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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di martedì 18 gennaio 2005

dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 18/01/05

Paese in lutto per la scomparsa di Cosimo Palma

E' morto il padre dei vigilantes. Trent'anni fa fondò la Velialpol

VEGLIE - Il vecchio leone non ruggisce più. Adagiate le membra riposa. Ma di lui restano i "graffi", indelebili segni che hanno scritto una storia, di un uomo, della sua famiglia e di una intera comunità. Nel tempo. Cosimo Palma, storico fondatore dell'istituto di vigilanza "Velialpol" di Veglie, si è spento ieri pomeriggio, a 72 anni, nell'abitazione in cui viveva con la moglie Clelia, in via Tomolo. Dopo mesi di malattia seguiti ad un intervento chirurgico, il "direttore" - come era da tutti chiamato in paese - se ne è andato. Veloce e discreto; come era nel suo stile di uomo del Sud, risoluto e scattante ma sempre con quel pizzico di eleganza delle piccole cose che rendono misteriosamente grandi. E grande lui certo lo era. Ma lo lasciava dire agli altri, declinando sempre più spesso le platee troppo affollate e lavorando dietro le quinte di quell'enorme realtà che lui stesso aveva creato. Dal nulla, nel 1975. Come una probabilità o una scommessa, rivelatasi poi un salto maestro. Con le unghie, quelle di chi parte da poco e lavora sodo sbucciandosi le dita. Era una guardia venatoria, Cosimo Palma, trent'anni fa quando ha virato per la grande svolta. Padre di sei figli, i primi due maschi, Giovanni e Piero, sono al momento rispettivamente amministratore unico e responsabile della divisione trasporto valori dell'istituto, ha cavalcato l'onda dell'intuizione partendo da poco. Coinvolti in prima persona i figli il "direttore" ha unito alla mente le braccia, quelle di una decina di uomini a formare l'organico, l'incoscienza e il fiuto del rischio di chi vuol fare davvero quel mestiere e via alla sfida. Come marchio distintivo una "V" con una testa d'aquila stilizzata sul lato destro - rapace dalla vista lunga e acuta e dall'infallibile presa - e una piccola sede, in via Carmiano, alla periferia di Veglie.

Erano i tempi delle ronde, a piedi o tutt'al più in bicicletta, per scovare e scoraggiare i delinquentelli del paese, ladruncoli, facinorosi. Poca cosa rispetto all'ondata di malavita e criminalità organizzata che si è dovuta fronteggiare in seguito. Lavorando fianco a fianco con le forze armate, ascoltando i cittadini, intessendo con i primi un delicato rapporto di collaborazione e con i secondi di fiducia e reciprocità. Cosimo Palma ha iniziato così nell'epoca in cui vigilanza privata di piccola banda armata di paese, con una bicicletta, pochi abbonati e qualche collaboratore. Ora, nell'era in cui gli istituti locali rappresentano veri e propri enti di supporto istituzionale alle attività dei corpi di polizia seppur ancora vincolati ad un testo unico troppo vecchio - datato 1948 -, Velialpol è una realtà dalle maglie e dai confini allargati in maniera esponenziale.

Il nuovo quartier generale ha sede in via Milano, dalla copertura territoriale delle marine ioniche il suo raggio di azione ha toccato l'intera provincia di Lecce andando oltre, fino a Brindisi, e la corsa continua. Sono 300 le guardie giurate, 12 impiegati nella centrale operativa, ed altrettanti tecnici elettronici. E in dotazione al personale, debitamente preparato con corsi di addestramento avanzato, autovetture, motociclette, unità cinofile e mezzi blindati di ultima generazione, decine di migliaia di abbonati. Questo ha creato in tre decenni un piccolo grande uomo «preciso, in gamba, uno che sapeva il fatto suo nel lavoro - come lo ricorda il nipote Cosimo che porta il suo nome -, primogenito del figlio Giovanni - quanto sereno, nella vita privata, dove si trasformava».

Imprenditore, fondatore di una fiorente attività perfettamente integrata nel tessuto produttivo locale, e uomo, patriarca di una grande famiglia, marito, padre e nonno di 15 nipoti. Non di ghiaccio, però. Nel dicembre del 1999 l'efferato assalto firmato dalla mano della Scu ai due portavalori Velialpol ormai noto come "strage della Grottella", in cui persero la vita tre suoi uomini, scuote la grande quercia. «Il nonno - continua Cosimo - subì un duro colpo, voleva sospendere il servizio di trasporto valori per evitare di mettere a repentaglio la vita dei suoi ragazzi. La famiglia e gli stessi dipendenti gli sono stati molto vicini. Dal 2001 Cosimo Palma decide poi di lasciare il primo piano e spostarsi in
regia, l'istituto diventa una società a responsabilità limitata gestita dai figli e lui dedica gran parte del suo tempo alla cura di un'azienda agricola di famiglia.

I funerali di Cosimo Palma si svolgeranno alle 15 di oggi nella chiesa matrice di Veglie, officiati dal parroco don Amelio De Filippis.

di Fabiana Pacella


da La Gazzetta del Mezzogiorno del 18/01/05

Funerali domani alle 15, nella chiesa matrice del paese

Muore stroncato da un male incurabile Cosimo Palma, fondatore di «Velialpol»
 

VEGLIE - E' scomparso a 71 anni Cosimo Palma, fondatore dell'Istituto di vigilanza Velialpol. Non ha retto ad un male incurabile e a tre delicati interventi chirurgici. Ha lottato per cinque mesi contro la malattia, ma è stato inutile.

Con lui scompare una figura storica dell'imprenditoria salentina, quella nata ad opera di chi, pur non possedendo nulla, ad eccezione della forte volontà, costruisce una solidissima realtà aziendale interprovinciale.

Tutto ha inizio nel lontano 10 maggio del 1967, quando il 34 enne Cosimo, guardia venatoria, decide di compiere il grande salto e di mettersi in proprio, per prevenire i numerosi furti di olive, ma anche di bestiame, nelle campagne salentine. Ben presto l'azienda familiare di Cosimo, con sede operativa a Veglie, raggiunge, con il diretto coinvolgimento dei suoi sei figli, la dimensione di un piccolo esercito privato.

Trecento dipendenti, dei quali 260 guardie giurate, 12 impiegati, 13 tecnici installatori, 2 meccanici. Notevole anche il parco mezzi che conta 26 furgoni blindati, 118 vetture, 12 motociclette in grado di servire oltre sedicimila utenti sparsi in quasi tutta la provincia di Lecce e a Brindisi.

Oltre alla sede centrale, l'Istituto dispone di sei distaccamenti: Lecce, Squinzano, Gallipoli, Magliano, Porto Cesareo e Brindisi. Dal 1976 la direzione operativa è affidata al figlio, Giovanni, mentre l'altro figlio, Piero, sovrintende al servizio di custodia e scorte. Tonio Albano, genero del defunto, è il responsabile della divisione impianti di sicurezza.

Da vero patriarca, oltre che capitano d'azienda, Cosimo ha saputo tenere in piedi una gestione complessa, tenendo unita tutta la sua famiglia. «E' scomparso un uomo generoso- dichiara Antonella Persano, assessore di An al Comune di Salice - Un imprenditore coraggioso che ha dedicato la sua vita per costruire con forza e tenacia un futuro migliore ai giovani». I funerali si terranno oggi alle ore 15,00 presso la Chiesa Matrice.

di Mino Rollo

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