Qualche tempo fa toccò al comandante, l'altra notte ad un agente della polizia municipale. Indagini Colpita l'auto di un vigile: mistero VEGLIE - Misterioso episodio, giovedì sera a Veglie, contro Mario Martina, 54enne vigile urbano. Qualcuno ha tentato di sfregiargli l'auto, una Opel Astra station wagon, e in parte c'è riuscito visto che ne ha mandato in frantumi il lunotto posteriore. Qualcosa poi dev'esser andato storto, l'arrivo di un vicino di casa forse o di un passante e l'opera è rimasta a metà mentre l'autore è fuggito via senza lasciare traccia. Sparito anche l'oggetto usato per spaccare il vetro. L' autovettura era parcheggiata nella veranda dell'abitazione di Martina, un appartamento al civico 14 di via Santo Spirito, in pieno centro, cui è facile accedere considerato che non vi sono cancellate esterne. Il vigile urbano, in servizio in paese da anni, aveva smesso di lavorare alle 20.30 ed era subito rincasato. Né lui ne la moglie hanno sentito niente, passi o rumori sospetti all'esterno e si apprestavano ad andare a letto quando è rientrato il figlio. Erano le 22.30, il ragazzo si è subito accorto di quanto era accaduto, ha visto i vetri per terra ed ha immediatamente chiamato il padre. Al momento in strada non c'era nessuno e nessuno pare abbia notato movimenti strani nelle due ore durante le quali sarebbe stato commesso il gesto. Difficile anche stabilire con che cosa sia stato frantumato il lunotto visto che nei paraggi non sono stati rinvenuti oggetti contundenti. Mario Martina non ha potuto far altro che chiedere l'intervento dei carabinieri dichiarando loro di non aver mai ricevuto minacce di alcun genere e di non riuscire quindi a spiegarsi l'accaduto. Sconcertato il comandante della Polizia Municipale, il capitano Massimiliano Leo. «Sono in corso accertamenti - dice - per verificare se l'atto commesso ai danni di Martina posa essere conseguenza del suo lavoro e per ora ci siamo limitati a sporgere denuncia di danneggiamento contro ignoti». Solo qualche mese fa lo stesso Leo era rimasto vittima di un episodio analogo, qualcuno infatti lasciò un grosso coltello sul cofano della sua auto, una Mercedes, parcheggiata vicino casa a Novoli. «Questi gesti - commenta il comandante - potrebbero ricondurre alla nostra attività di repressione dell'abusivismo edilizio e di controllo dell'uso dei caschi e delle cinture». di Fabiana Pacella |