In un'ordinanza di oltre seicento pagine la posizione dell'imprenditore di Veglie
«Corriere e
custode della coca» VEGLIE - Scena muta davanti al gip. I.C., l'imprenditore edile, di 31 anni, raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare per traffico di cocaina dalla Calabria, si č avvalso della facoltą di non rispondere ieri mattina davanti al giudice per le indagini preliminari Maurizio Saso che, per rogatoria, avrebbe dovuto sottoporlo ad interrogatorio di garanzia. L'imprenditore č stato arrestato nell'ambito della maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza calabrese contro una presunta holding della cocaina, in cui sarebbero confluiti gli interessi delle famiglie di spicco della 'Ndrangheta. Il nome dell'imprenditore di Veglie, difeso dall'avvocato Claudio Di Candia, sarebbe spuntato dalle intercettazioni telefoniche avviate dai finanzieri. I fatti contestati risalgono al luglio del 2003 e si riferiscono ad alcune partite di cocaina che avrebbe ricevuto dai trafficanti calabresi. Per la precisione, stando alle accuse, avrebbe ricevuto in almeno tre occasioni quantitativi di cocaina giunti in Calabria dal Nord Europa. In un'occasione - ritengono gli investigatori reggini - lo stesso imprenditore salentino si sarebbe recato in Calabria per prelevare tre chili di cocaina. Il suo compito, poi, sarebbe stato quello di portare la sostanza stupefacente nel Salento, dove avrebbe raggiunto i canali di distribuzione al dettaglio e lo spaccio al minuto davanti ai locali notturni. In altre occasioni - ma č quello che sospettano gli inquirenti - l'imprenditore si sarebbe limitato a ricevere e custodire le partite di droga. Nulla č trapelato su come e quando I.C. avrebbe stretto i rapporti d'affari con i trafficanti calabresi. Le accuse mosse all'imprenditore sono contenute nella maxi ordinanza di custodia cautelare di quasi seicento pagine emessa dal gip di Reggio Calabria. |
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