Dal
Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di
giovedì 8 dicembre 2005 |
dal Nuovo Quotidiano di
Puglia del 8/12/05
Presentazione a Veglie del
lavoro di Nicola de Giorgio. Una mostra dedicata allo strumento di tanti
giochi
L'affascinante
storia dei mazzi di carte
VEGLIE -
Nicola De Giorgio è un cardiologo affermato, lavora presso l'ospedale "Perrino"
ma è anche un collezionista di carte da gioco e uno studioso del
settore. «Le carte da gioco sono l'espressione del tempo in cui sono
state prodotte. Basti pensare che in Francia, durante il periodo della
Rivoluzione, sulle carte furono eliminati tutti i segni della monarchia,
sostituiti da raffigurazioni delle virtù e dei filosofi».
A spiegarlo è lo
stesso De Giorgio in un libro sulla storia dei mazzi di carte che sarà
presentato nella mostra
"A carte
scoperte", in corso a Veglie da oggi al 18 dicembre presso il
Convento francescano.
Il collezionista
brindisino ha curato il progetto con la collaborazione di Cosimo Fai, di
Veglie, studioso di stampe popolari e organizzatore della mostra di
immagini sacre
"Santi di
casa, Santi di questa terra" (aprile 2004), di Sergio Mastromarino e
dell'associazione "Amici della fotografia" di Veglie.
Il dottor De
Giorgio presenterà la mostra con una conferenza che si terrà oggi alle
17 presso lo stesso Convento di Veglie.
«Questa nuova
manifestazione verterà sulla storia complessiva della carte da gioco,
con un approccio più specifico alla storia locale pugliese,
interessandosi in particolare della manifattura delle carte da gioco di
Guglielmo Murari, che tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento
fu una delle maggiori industrie del settore in Italia - spiega De
Giorgio - La fabbrica di Murari fu fondata nel 1847 con sede a Bari,
aveva 200 dipendenti e produceva circa 2 milioni di mazzi di carte
all'anno, che venivano diffusi in Italia e all'Estero».
Proprio a Murari
è dedicato il libro "La manifattura delle Carte da gioco di Guglielmo
Murari", curato da De Giorgio con Fai, Mastromarino e l'associazione
vegliese.
«Il testo
contiene una biografia di Murari e la storia della sua attività, con
tutte le più recenti informazioni sulla riscoperta della sede della
manifattura, che dal 1950 è stata adibita a edificio scolastico. È poi
presente un catalogo con diciotto mazzi della sua produzione e un
articolo di Mastromarino, collezionista anche lui».
All'interno della
manifestazione è inoltre previsto uno spazio dedicato all'artista Luca
Bruno di Veglie, che si è cimentato nella produzione di un mazzo di
carte artistico, rielaborando i classici temi e figure delle carte da
gioco. Infine, sarà presentata la stampa da una matrice originale di
carte da gioco napoletane di metà Ottocento di fogli non tagliati.
«Nella mostra
varie sessioni: Murari; le carte regionali; le carte antiche,
artistiche, storico-politiche, una sessione per i più giovani, una
riservata agli adulti», conclude il collezionista brindisino.
Tutto questo a
testimonianza di quanta storia, folklore, politica e cultura si possano
celare dietro un semplice mazzo di carte.
di Vincenzo
Maggiore
da La Gazzetta del
Mezzogiorno edizione di BARI del 9/12/05
Il barese che dava
le carte
I
giochi con le carte hanno rappresentato e rappresentano ancora una parte
fondamentale della cultura popolare italiana e le carte carte da gioco
uno dei capitoli più affascinanti della storia della cultura ludica in
Europea. I documenti europei più antichi che testimoniano dei giochi di
carte risalgono alla fine del Trecento e nel Quattrocento le carte da
gioco conobbero una diffusione notevole grazie alla nascita dell'arte
della stampa. Nel Rinascimento le immagini delle carte da gioco
raffiguravano scene di corte o di caccia, animali fantastici, florilegi
e immagini mitologiche. Vennero poi Coppe, Denari, Bastoni e Spade, i
quattro semi tradizionali, raffigurati con simboli propri dell'epoca
tardomedievale e che, secondo alcuni, si riferiscono agli ordini sociali
classici di quel tempo, rispettivamente: il Clero, i Mercanti, i Nobili,
i Contadini. Sul finire del Settecento, poi, in seguito alla rinascita
della moda occultistica che ebbe in Francia il suo centro, cominciò a
svilupparsi anche una vasta produzione di giochi cartomantici con l'uso
delle figure (arcani) dei «Tarocchi», nati nell'Italia settentrionale
nel 1425 e affermatisi nelle loro varianti: piemontese, bolognese,
siciliano, come gioco di carte sono ancora oggi praticati, con diverse
varianti, in alcune zone d'Italia. In Puglia, e in particolare a Bari,
fiorì nel 1847 un'importante stamperia di carte da gioco (napoletane,
romane, romagnole, siciliane): quella di Guglielmo Murari che, stando
alle cronache, dava lavoro fino a 200 operai. In novanta anni
d'attività, su una superficie di 13mila metri quadri, situata secondo le
ricerche dello storico Nicola A. De Giorgio dove oggi è l'Itis Panetti
in via Re David, diventa addirittura un modello industriale di livello
europeo e diffonde il suo materiale gioco in tutt'Italia. La ricca e
complessa storia di questa importante produzione di carte da gioco è
oggi finalmente raccolta in un prezioso catalogo dal titolo «La
manifattura delle carte da gioco di Guglielmo Murari» curato, oltre che
da De Giorgio, da Cosimo Fai. Edito in occasione dell'allestimento della
mostra «A carte scoperte» che si è inaugurata ieri nel Convento
Francescano di Veglie (Lecce) e che si potrà visitare fino al 18
dicembre (info:
www.veglienews.it/cartedagioco ), il catalogo racconta in maniera
intrigante, attraverso la descrizione di diciotto mazzi di carte, messe
a disposizione da appassionati collezionisti (Nicola de Giorgio, Sergio
Mastromarino, Giuliano Crippa, Carmelo Calò Carducci), la storia del
costume italiano dal 1875 al 1930. Di particolare interesse nel catalogo
è il saggio curato dal barese Sergio Mastromarino, colto e raffinato
collezionista nonché competente cultore di varie tipologie di giochi
(dal mah-jong al domino, dai giochi da tavolo alle carte) che legge la
produzione della Murari viaggiando «all'interno della pratica dei giochi
di carte». La disamina di Mastromarino inizia dalla distinzione di tre
differenti tipi di mazzi di carte prodotti da Murari: i tarocchi, i
mazzi «standard» a quattro semi e quelli speciali (tipo Cuccù e Mercante
in Fiera). Per i mazzi «standard» sono descritti, insieme a molti altri
più e meno famosi e ibridati (tressette, terziglio, ombre, scopa,
briscola, marafon-beccaccino, primiera, bestia e altri ancora) due
giochi antichi: il Karnhoffel (tedesco, datato 1420) e Trappola,
archetipi dei giochi «da presa», cioè quelli in cui uno dei giocatori
raccoglie con la propria carta, di valore superiore, quelle calate sul
tavolo dai suoi avversari. Questo tipo di giochi è legato con molta
probabilità, secondo lo studioso, alla nascita delle carte da gioco
differenziate in semi e quindi suddivise al loro interno in carte
numerali e con figure. Lasceremo all'appassionato, all'intenditore e al
curioso il godimento di leggere e scoprire le molte notizie, le regole,
i collegamenti storici che il saggio di Mastromarino raccoglie, e ad
andare a vedere la bella mostra vegliese in cui sono presenti carte da
collezione artistiche, erotiche, celebrative, musicali, religiose e che
ci auguriamo possa essere riproposta a Bari. La mostra offre, inoltre,
la possibilità di praticare un momento ludico della tradizione popolare
proponendo il «Torneo di Briscola ? Città di Veglie». Un momento di
gioco, assicurano gli organizzatori, che è anche esperienza di
conversazione, socializzazione, cultura e conoscenza della propria
storia.
da La Gazzetta del
Mezzogiorno del 8/12/05
«A Carte
Scoperte», una mostra sul gioco nel corso degli anni
VEGLIE - A
Carte Scoperte». Questo, il titolo della mostra organizzata dal circolo
culturale "Amici della fotografia" con il patrocinio del Comune di
Veglie e dell'Unoin 3 che si terrà presso il Convento Francescano dall'
8 al 18 dicembre.
In mostra, le
carte da gioco in uno straordinario percorso espositivo che ne esamina
la storia, la cultura, la tradizione e l'arte partendo dal 1400 per
giungere sino alla interpretazione del gioco nell'arte contemporanea.
Carte da collezione, storiche, politiche, regionali, europee,
celebrative, artistiche, erotiche, a trasformazione, per ragazzi, dai
semi diversi, ad esprimere ognuna un momento ludico della società di cui
sono espressione.
Nell'ambito della
mostra sarà presentato il libro, pubblicato per l'occasione, dal titolo:
«La manifattura delle carte da gioco di Guglielmo Murari», offrendo agli
appassionati ben diciotto mazzi che ripercorrono la storia del costume
italiano dal 1875 al 1930. Cosimo Fai e Alberto Milano completano la
pubblicazione frutto di una approfondita ricerca documentaria di Nicola
A. De Giorgi e di Sergio Mastromarino sull'attività di Guglielmo Murari.
Di grande
interesse il mazzo di carte da gioco "Artistiche" realizzate
dall'artista Luca Bruno. «Marionette di carta, senza filo, si animano
sulla tela; personaggi dal volto espressivo, dagli occhi vivaci e dal
cuore pulsante. Colori ben definiti su personaggi d'incanto, dove corpi
apparentemente austeri ravvivano la scena». Con queste parole, Antonio
Destradis dirigente del I Circolo didattico di Veglie descrive l'opera
d'arte realizzata da Bruno.
Inoltre,
l'«Incontro al chiostro», titolo dell'intera manifestazione, sarà
arricchito dal torneo di Briscola, momento ludico per eccellenza della
tradizione popolare. L'iscrizione al torneo è gratuita. E' possibile
iscriversi presso il Convento Francescano, sede del torneo.
di Katia Manca |