Quotidiano
di Lecce di Lunedì 4 Marzo 2002
Il
Veglie perde il primato a Cavallino: «Battuti dall'arbitro»
Cavallinese:
Altamura, Zollino, Carlà (Montinaro), Gigant C., Chirianni, Gigante
G., Scardino, Perrone (Tondo), Buscicchio (De Mitri), Forcignanò,
Rollo (Lezzi).
Veglie:
Blasi G., Mastrogiovanni, Manco (Guido), Bruno, Mattia, Conte,
Coppola (De Blasi E.), De Lorenzis, Febbraro, Policella, Petranca
D. (De Paolis). All.: Picciolo.
Reti:
pt. 10' Perrone, 16' Rollo, st. 21'Febbraro.
Note:
espulsi De Lorenzis e De Blasi E., e De Mitri.
Arbitri:
De Paulis di Casarano.
CAVALLINO
- Fine gara bollente tra il Cavallino e l'ex capolista Veglie.
«I
nostri avversari non sanno perdere - ha dichiarato il presidente
della Cavallinese, Lezzi -. Sono stati molto maleducati, hanno
insultato l'arbitro ed è stato necessario l'intervento dei
carabinieri per non far degenerare la situazione. Io credo che,
soprattutto a questi livelli, bisognerebbe accettare con un pò più
di filosofia il verdetto del campo».
Il
presidente del Veglie, Lorenzo Catamo, minaccia invece querele a si
scaglia contro l'arbitro: «Ho garbatamente consigliato al sig. De
Paulis di cercarsi un'altra occupazione da fare la domenica
pomeriggio».
La
polemica nasce dal fatto che al Veglie è stato annullato un gol al
40' «dopo che l'arbitro aveva già indicato il dischetto del
centrocampo, spinto dalle pressioni dei calciatori ospiti, che lo
hanno accerchiato», e per un rigore negato. Episodio aggravato dal
fatto «che l'arbitro ha concesso una punizione di seconda. Se non
c'era il rigore, allora non c'era neppure la punizione», ha
concluso Catamo.
Gazzetta
del Mezzogiorno di Lunedì 4 Marzo 2002
Sorpasso
in vetta nel girone A. Al termine della gara devono intervenire le
forze dell'ordine per difendere l'arbitro dall'assedio degli ospiti.
Cavallinese
fatale al Veglie, Grassi in testa
La
Cavallinese batte la capolista al termine di una gara tutto sommato
equilibrata ma molto nervosa a seguito di due decisioni arbitrali
contestate dal Veglie. Finale arroventato: c'è voluto l'intervento
della forza pubblica per sedare gli animi di calciatori e dirigenti
ospiti che assediavano il direttore di gara. «La mia probabile
squalifica per aver garbatamente invitato l'arbitro a cercarsi un
altro divertimento domenicale - commenta il dirigente del Veglie
Lorenzo Catamo - non mi esime dall'esprimere alcune valutazioni sui
gravissimi errori del signor De Paulis. Al 40' del primo tempo,
infatti, ha annullato un gol su punizione di De Lorenzis, dopo
averlo concesso e aver indicato il centrocampo. Circondato dai
giocatori locali si è rimangiato clamorosamente la decisione e, per
la prima volta, abbiamo assistito allo spettacolo del referendum sul
gol. Un minuto dopo, Coppola, lanciato a rete, è stato atterrato in
area. Abbiamo sentito il fischio dell'arbitro e lo abbiamo visto
correre per assegnare il rigore, poi ha cambiato idea e ha assegnato
una punizione di seconda in area. Il Veglie non pretende nulla,
vuole però non essere maltrattato in questo modo indecoroso».
Quotidiano
di Lecce di Martedì 5 Marzo 2002
«Nessuna
rissa in campo»
«Non
c'è stata alcuna rissa». Arriva secca la smentita di Lorenzo
Catamo, accompagnatore ufficiale del Veglie, all'indomani
dell'acceso derby disputato con la cavallinese e culminato in una pesante
discussione
con l'arbitro De Paolis di Casarano (per un gol del Veglie annullato
al 40').
«Sorprende
la difesa d'ufficio dell'arbitro messa in atto dai dirigenti della
Cavallinese - dice Catamo - e le bugie costruite a danno dell' A.S.
Veglie. Va precisato che la forza pubblica, due carabinieri e due
vigili urbani, è rimasta al suo posto tranne un maresciallo che ha
affiancato l'arbitro per evitare che si degenerasse. Non
prolungheremo oltre la polemica evitando anche il ricorso alle vie
legali».
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