Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del
Mezzogiorno di Lunedì 24 Novembre 2003
dal Nuovo
Quotidiano di Puglia del 24/11/03
Melissano: aveva
nell'auto una pistola, arrestato un commerciante di Veglie
VEGLIE
- Aveva con sé una pistola detenuta illegalmente. Per questa
ragione i carabinieri della stazioni di Melissano e Racale e della
Compagnia di Casarano hanno arrestato un commerciante di Veglie già noto
alle forze dell'ordine, Salvatore Cascione, 4 f anni. Il reato
contestategli è detenzione e porto illegale di arma comune da sparo
clandestina e modificata. Altre due persone, sempre di Veglie che
viaggiavano in auto con lui, D.M.I. e D.V.C, sono state denunciate a
piede libero. L'episodio si è verificato sabato alle 13 a Melissano
sulla strada statale 274 all'altezza dello svincolo per Taviano. Nel
corso di un apposito servizio, i carabinieri hanno avvistato e fermato
una Fiat Uno sospetta con a bordo tre uomini. Il primo ad essere
perquisito è stato proprio Cascione addosso al quale i militari hanno
trovato una pistola semiautomatica calibro 6,35, alterata, priva di
marchio e matricola e con dieci colpi nel caricatore. Nella vettura è
stato anche rinvenuto un coltello a serramanico di genere proibito con
una lama lunga 10 centimetri, ragione per cui anche gli altri due
occupanti della vettura sono stati denunciati per detenzione e porto
illegale di armi. Dopo aver intercettato la Fiat Uno, le indagini si
sono spostate a Veglie. I carabinieri hanno puntato le loro attenzioni
sulla macelleria di proprietà di D.M.I. dove, in seguito ad un'accurata
perquisizione, sono state trovate 54 cartucce per fucile calibro 32 e 12
cartucce calibro 12, perfettamente efficienti. Armi e munizioni sono
state ovviamente sequestrate.
da La
Gazzetta del Mezzogiorno del 24/11/03
Trasferta sospetta a
Melissano. Arrestato un venditore ambulante, denunciati i due amici
A spasso
con la pistola
Trovati anche
un coltello e 66 cartucce per fucile
VEGLIE - Un
arresto e due denunce per armi, sono stati eseguiti dai carabinieri del
Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Casarano diretto dal
tenente Riccardo Urciuoli, l'altra sera a Melissano, a carico di tre
uomini di Veglie. Le manette sono scattate ai polsi di Salvatore
Cascione, 41 anni, venditore ambulante di frutta e verdura, mentre le
denunce hanno riguardato i suoi due amici, un macellaio ed un
disoccupato, che con lui si trovavano a bordo di una Fiat Uno.
Il primo aveva addosso una pistola semiautomatica calibro 6.35, priva di
marchio e matricola, ma provvista di caricatore con dieci colpi; gli
altri due, invece, avevano rispettivamente un coltello di genere
proibito con una lama di dieci centimetri e 54 cartucce per fucile
calibro 12 ed altre dodici per un'arma dello stesso calibro.
Ma se pistola e coltello si trovavano nella stessa vettura, le cartucce
sono state invece scovate nella stessa Veglie, e più esattamente al
termine della perquisizione che gli stessi militari hanno messo a punto
nell'esercizio commerciale del macellaio.
Stando a quanto è dato di sapere, l'arresto dei tre amici non sarebbe
stato casuale. Giunti a Melissano, infatti, l'altra sera i tre erano
stati notati in un bar del centro, dove si erano intrattenuti con un
paio di individui del posto. Insospettiti per la presenza di quei
forestieri, che non avevano proprio l'aria di trovarsi lì per caso, i
carabinieri di Melissano intervenuti agli ordini del maresciallo
Salvatore Errique, hanno voluto vederci chiaro, ma prima di intervenire,
hanno atteso che i tre salissero in macchina e si allontanassero dal
paese. E così è stato.
Una volta sulla via per Taviano, unitamente ai colleghi della Stazione
di Racale comandata dal maresciallo Riccardo Minerba, nel frattempo
allertati, gli uomini dell'Arma hanno messo a punto un posto di blocco,
nel quale è subito incappata la Fiat Uno.
Ai militari è bastato poco per scoprire che Salvatore Cascione, sino a
l'altra sera sconosciuto alle forze dell'ordine, aveva con sé un'arma
efficiente, mentre per trovare il coltello hanno dovuto controllare a
dovere il sedile posteriore.
Il lavoro di indagine, coordinato dal comandante della Compagnia, il
capitano Giuseppe Sportelli, ora prosegue nel tentativo di stabilire il
motivo della trasferta de tre vegliesi, uno dei quali, il macellaio, va
detto che era personaggio già noto alle stesse forze dell'ordine.
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