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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 10 febbraio 2004

dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 10/02/04

Studente si schianta col motorino contro un cassonetto. Inutili soccorsi e cure

Si schianta, senza casco: muore a 15 anni

VEGLIE - Un giovane studente di Veglie ha perso la vita in seguito ad una caduta con il suo scooter mentre era in pieno centro. Si tratta di Luca Strafino, 15 anni, che al  momento della caduta non indossava il casco. Inutile il ricovero nell'ospedale di Copertino. Accertamenti sulle cause dell'incidente.

Rientrava. Pochi metri ancora e sarebbe giunto in via Tassoni, nei pressi della strada vecchia che porta a Salice, dove è casa sua. Ma la sua corsa e la sua vita sono finite prima. Giocate da una disattenzione, probabilmente, e irrimediabilmente stroncate da uno scontro che in sé, di prim'acchito, almeno, sembrava non essere niente di preoccupante. Se ne è andato così, Gianluca Strafino, studente liceale di 15 anni, di Veglie, rimasto coinvolto domenica sera in un incidente stradale apparentemente banale, verificatosi in pieno centro abitato. Non erano ancora le 23. Da poco si era conclusa la partita di calcio Roma-Juventus. Il ragazzo pare l'avesse seguita in compagnia di altri amici. Poi, vista l'ora, aveva deciso di rincasare a bordo del suo scooter Piaggio Nrg. Stava percorrendo via IV Novembre, dopo essersi lasciato dietro largo San Francesco, vicino al Calvario. Alle sue spalle due coetanei a bordo dei rispettivi ciclomotori. Si è girato un attimo, Gianluca, forse per salutare i compagni che avrebbero dovuto svoltare in via Fratelli Bandiera. Poi l'impatto, terribile e fragoroso, contro un contenitore per la raccolta di vetro da riciclo della società Sogea, posizionato al lato della strada in un'area apposita.

Avrà sbandato, quello scooter. Forse correva troppo - ma questo lo stabiliranno con esattezza i carabinieri della locale stazione ed i colleghi di Campi, intervenuti sul posto per i rilievi del caso -, perché Gianluca è andato a sbattere con inaudita violenza proprio contro quell'ostacolo, frontalmente. Il due ruote è rimasto in piedi, aveva appena un graffio, roba da poco. Lo studente invece era riverso per terra, privo di sensi. Accanto a sé gli occhiali da vista e il telefonino cellulare. Il casco, pare, Gianluca non lo indossasse, visto che è stato trovato all'interno dell'apposita custodia del mezzo.

A soccorrerlo per primi gli operatori della sezione distaccata sperimentale del 118 di Lecce, i volontari dell'associazione di Protezione civile "Ser" di Veglie con sede proprio in via IV Novembre. Hanno tentato di rianimarlo. Gianluca si è ripreso, per un attimo. Avvertiva un forte dolore alla pancia. «Mamma e papà... - diceva - chiamate mamma e papà. Dove sono i miei genitori? Che è successo? Chi aveva ragione? La pancia... mi fa male...». Le prime cure, quelle di pronto intervento e pochi istanti dopo alcuni soccorritori del Ser Veglie, Lorenzo Bocconi, Emanuele Manco e Ivana Impalea hanno trasportato il ferito alla volta dell'ospedale di Copertino.

Una folle corsa in ambulanza, l'arrivo al pronto soccorso, i primi accertamenti, e poi l'emorragia interna che non ha lasciato tempo né scampo. Non c'era da aspettare. Gianluca è stato portato d'urgenza in sala operatoria ma non ce l'ha fatta. Alle 4 di ieri si è spento davanti a papà Giovanni, dipendente della ditta specializzata nella produzione di gelati "Royal" di Monteroni, e alla mamma. Aveva gravi lesioni al fegato, al rene e alla milza, il ragazzo, un'emorragia addominale, fratture agli arti e un trauma cranico. Ha lottato per vivere, fino all'ultimo. «Ho sonno - bisbigliava -, lasciatemi dormire». Ma i sanitari l'hanno tenuto sveglio fino alla fine. Non è bastato. Gianluca avrebbe compiuto 16 anni il 25 febbraio prossimo.

di Fabiana Pacella


da La Gazzetta del Mezzogiorno del 10/02/04

Un grave incidente la sera di domenica ha coinvolto uno studente dell'Industriale «Fermi» di Lecce

Con lo scooter contro un cassonetto

Luca Strafino, 15 anni, è morto nonostante il tempestivo intervento dei medici

VEGLIE - Si schianta contro un contenitore della spazzatura e muore dopo alcune ore di agonia. Tragico incidente della strada, domenica sera attorno alle ore 23.30 in pieno centro cittadino. A perdere la vita un giovane studente di 15 anni, Luca Strafino, deceduto presso l'ospedale di Copertino dopo che i medici hanno fatto di tutto per salvargli la vita. Il ragazzo, che frequentava il secondo anno presso l'istituto industriale «E. Fermi» di Lecce, viaggiava a bordo del suo scooter e percorreva via IV novembre quando, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri del Nucleo radiomobile di Campi Salentina, nei pressi del servizio di guardia medica ha perso il controllo del ciclomotore ed è andato a sbattere contro un cassonetto della spazzatura, situato ai bordi della strada. Un impatto tremendo il cui rumore ha attirato l'attenzione del medico del servizio di continuità assistenziale, il quale ha subito allertato il servizio di emergenza 118. Dalla centrale operativa di Lecce, infatti, venivano avvertiti gli operatori del servizio di soccorso Serveglie (la cui sede è a pochi metri dall'accaduto), i quali soccorrevano tempestivamente il ragazzo e partivano in una corsa disperata in direzione del pronto soccorso di Copertino. Una volta in ospedale i medici si sono subito resi conto della gravità del caso. Difatti, oltre al profondo stato di choc, allo studente veniva riscontrata una forte emorragia interna. In altri termini quello che i sanitari chiamano trauma addominale chiuso con sospetta lesione di fegato, rene e milza. Quindi, il giovane veniva immediatamente trasferito in sala operatoria e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Purtroppo, però, non c'è stato nulla da fare: il suo cuore ha cessato di battere attorno alle 3 di ieri mattina. Una morte assurda, giunta fatalmente al termine di una tranquilla serata trascorsa in un locale pubblico del centro dove il ragazzo, in compagnia di alcuni amici, aveva seguito in Tv la partita Roma-Juventus. Al termine della trasmissione i ragazzi hanno raggiunto piazza Calvario, e dopo essersi scambiati gli ultimi commenti sull'incontro calcistico, si sono augurati la buonanotte. A quel punto ciascuno dei ragazzi si è avviato presso la propria casa. Luca Strafino ha imboccato via IV novembre, una lunga arteria cittadina che si congiunge con la circonvallazione e sulla quale confluiscono numerose traverse tra cui via Tassoni dove si trova la sua casa e dove i genitori, Giovanni e Maria, assieme alla sorellina Irene, attendevano il suo rientro.

Purtroppo, al posto di Luca è giunta la notizia del suo tragico incidente.

I funerali dello sfortunato studente si svolgeranno oggi nella chiesa Matrice dedicata a sant'Irene. Una famiglia giovane e molto unita, quella di Luca. Il papà, un onesto lavoratore dell'azienda di gelati Royal e la mamma casalinga hanno seguito sempre con attenzione i propri figli dedicando loro affetto ed attenzione.

di Giovanni Greco

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 11 febbraio 2004

dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 11/02/04

Centinaia di persone hanno partecipato ai funerali del quindicenne morto in un incidente stradale

Fiori bianchi e lacrime per Luca

VEGLIE - Chissà quanti erano quei fiori... e chi poteva contarli? Per ognuno un pensiero triste e tante lacrime nel ricordare Gianluca Strafino, lo studente 15enne di Veglie deceduto all'alba di lunedì presso l'ospedale di Copertino, dove era stato condotto dopo essere rimasto coinvolto, domenica sera, in un grave incidente stradale a pochi metri da casa. Era alla guida del suo scooter 50, Luca l'altra sera. S'è voltato giusto un istante indietro per salutare due amici e perdendo il controllo del mezzo, si è schiantato contro una grossa campana per la raccolta del vetro. Un impatto non gli ha lasciato scampo. Lui, minuto com'era, si è accasciato al suolo. Hanno provato, i sanitari, a strapparlo alla morte. Non c'è stato niente da fare. I traumi, le fratture, lesioni agli organi interni e una emorragia addominale, che lo studente
aveva riportato, sono state fatali.

Chiare dunque, fin groppo le cause del decesso tanto da evitare un ulteriore accanimento (ovvero l'autopsia) sulla salma di Gianluca che ha fatto rientro a Veglie intorno alle 17 di lunedì.

Nella casa di via Tassoni, via Vecchia Salice, dove la vittima viveva con i genitori e la sorellina Irene. Un appartamento divenuto troppo piccolo per contenere le centinaia di persone che l'hanno raggiunto, alla spicciolata, fin dal momento in cui la notizia della scomparsa di Luca è giunta in paese, ammantando strade, piazze e case di un plumbeo concerto. Tutti per lui, uniti da un triste filo rosso, a testa bassa. Gli amici, i compagni di scuola, i parenti ma anche tanti sconosciuti, mossi dal semplice comprensibile bisogno di dargli un ultimo saluto e stringersi intorno alla sua famiglia. Tutti quei manifesti, il silenzio fragoroso più di un temporale, i fiori e i pensieri, hanno svelato senza tante difficoltà la natura di Gianluca Strafino. Un ragazzo come tanti, semplice e spiritoso. Un viso pulito dietro gli occhialini e i capelli "a spina". Gli amici, la scuola, una pizza e un giro in paese e una strada ancora tutta da percorrere bruscamente sbarrata.

Alle 15 di ieri il feretro ha lasciato per sempre la casa, portato in corteo alla chiesa matrice dei Santi Giovanni Battista e Irene in via San Giovanni, nel cuore vecchio e storico di Veglie. In quel tempio gremito, don Amelio De Filippis ha ricordato la vita ultraterrena, le speranze di un nuovo e più lieto viaggio senza fine, per lenire il dolore lacerante caduto come un pesante masso sulla famiglia Strafino. E su una comunità intera, turbata e scossa nel profondo per una storia finita così male, oltre ogni previsione. Storia di sogni infranti, quelli di uno studente che fra poco meno di due settimane avrebbe fatto festa con gli amici per i suoi 16 anni. Così Veglie ha salutato il piccolo Luca, accompagnandolo con l'odore acre del pianto stemperato nel fumo dell'incenso.

di Fabiana Pacella


da La Gazzetta del Mezzogiorno del 11/02/04

Ieri i funerali del giovane srudente del «Fermi»

«Luca, resterai sempre con noi»

VEGLIE - «Caro Luca, restiamo ammutoliti e sbigottiti nel dolore per la tua perdita». Nelle parole di don Amelio si riassumono i sentimenti della gente che ieri pomeriggio, durante i funerali di Luca Strafino, si è stretta intorno alla famiglia del giovane quindicenne morto domenica scorsa in seguito ad un incidente stradale a bordo del suo scooter. «Luca resterai sempre con noi», recitava lo striscione preparato dagli amici di sempre e le stesse parole sono state ripetute dal parroco, come un messaggio di conforto per i genitori del ragazzo Giovanni e Maria, con i quali «continuerai a vivere insieme ai ricordi della tua giovane vita».

La bara bianca, portata in corteo da una folla commossa e composta, è stata accolta nella piazza del paese, vicino alla Chiesa di Sant'Irene dove si sono svolti i funerali, dai compagni di classe della sorellina di Luca, Irene di dieci anni, stretti mano nella mano.

Tantissimi i giovani che hanno partecipato ai funerali. Gli amici d'infanzia, i ragazzi che hanno diviso con Luca i successi sportivi della squadra di calcio San Giovanni Bosco di Veglie nella quale giocava, i compagni di classe dell'Istituto industriale Fermi, bambini e semplici conoscenti. E pare che il preside dell'Istituto Fermi abbia concesso due giorni di assenza giustificata agli studenti di Veglie per lasciare loro il tempo di riflettere e superare lo shock per la perdita dell'amico. Il ragazzo avrebbe compiuto sedici anni tra quindici giorni.

di a.c.p.

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