La pubblicazione di queste memorie fotografiche, elemento indispensabile per la rilettura di momenti collettivi di crescita culturale, ha trovato l'incondizionato sostegno economico ed il patrocinio del Commissario Straordinario del Comune di Veglie, e delle Amministrazioni dei Comuni dell'UNION TRE. Tale sostegno gratifica il Circolo Culturale "Amici della Fotografia", e rafforza la necessità di una cooperazione culturale tra amministrazioni sensibili e operatori culturali presenti sul territorio.
dalla "presentazione" del libro: (Clicca sulle foto per ingrandirle) Spesso, nella vita di tutti i nostri giorni, molte situazioni, avvenimenti, cose, personaggi, sono talmente consuete e abitudinarie, ci vedono artefici distratti, tanto da non renderci più conto che quella storia o quelle storie siamo noi a scriverle e noi siamo gli attori principali. In maniera consapevole, o inconsapevoli, rappresentiamo quei tasselli che la sedimentazione storica configura come repertorio culturale e sociale di una comunità, della nostra comunità di appartenenza, della nostra Veglie.
Nel nostro continuo peregrinare nei reconditi rivoli della memoria, abbiamo sempre scelto di dare dignità di ricerca e di racconto a quanto di più semplice ci circonda, alla nostra quotidianità, a tutto ciò che ha bisogno di essere ricercato, fermato, raccontato, salvaguardato dall’oblio della memoria. E in questo girovagare, i temi scelti sono sempre state le storie minute, gli avvenimenti che appartengono alla nostra comunità vegliese, come amiamo definirle, se vogliamo, storie di tutti i giorni, convinti come siamo che anche la storia, non necessariamente quella con “s” maiuscola, per essere raccontata, ha bisogno anche delle tante storie "minori" che la compongono, e non solo di quelle che la rappresentano canonicamente per convenzione o per un effetto mediatico.
Nell’ambito della programmazione di recupero e salvaguardia della nostra memoria storica, con il sostegno dei soci del Circolo Culturale “Amici della Fotografia”, e prediligendo il linguaggio dell’immagine su quello della parola, ho concentrato la mia attenzione su un materiale “minore e povero”, come può essere l’abitudinaria foto scolastica.
Questo album, fatto per essere "letto" più che per essere “guardato”, rappresenta per me, e per quegli amici che lo vorranno sfogliare, quanto il ricordo e la memoria mi ha concesso di ricostruire del periodo scolastico tra i primi anni venti e gli anni settanta, con la consapevolezza che queste immagini e questi ricordi hanno la stessa forza ed uguale autorità della storiografia ufficiale. D’altronde la memoria collettiva si nutre anche, o soprattutto di queste storie minime. La sollecitazione di una bella foto è un esercizio continuo che tende a mantenere a lungo in buona salute la nostra memoria. Sono convinto che più storie si producono, più abbiamo memoria della nostra storia. Ogni racconto che mi ha visto impegnato, insieme al Circolo Culturale “Amici della Fotografia”, ogni nostra pubblicazione è diventato un luogo moltiplicatore di racconti, dove ogni volta diventa più facile venire a contatto con la storia di Veglie o, almeno, con delle buone storie della nostra comunità vegliese. Con questo spirito sono lieto di poter dare alle stampe questo album fotografico, sicuro che le parole che mancano, gli avvenimenti e i ricordi che non si leggeranno, saranno il proficuo esercizio di ogni attento lettore vegliese.
"Notizie sulla seconda ristampa del libro" |