Pro Loco Veglie -
veglienews.it
Comune di Veglie -
Lupo editore
presentano |
Mino De Santis
e il suo nuovo album
“Muddhriche
(Ululati di Lupo editore) |
Veglie 22 agosto ore 21,30 - Chiostro ex
Convento Francescano
Mino
De Santis presenterà il suo nuovo lavoro dal titolo “Muddhriche” che
esce per l’etichetta Ululati di Lupo editore a Veglie (Lecce) il 22
agosto. L’organizzazione è a cura della Pro Loco di Veglie, di
Veglienews.it , ed ha il patrocinio del Comune di Veglie. Imperdibile
appuntamento dunque giovedì 22 agosto 2013 alle ore 21.30 (dalle ore
20.00 sarà possibile visitare il Convento, La Cripta della Madonna della
Favana e la Chiesa Francescana) presso il Chiostro ex Convento
Francescano di Veglie (Le).
Ogni qual volta si ascolta Mino De Santis,
si hanno ben chiare le sue radici, la sua storia, le origini musicali e
i suoi ascolti al juke box. La voce e l'ironia amara di De Andrè, ma
anche l'impegno di Stefano Rosso o la compostezza di Paolo Conte. Ma per
non abbandonarsi a facili semplificazioni, bisogna fermarsi un attimo e
rimettere play. Mino De Santis è a tutti gli effetti un fuoriclasse,
unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe
fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel
fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e
virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.
Anche in questo terzo album “Muddhriche”
prodotto dall'etichetta Ululati (Lupo Editore) si raccolgono piccoli
momenti di vita quotidiana, come fossero proprio molliche minute ed
essenziali, messe insieme per farne pane e nutrimento. Ci sono le
"macchiette", i personaggi del paese: “Lu prete” scaltro e smaliziato o
la “La bizoca e la svergognata”, apparentemente diverse ma "le stesse e
l'hanno sempre saputo". C'è la bellezza e la malinconia degli "Anni"
passati tra casa, chiesa e sogni di libertà ma anche il sud amaro dei
“Pezzenti” (feat Nando Popu/Sud Sound System), quegli immigrati trattati
come animali tra “patruni e capurali”, senza diritti o assistenza,
pagati venti euro alla giornata me definiti lo stesso invasori. E tra
mandolino e fisarmonica, si continua a raccontare di quei “Radical
chic”, quelli bravi a dare definizioni, che hanno così poco da dire ma
tanto da parlare. A poco a poco le “Muddhriche” compongono il quadro di
un uomo che, come ben rappresentato dalla copertina del disco,
dall'alto, osserva, riconosce, cerca di individuare quelle briciole, le
piccole cose che continuano a dargli godimento. È un carnevale di
personaggi e situazioni, dove si respira a pieni polmoni l'aria
scanzonata di un bonaccio che ama quello che compone perché è il suo
modo di continuare a credere al sogno di anarchia.
Il Salento trova nuove parole, quelle
puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per tener desto
l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e fa
riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero.
(Mauro Marino)
Mino De Santis è un ascolto che il tempo e
la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di turno ciò che
arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce
immagini nella memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno
(Erika Sorrenti e Francesco Aprile)
Mino ha scritto una pagina di canzone
popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida
prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un
linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo,
masticato, rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro,
vero alimento con il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di
uno che sa suonare la chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici,
quasi ondeggianti come un materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino
De Luca).
Autoironico e impietoso… lo definirei un
“verista” per come descrive la realtà sociale e soprattutto quella di
tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la realtà e di
declinarla in versi. È un sognatore ingenuo e intellettualmente onesto.
Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha
l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha
una singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da
qualsiasi accomodante musicalità “popolare” oggi cosi volgarmente e
insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis).
INFO
www.lupoeditore.it