Dopo uno scontro rimane sull'asfalto un 14enne abitante con la famiglia a Boncore di Nardò; di Salice l'automobilista Travolto e ucciso un ragazzo in scooter VEGLIE - Un istante, forse meno, un soffio. Un botto nel buio del ciglio di una strada, micidiale. Il rincorrersi delle sirene, la corsa in ospedale e poi più nulla. Cronaca di una tragedia della strada, una delle tante. Un altro nome allunga la lista nera delle vittime dell'asfalto. Quello di un ragazzino, e questo fa ancora più male, brucia dentro. Giulio Lillo, nato a Copertino 14 anni fa e residente nella frazione di Boncore di Nardò, poco distante da Torre Lapillo, avrebbe compiuto 15 anni tra poco. Avrebbe, perché la sua corsa si è interrotta però bruscamente, intorno alle 22 di ieri su un tratto della Porto Cesareo-Torre Lapillo, centro abitato di Torre Lapillo. È stato investito da un'auto, Giulio. Una Lancia Y condotta da una ragazza di Salice Salentino, Eleonora Faggiano, 23 anni. Lei viaggiava in direzione di Avetrana, lui invece pare uscisse da una stradina laterale, via D/l da denominare, alla guida del suo scooter 50. Indossava il casco, pare, forse però non era allacciato. Forse doveva andare così perché a quell'incrocio aveva appuntamento con la morte. Quella strada è molto trafficata, lo era anche ieri sera: carreggiata stretta e non illuminata. Questo certo ha peggiorato le cose. Cosa poi sia accaduto di preciso in quel frangente non è ancora chiaro. Saranno i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Campi Salentina, prontamente intervenuti sul posto per i rilievi del caso, a delineare l'esatta dinamica dell'incidente. Un sorpasso, una disattenzione, la velocità sostenuta la scarsa visibilità: di certo è andata com'è andata. La Lancia Y ha preso lo scooter, il ragazzino è caduto per terra sul lato sinistro della strada. La conducente dell'auto ha fatto qualche metro ancora, poi una veloce inversione e si è precipitata a prestargli aiuto, invano. Si è attivata subito la macchina dei soccorsi. Sono giunte l'ambulanza del Pronto soccorso di Sant'Isidoro e la medicalizzata dell'ospedale di Copertino, i vigili del fuoco di Veglie e gli agenti della Velialpol. La scena presentatasi ai loro occhi lasciava ben poco all'immaginazione. Un'auto con una lieve ammaccatura a sinistra, uno scooter per terra poco più avanti e un ragazzino riverso come un fagotto. Inutili i tentativi di rianimarlo, inutile la corsa a sirene spiegate alla volta del nosocomio. Giulio è arrivato a Copertino che già non respirava più, ucciso da un forte trauma toracico e cranico. Una telefonata ai suoi genitori, titolari di un supermercato a Boncore e un'altra corsa verso il dolore. di Fabiana Pacella |
|