Indice di Indice Generale                            Indice Giornali Indice Giornali

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia e da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 7 gennaio 2005

dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 7/01/05

I volontari del Ser, allertati dalla moglie dell'uomo, tagliano la corda e riescono a rianimarlo

Tenta di impiccarsi: salvato in extremis dal 118

Trasportato in ospedale, è in coma

VEGLIE - La Befana gli ha portato in dono la vita proprio quando la vita pensava di togliersela a pochi minuti dalla mezzanotte. Salvato in extremis, è ora ricoverato in rianimazione e c'è fortunatamente la seppur flebile speranza che ce la faccia.

Una tragedia sfiorata, quella di martedì notte a Veglie, dove un uomo del posto ha tentato il suicidio sotto gli occhi atterriti della moglie. E proprio la tempestività della donna e la sua disperazione hanno fatto in modo che i soccorsi potessero arrivare prima che fosse troppo tardi. Lui, 42 anni del posto, si è sempre arrabattato come meglio poteva per mandare avanti la famiglia, ma già altre volte in passato ha provato a farla finita, stanco di lottare con mille difficoltà quotidiane, internamente rose giorno dopo giorno dal tarlo di quel male oscuro che spesso porta dritti alla fine. Qualche mese fa l'uomo si era tagliato i polsi, aveva ingerito dosi massicce di psicofarmaci ma ogni tentativo di chiudere i conti con la vita si era rivelato vano.

E l'altro ieri l'ha fatto ancora. Una lunga e salda corda ben legata da un capo a una barra metallica in cucina, dall'altro al collo. Una sedia, sotto i piedi, un calcio e via nel vuoto. Erano le 23 o poco prima quando la moglie del 42enne si è precipitata nella postazione 118 del Ser Veglie urlando e chiedendo aiuto. Diceva che il marito si era ucciso, che bisognava fare qualcosa. I volontari, guidati dal presidente Lorenzo Bocconi, non hanno perso tempo e hanno raggiunto l'abitazione dei due, in centro, a bordo dell'ambulanza. Con loro, poco dopo sul posto, anche i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Campi Salentina. Terribile lo spettacolo presentatosi agli occhi dei soccorritori. Il padrone di casa penzolava in un angolo del tinello. Non era ancora cianotico, però la corda è stata tagliata, il cappio eliminato. L'uomo è stato sottoposto ad una serie di interventi rianimatori fino a quando, proprio mentre si credeva non vi fosse più nulla da fare, ha ripreso a respirare.

«E stato incredibile - racconta Gianluca Matino, 23 anni di Veglie, giunto in soccorso dell'uomo insieme ad un collega, Mino Filieri -. Pensavamo che quel poveretto fosse morto, anche perché al nostro arrivo non aveva più polso». Concitate, difficili le fasi dell'intervento. «Quella donna è giunta in associazione - continua il 23enne - stravolta, e chiedeva aiuta. Urlava che il marito stavolta sarebbe morto sul serio. Quando siamo arrivati a casa loro infatti ce lo siamo trovati di fronte che penzolava da una corda, legata al ferro di una finestra che dava in una sorta di ripostiglio, in cucina. Per terra, una sedia rovesciata». Lucidità e velocità a quel punto si sono rivelate decisive. «Ho preso le forbici - ricorda il soccorritore - ed ho tagliato prima le estremità della fune e poi il cappio. Steso l'uomo per terra abbiamo cominciato ad usare il defibrillatore, siamo poi passati alla respirazione cardiopolmonare. Era ormai andato in arresto cardiaco e respiratorio ma al secondo ciclo di rianimazione ha cominciato a tossire e il suo polso a battere di nuovo».

Portato in ambulanza, il 42enne è stato poi trasportato all'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, dove è ora ricoverato in coma.
 

di Fabiana Pacella


da La Gazzetta del Mezzogiorno del 7/01/05

E' ricoverato in rianimazione un contadino che l'altra sera ha cercato, senza trovarla, la morte

Tenta d'impiccarsi, lo salva la moglie
 

VEGLIE - Salvato dalla moglie subito dopo essersi lasciato cadere da una sedia col cappio stretto attorno al collo. Si tratta di un contadino di mezza età di Veglie, che l'altra sera a tarda ora aveva deciso di farla finita.

Per mettere in pratica l'insano gesto, attorno alle ore 23, l'uomo si era portato nello stanzino attiguo alla cucina dell'abitazione alla periferia del paese dove abita con moglie e figli, e dopo aver assicurato il cappio ad una trave di legno, è salito sulla sedia e si è poi lasciato cadere nel vuoto. Insospettita dall'assenza del marito, nonché dai rumori provenienti proprio dal ripostiglio, la moglie è però riuscita a salvarlo, intervenendo giusto qualche istante prima che il cappio potesse stringersi al punto da soffocarlo. Con la forza della disperazione, la donna ha chiesto aiuto ai vicini e subito dopo ha allertato i numeri d'emergenza 112 e 118, facendo così intervenire i carabinieri della locale stazione ed i sanitari. Sistemato su di una barella, il contadino è stato trasportato, in ambulanza, al pronto soccorso del «Vito Fazzi» di Lecce e di qui in Rianimazione, dove si trova tuttora ricoverato in prognosi riservata.

A quanto è dato di sapere, il vegliese avrebbe deciso di togliersi la vita impiccandosi, perché soffriva di crisi depressive.

  Indice Giornali Indice Giornali

Indice di Indice Generale