Una donna sorprende il
compagno con una giovane polacca e reagisce con violenza
Tradita, picchia
marito e amante
I carabinieri costretti a
bloccare la donna
VEGLIE
- Botte da orbi a Veglie, Protagonista una giovane donna che, trovato
il marito con l'amante polacca, ha picchiato entrambi, determinando così
l'intervento dei carabinieri.
Becca il marito tra le braccia dell'amante e senza pensarci su lava
l'onta picchiando lui e lei di santa ragione. E' accaduto nella tarda
mattinata di ieri a Veglie. Lei, la moglie tradita, è una giovane donna
del posto da tempo insospettita dalle continue visite del marito
trentasettenne, anch'egli di Veglie, in casa del suocero, un pensionato
di 83 anni da tempo sposato con una donna polacca più giovane di lui. E
non era certo stata l'avvenenza della "mamma" ‑ o matrigna che dir si
voglia ‑ ad insinuarle il tarlo del dubbio, quanto il via vai delle
numerose connazionali polacche che quella faceva arrivare in paese da
qualche tempo promettendo loro un futuro lavorativo col beneplacito
dell'arzillo marito, che ‑ pur in là con gli anni ‑ non disdegnava la
presenza di tante donzelle in casa sua. Eppure qualcosa doveva accadere
in quella casa se il suo compagno aveva reso così frequenti le visite
dal suocero. Questo avrà pensato la donna e i suoi dubbi han fatto in
breve il paio con gli atteggiamenti strani che il trentasettenne aveva
assunto con lei nell'ultimo periodo.
E così ieri mattina è scattata la caccia al presunto fedifrago e ogni
sospetto si è miseramente concretizzato quando la moglie sospettosa ha
colto il marito con le mani nel sacco, e cioè su una delle straniere.
Non ha pianto, non è fuggita via, la signora. Meglio risolvere la
questione da sé. E allora giù botte da orbi al marito traditore e alla
sua amichetta. Il primo, gonfiato a dovere, ha preferito svignarsela. La
seconda, invece, s'è vista rinchiudere dalla moglie infuriata nel
giardino dell'abitazione.
A quel punto qualcuno ha chiamato il 112. All'arrivo dei militari
quattro polacche si sono dileguate, la "prigioniera" è stata liberata e
portata in caserma col resto del gruppetto. Lì i carabinieri hanno
constatato che la giovane, giunta in Italia l'11 luglio scorso, è in
possesso di un permesso di soggiorno di tipo turistico ed è stata
accompagnata in Questura per verificarne la validità. Quanto agli altri,
i militari hanno dovuto lavorare a lungo armandosi di pazienza prima di
calmare i loro animi.