posta in gioco è grande per i tre consiglieri del Cdl, ma in modo particolare per l'assessore dimissionario Maurizio Spagnolo».
«Dopo la sfiducia del sindaco a Oronzo Sabato - continuano - l'intero gruppo del Cdl ha dichiarato in modo pubblico l'uscita dalla maggioranza, sancita in modo forte dalle dimissioni dell'assessore Spagnolo. Quest'ultimo ha spiegato ai cittadini i motivi delle sue dimissioni usando parole pronunciate con amarezza ma anche con tanta fermezza. L'opinione pubblica è rimasta colpita dal gesto: un politico così giovane faceva scuola di onestà intellettuale e coerenza politica, assumendosi le responsabilità di quanto affermava. In tanti si sono complimentati con Spagnolo, per il coraggio dimostrato nel saper rinunciare ad un incarico amministrativo di prestigio».
Secondo i consiglieri comunali Aprile e Greco «dopo queste affermazioni, lo strappo può essere solo definitivo e insanabile. In caso contrario - aggiungono - se le voci di piazza dovessero risultare vere (noi siamo convinti di no), i tre consiglieri dovranno spiegare ai cittadini i motivi per cui si rimangiano un mese di pubbliche dichiarazioni. A questo punto è necessaria, comunque, la convocazione urgente di un consiglio comunale per discutere della crisi».

 

di Rosario Faggiano

 

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 29 Gennaio 2002

Oggi Consiglio

Approda in Aula il dibattito sulla crisi della maggioranza

 

VEGLIE -   Appuntamento importante per il dibattito politico cittadino. Il Consiglio comunale è stato convocato oggi, alle 17.30, dal presidente dell'assise Valerio Armonico. Fra i punti all'ordine del giorno, sono inseriti argomenti che potrebbero determinere un forte confronto fra maggioranza ed opposizione. Mentre la crisi della coalizione di centrodestra appare in una fase di piena «evoluzione», con tutte le ipotesi di soluzione ancora aperte, le forze politiche si accingono, dunque, a manifestare pubblicamente la loro posizione, anche in vista dei prossimi sviluppi della crisi. Sono molto attese, a tal proposito, le dichiarazioni del sindaco Roberto Carlà, il quale motiverà la revoca della delega di vice sindaco a Oronzo Sabato e comunicherà la conseguente composizione della giunta comunale, in attesa di quella definitiva prevista per i prossimi giorni. In altre parole, il primo cittadino dovrebbe soltanto comunicare l'attribuzione della delega di vice sindaco a Lorenzo Catamo e i nomi degli altri quattro assessori che restano nell'esecutivo. Fra questi c'è anche il dimissionario Maurizio Spagnolo, ancora in carica in assenza del provvedimento di revoca non ancora adottato da Carlà.
E' bene precisare subito, comunque, che non è assolutamente consentito, per regolamento, intervenire su queste comunicazioni del sindaco. Il dibattito sulla crisi si aprirà, pertanto, solo in occasione della discussione degli altri punti all'ordine del giorno e se le forze politiche faranno «scivolare» il discorso sull'argomento.
L'ordine del giorno del consiglio comprende, oltre alle comunicazioni del sindaco, due interpellanze e una mozione presentate dall'opposizione di centrosinistra. Le prime due riguardano «la scelta della commissione giudicatrice per l'appalto del servizio di igiene pubblica» e «la richiesta di conoscere la commissione consiliare alla quale sarà assegnato l'ex vice sindaco Sabato». La mozione, invece, ha per tema il «parcheggio a pagamento». Gli altri punti previsti sono: «prelevamento del fondo di riserva ordinario», «concessione suolo cimiteriale», «voti del consiglio comunale in tema di pace e sviluppo sociale» e «danni all'agricoltura arrecati dalle calamità atmosferiche del 2001 - voti per un interessamento delle autorità preposte».

 

di Rosario Faggiano

 

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 31 Gennaio 2002

La riunione del consiglio comunale di martedì scorso
Scontro in aula sulla Giunta
I tre consiglieri del Cdl non si presentano

 

VEGLIE -   «Scintille» fra maggioranza e opposizione durante il consiglio comunale dell'altra sera. Le comunicazioni del sindaco Roberto Carlà, riguardanti la revoca della delega di vice sindaco a Oronzo Sabato e la nuova composizione della Giunta comunale, hanno determinato un'inaspettata discussione sulla legittimità delle stesse. Come era nelle previsioni, il primo cittadino ha, innanzi tutto, motivato il provvedimento di revoca e poi ha elencato i nomi dei cinque assessori (sui sette previsti dallo statuto) che rimangono nell'esecutivo, compreso il dimissionario Maurizio Spagnolo. Da annotare che non era presente alla riunione l'intero gruppo del Cdl (Sabato, Spagnolo e Vetrano).
Subito dopo le comunicazioni del primo cittadino, dunque, il consigliere d'opposizione Alessandro Aprile, ha detto:
«Spagnolo si è dimesso. Averlo inserito fra gli assessori in carica, pertanto, è una forzatura. Veglie, per tutto ciò, è un caso anomalo perché c'è in giunta un assessore che è passato all'opposizione insieme con il suo partito».
Secondo Aprile, inoltre, il sindaco avrebbe «violato lo statuto per non aver nominato la giunta al completo». La replica di Carlà, che per gli aspetti tecnici della questione si è avvalso dei pareri dell'avvocato del comune Maria Adelaide Saccomanno e del segretario generale Carlo Buccarella, è stata immediata.
Il primo cittadino ha sostanzialmente respinto le accuse di illegittimità e poi ha sostenuto che non vi è alcuna «pressione» in atto sul dimissionario Spagnolo.
Carlà ha detto che c'è «un quadro politico all'interno della maggioranza non definito poiché il Cdl non ha ancora ufficialmente comunicato di essere passato all'opposizione». A questo punto si è avuto il primo «colpo di scena». Aprile, a nome del gruppo consiliare d'appartenenza (Insieme per Veglie) ha ritirato alcune interpellanze e la mozione (sui parcheggi a pagamento) che erano ai successivi punti dell'ordine del giorno.
«L'amministrazione Carlà - ha detto Aprile - ormai non può più dare risposte perché è squalificata agli occhi dei vegliesi. La maggioranza è frammentaria e non più politicamente valida».
Qui c'è stato un altro piccolo «colpo di scena»: i popolari hanno differenziato la loro posizione, rispetto a quella espressa dal resto del centrosinistra, chiedendo ed ottenendo di discutere la mozione.

 

di Rosario Faggiano

 

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 1 Febbraio 2002

I consiglieri dei Democratici di sinistra incalzano i loro colleghi del Ppi
«I Popolari dicano da che parte stanno»
«Sono troppo silenziosi sulla crisi del centrodestra»

 

VEGLIE - I Democratici di sinistra chiedono ai popolari di «rompere il silenzio» sulla crisi amministrativa del centrodestra. Il dibattito politico cittadino è diventato, dunque, «a tutto campo» e coinvolge ormai pienamente le forze politiche di opposizione. Il consigliere comunale Giuseppe Cutrino, a nome anche di Giovanni Parente e Giovanni Cipolla (gli altri due consiglieri comunali Ds), interviene per sollecitare una presa di posizione pubblica del Ppi.
«Nell'ultimo consiglio comunale - dice Cutrino - ci aspettavamo che i popolari prendessero la parola durante la discussione che si è determinata in seguito alle nostre obiezioni sulle comunicazioni del sindaco. Invece Fernando Fai e Mario Aprile sono rimasti muti sull'attuale crisi del centrodestra».
«Noi siamo convinti - continua l'esponente dei Ds - che le voci che circolano in paese non sono vere e che i popolari non sono disponibili a sostenere la maggioranza guidata da Carlà. Tuttavia - aggiunge - il silenzio non può che alimentare queste voci. E' opportuno e importante, quindi, che non vi sia alcun equivoco intorno all'argomento e che l'atteggiamento sia al più presto spiegato. Riteniamo, peraltro, che questo mutismo possa fortemente danneggiare l'immagine del Ppi proprio perché lo espone alle diverse congetture».
«Aggiungo - precisa Cutrino - che la posizione politica dei popolari riveste particolare significato anche per il ruolo che Fernando Fai riveste in qualità di consigliere provinciale».
E' bene ricordare che questo «confronto» avviene fra due gruppi politici appartenenti allo schieramento elettorale «Insieme per Veglie», rispetto al quale, circa un mese fa, il Ppi ha assunto una posizione autonoma.

 

di Rosario Faggiano

 

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Dal Quotidiano di Lecce di Sabato 2 Febbraio 2002

Comune in fibrillazione tra revoche di deleghe e defezioni nei vari partiti

 

VEGLIE - La colonnina di mercurio sfiora i valori di massima negli ambienti politici vegliesi. A confermarlo sono le tensioni dell'ultimo consiglio comunale svoltosi martedì pomeriggio. Il quadro è chiaro: la crisi c'è e la soluzione tarda a venire. Il nodo da sciogliere prima di ogni altro resta quello del Cdl che vede un assessore, nonché vicesindaco Oronzo Sabato, revocato dalle deleghe per mano del sindaco forzista Roberto Carlà, con ovvie reazioni a catena di altri due cidiellini, il consigliere Vetrano, dissociatosi, e l'assessore ai Servizi sociali Spagnolo, dimissionario.

Ma da quella missiva di tempo ne è trascorso e il primo cittadino ancora non ha profferto parola in merito. Che Spagnolo possa addirittura finire col ricoprire l'incarico di Sabato? Questo si intuisce dai commenti ufficiosi che serpeggiano nelle segreterie politiche.  Scende in campo allora l'opposizione di centro-sinistra di "Insieme per Veglie", che ha sollevato due questioni di illegittimità. «Innanzitutto perché, revocato il vicesindaco, a tutt'oggi non è stato designato come da statuto il suo sostituto», dice il consigliere Giuseppe Cutrino. E poi c'è che «il sindaco finge di ignorare le dimissioni di Spagnolo, convocandolo sempre nelle riunioni di giunta come se nulla mai fosse accaduto». Discuterne una volta per tutte? Macché. I1 presidente del Consiglio, Valerio Armonico, ci ha negato la possibilità di aprire un dibattito politico sulla crisi il che è tutto dire».

Altro colpo di scena in Consiglio, infine, la lettura di un documento a firma dei consiglieri Popolari Fernando Fai e Mario Aprile, in cui si è ufficializzata la loro uscita dal gruppo di "Insieme per Veglie". «La scelta dei due consiglieri di fare un gruppo a sé può essere legittima - commenta Cutrino - ma ci preoccupa il loro mutismo sulla crisi attuale».

 

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