E' di Veglie, ha 17 anni: premio a Milano per un microinfusore Gabriele, il piccolo Archimede salentino VEGLIE - Diciassette anni, aria scanzonata da "testa tra le nuvole" ma lui vola alto, troppo alto, per un ragazzo della sua età. Che a vederlo così lo si potrebbe immaginare a sbuffare tra i libri o scorrazzare in sella ad uno scooter ma lui appartiene, in fondo, ad un altro mondo. Anche. Una sorta di grande microcosmo, quello degli scienziati in erba. Gabriele Cacciatore, di Veglie, terzo di tre fratelli, studente presso il liceo "De Giorgi" di Lecce, è infatti uno dei 21 finalisti de "I giovani e le scienze", concorso per piccoli Einstein tra i 14 e i 20 anni, bandito dall'Unione Europea - Direzione generale ricerca - in collaborazione con la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche con sede a Milano ed il patrocinio del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Ieri e oggi la due giorni di stands e conferenze di presentazione nello stabile di Piazzale Rodolfo Morandi, dove i piccoli geni hanno esposto le loro creature spaziando dalla matematica alla musica passando per la chimica, la biologia, diodi, elettrodi e ultrasuoni, inoltrandosi nella medicina, nell'architettura e nei gradi e nelle linee della geometria, tra calcoli impensabili, intuizioni fuori dal comune ed uno sguardo proteso oltre, agli effetti dello Tsunami o al reimpiego dei rifiuti e ancora oltre. A stupire, strabiliare, è ovvio, la giovane età di questi cervelloni. Per lo più presentatisi in gruppi, di due o tre elementi, provenienti da Brescia, Milano, Rimini, Alessandria, Cremona e tanti altri centri del settentrione. Gabriele Cacciatore invece è partito da solo, dal Salento -per il Mezzogiorno solo altri due studenti del nautico di Brindisi- con le sue idee, un progetto divenuto realtà e brevettato di tasca propria con un mucchietto di risparmi e nessuno che lo accompagnasse. Il 17enne vegliese è l'inventore del microinfusore che potrebbe addirittura sostituire il pancreas e le sue funzioni rivelandosi di grande aiuto per i malati di diabete. Oltre a presentare le caratteristiche dell'apparecchio tradizionale, il prototipo di Cacciatore ha pure la capacità di misurare la glicemia e in base ai valori rilevati dal glucometro incorporato viene iniettata la giusta quantità di insulina che il corpo richiede. Così il diabetico è praticamente quasi libero e indipendente da qualsiasi vincolo che prima si creava con i normali sistemi di cura, come vecchi microinfusori, glucometri e penne. Come il 17enne sia riuscito a concepire un marchingegno di tale portata è un mistero che si perde nei meandri della mente e delle sue capacità, ma Gabriele si è già misurato con sfide del genere presentando lo scorso anno, nella stessa kermesse, i risultati di una ricerca personale in seguito alla quale aveva scoperto un microrganismo che vive nelle acque delle "spunnulate" salentine e che non era ancora stato classificato. Lo strumento presentato quest'anno invece è il risultato della fusione di un normale microinfusore con un glucometro grazie ad un chip installato sottocute al momento della penetrazione dell'ago che consente di iniettare l'insulina nel corpo tramite la pompa di erogazione oppure tramite due polimeri, messi sempre sotto pelle, in grado di misurare la glicemia attraverso dei reagenti chimici presenti nel corpo. Una terza soluzione è rappresentata da alcuni rilevatori posti al microinfusore che al contatto con la pelle e con il sudore, grazie a delle sostanze che reagiscono con quest'ultimo, riescono a misurare la glicemia senza più pungersi o installare chip. Il nuovo apparecchio infine non dovrà essere programmato periodicamente, ma sarà in grado di autogestirsi dopo aver impostato determinati parametri dettati dal diabetologo. Dopo al conferenza stampa di stamane, si procederà alla premiazione dei primi tre progetti classificati con una somma di 1000 euro a testa cui si aggiungerà la possibilità di accedere alle selezioni europee di Mosca ed altri premi messi in palio da Intel, MTChannel e Quark. di Fabiana Pacella |