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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di martedì 13 dicembre 2005

Union 3 - Canile consortile ok dalla giunta

In attuazione del decreto del ministero della Salute sulla ripartizione dei fondi per la prevenzione e lotta al fenomeno del randagismo la giunta di Union3 ha deliberato l'istituzione di un canile unico cui possano far riferimento i comuni di Carmiano, Veglie, Leverano, Copertino e Porto Cesareo.

La giunta ha formalizzato l'atto di indirizzo conferendo incarico all'ufficio tecnico del comune di Veglie in collaborazione con l'ingegner Realino Tangolo per la redazione del progetto della struttura.

Il 75% dei fondi utilizzati saranno stanziati dalla Regione Puglia e il restante 25% dall' Unione. Il canile potrebbe essere costruito ex novo in località "La Donna" alla periferia di Veglie o essere allestito nell'ex macello comunale del comune salentino in località "Panareo".

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di martedì 13 dicembre 2005

Union 3 - Uno sportello unico per aiutare le imprese

La giunta di Union3 ha conferito nei giorni scorsi incarico al responsabile Suap - Sportello unico per le attività produttive - del comune di Copertino, Giuseppe Guida, per la redazione di un regolamento per la creazione e successiva organizzazione di un identico sportello unico per i cinque comuni dell' Unione ( Carmiano, Leverano, Porto Cesareo, Copertino e Veglie).

Da definire, nel progetto, la sede dello sportello e il personale responsabile.

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di mercoledì 21 dicembre 2005

Union 3 - Cinque paesi uniti da un progetto: fondere i confini

La giunta di Union3 (Carmiano, Copertino, Leverano, Porto Cesareo e Veglie), su proposta dell'assessore Giuseppe Cagnazzo, ha deliberato nei Ì giorni scorsi di conferire mandato agli uffici tecnici dei cinque comuni interessati di predisporre un elaborato grafico che riporti una proposta di perimetrazione dei confini alla luce dell'ambizioso obiettivo di fondere i tenitori dei centri in questione che hanno stesse tradizioni storiche e culturali.

Il problema, a quanto pare, nasce dalla presenza di una stretta fascia di terra che appartiene al comune di Nardò e che comporta l'infelice risultato di dividere nettamente i tenitori dell'unione. Il risultato immediato è che spesso per molti cittadini si viene a verificare l'incongruenza tra l'appartenenza civica ad un comune e la consuetudine di richiedere servizi ad altri comuni ritenuti più vicini. Da qui la richiesta di valutare l'ipotesi di accorpare i territori dell'Unione attraverso una modifica dei confini.Una questione che coinvolge direttamente la sovranità di Nardò sulle aree che rientrano nel proprio feudo.

La procedura è solo agli inizi e non è da escludere che possa portare a discussioni sia tra amministrazioni che tra amministrati.

 

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di mercoledì 21 dicembre 2005

Union 3 - I Comuni chiedono il ripristino del distretto sanitario

Il Consiglio di Union3 ha deliberato nei giorni scorsi la richiesta di re-istituzione dell'ex distretto socio/sanitario n.5 Asl Le/1 di Copertino, costituito proprio dai cinque comuni aderenti all'unione (Carmiano, Copertino, Leverano, Porto Cesareo e Veglie), trasmettendo il provvedimento al direttore generale dell'Asl Le/1, ai parlamentari della Regione Puglia ed al governatore Nichi Vendola.

La richiesta nasce da un'attenta analisi dei disagi e dei bisogni del territorio in questione, tanto più considerato che per ogni servizio ospedaliero soppresso dovrebbe supplire un corrispettivo servizio territoriale funzionante. Secondo indirizzo è l'ottimizzazione delle aggregazioni territoriali in cui possono validamente insistere efficienza, economicità e perequazione dei servizi socio-sanitari. Tre i criteri di definizione dell'ambito territoriale elevato a distretto socio-sanitario: storico, che riassume connotazioni di identità e specificità con obiettivi comuni di sviluppo; demografico, che fa riferimento ad una popolazione tra 60mila e l00mila unità, ed ambientale.

Già nel 2002, all'epoca della soppressione del distretto n.5, i sindaci dei cinque, comuni interessati provarono ad opporsi a tale provvedimento, invano. Oggi la richiesta riparte, alla luce delle esigenze di un territorio e di una popolazione che non possono più avere come unico riferimento la struttura ospedaliera per di più impoverita dalla legge del riordino.

 

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