Union 3 - Canile consortile ok dalla giunta In attuazione del decreto del ministero della Salute sulla ripartizione dei fondi per la prevenzione e lotta al fenomeno del randagismo la giunta di Union3 ha deliberato l'istituzione di un canile unico cui possano far riferimento i comuni di Carmiano, Veglie, Leverano, Copertino e Porto Cesareo. La giunta ha formalizzato l'atto di indirizzo conferendo incarico all'ufficio tecnico del comune di Veglie in collaborazione con l'ingegner Realino Tangolo per la redazione del progetto della struttura. Il 75% dei fondi utilizzati saranno stanziati dalla Regione Puglia e il restante 25% dall' Unione. Il canile potrebbe essere costruito ex novo in località "La Donna" alla periferia di Veglie o essere allestito nell'ex macello comunale del comune salentino in località "Panareo". |
Union 3 - Uno sportello unico per aiutare le imprese La giunta di Union3 ha conferito nei giorni scorsi incarico al responsabile Suap - Sportello unico per le attività produttive - del comune di Copertino, Giuseppe Guida, per la redazione di un regolamento per la creazione e successiva organizzazione di un identico sportello unico per i cinque comuni dell' Unione ( Carmiano, Leverano, Porto Cesareo, Copertino e Veglie). Da definire, nel progetto, la sede dello sportello e il personale responsabile. |
Union 3 - I Comuni chiedono il ripristino del distretto sanitario Il Consiglio di Union3 ha deliberato nei giorni scorsi la richiesta di re-istituzione dell'ex distretto socio/sanitario n.5 Asl Le/1 di Copertino, costituito proprio dai cinque comuni aderenti all'unione (Carmiano, Copertino, Leverano, Porto Cesareo e Veglie), trasmettendo il provvedimento al direttore generale dell'Asl Le/1, ai parlamentari della Regione Puglia ed al governatore Nichi Vendola. La richiesta nasce da un'attenta analisi dei disagi e dei bisogni del territorio in questione, tanto più considerato che per ogni servizio ospedaliero soppresso dovrebbe supplire un corrispettivo servizio territoriale funzionante. Secondo indirizzo è l'ottimizzazione delle aggregazioni territoriali in cui possono validamente insistere efficienza, economicità e perequazione dei servizi socio-sanitari. Tre i criteri di definizione dell'ambito territoriale elevato a distretto socio-sanitario: storico, che riassume connotazioni di identità e specificità con obiettivi comuni di sviluppo; demografico, che fa riferimento ad una popolazione tra 60mila e l00mila unità, ed ambientale. Già nel 2002, all'epoca della soppressione del distretto n.5, i sindaci dei cinque, comuni interessati provarono ad opporsi a tale provvedimento, invano. Oggi la richiesta riparte, alla luce delle esigenze di un territorio e di una popolazione che non possono più avere come unico riferimento la struttura ospedaliera per di più impoverita dalla legge del riordino. |
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