Uno spaccato su sessant'anni di vita scolastica VEGLIE - Dal passato prendono vita fotografie e parole che testimoniano l'impegno di alunni ed insegnanti di una volta. Dolci ricordi di un tempo lontano che rivivranno nel presente, grazie alla cura e all'impegno di Enzo De Benedittis. Prende il via oggi, infatti, e proseguirà fino a domenica, la mostra dal titolo «Compagni di scuola», organizzata dal Circolo culturale «Amici della fotografia», con il patrocinio del Comune di Veglie e dell'«Union 3». Dalle ore 17 alle 20, nella palestra «G. Marconi» si potranno osservare più di 200 fotografie del repertorio scolastico vegliese, a partire dal 1918 fino agli anni '70. Cinquant'anni di ricordi fissati in immagini che immortalano scolaresche in grembiule e calzettoni, sguardi orgogliosi di maestri «antichi», atmosfere scolastiche che cambiano col passare del tempo. Alle foto si aggiungono gigantografie, arredi e accessori scolastici, quaderni e libri d'epoca che danno vita agli spazi didattici. Nella circostanza sarà presentato il volume «Compagni di scuola», realizzato dallo stesso De Benedittis. |
UN ORIGINALE VOLUME DI ENZO
DE BENEDITTIS COMPAGNI DI SCUOLA, 86 ANNI CARICHI DI RICORDI
VEGLIE - Vestivano alla marinara, ma non tutti. Sono gli scolaretti che, a cominciare dal 1919, fanno ora bella mostra di sé nel volume di Enzo De Benedittis, «Compagni di scuola», pubblicato dagli Amici della fotografia di Veglie. L'album fotografo è stato ideato per festeggiare i vent'anni di attività dell'Associazione culturale vegliese. E in realtà di una memoria fotografica si tratta perché il volume contiene poco meno di 200 immagini di scolaresche. Sotto ogni foto oltre all'indicazione dell'anno scolastico, si leggono il nome della maestra o del docente e di tutti i componenti la classe. Abbelliscono le pagine alcune copertine dei quaderni dell'epoca, letterine di Natale con i brillantini, le enormi carte geografiche. Il libro copre l'arco temporale che va dalla prima guerra mondiale sino al 1973-1974. Sono tutte foto in bianco e nero, eccetto due a colori degli alunni dell'anno scolastico in corso. Vi è anche una classe di scuola serale, quella del 1952-1953: ritrae i ragazzotti dai pantaloni lunghi, uno dei quali con la sigaretta tra le dita. Tra questi scolari grandicelli però c'è anche chi non riesce a nascondere il vistoso segno nero sulla giacchetta che rammenta un lutto in famiglia. Tra le foto alcune ritraggono gruppi di professori delle scuole elementari e delle medie, altre i bidelli. Due fotogrammi ricordano la protesta del maestro per i vetri rotti e per la lavagna crepata. Ma dov'erano finite tante immagini? O meglio, dove le ha ripescate De Benedittis e quanto tempo c'è voluto per tracciare il filo rosso di questa particolare storia «minore» della comunità vegliese? La moda, i colletti bianchi, inamidati, prima grandi poi più piccoli con i fiocchi che scendono sui grembiuli neri. Foto interne all'edificio, tra i banchi, oppure al suo esterno, scolaresche miste, ma anche di soli maschili o femminili, e tanti indimenticabili insegnanti, unici prima dell'avvento del modulo. Insomma, un raro caso di libro che diviene documento storico. di d.l. |