Dal
Nuovo Quotidiano di Puglia e da
La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 4 febbraio 2006 |
dal Nuovo Quotidiano di Puglia del 4/02/06
Tre banditi minacciano il
titolare di un autosalone, lo rinchiudono nel bagno e se ne vanno con
2.500 euro
Canna del fucile
in bocca: sequestro e rapina
VEGLIE -
Tre banditi, armati e mascherati hanno messo a segno una rapina giovedì
sera in un autosalone a veglie. I malviventi hanno messo la canna del
fucile sulla bocca del titolare e si son fatti consegnare tutti i soldi
in cassa, 2.500 euro. Poi hanno chiuso il malcapitato in uno sgabuzzino
e sono fuggiti.
Un commando armato
di fucili e pistola, mascherato con una cura maniacale, ha rapinato e
sequestrato nella serata di giovedì il titolare della rivendita d'auto "Plurimarche"
di Veglie. Un giovedì da dimenticare: in mattinata è stata assaltata la
"Banca popolare pugliese" di Guagnano da una banda di tre persone con
fucile, pistola e temperino. E in serata invece è toccato all'Aligros di
Lecce. Anche qui i banditi hanno agito in tre: con una mitraglietta
Skorpion e due pistole.
Delle tre, quella
alla "Plurimarche" è stata la rapina più cruenta. Uno dei banditi ha
immobilizzato Salvatore Lanza, 58 anni, senza neanche proferire una
parola: appena messo piede nel salone gli ha infilato la canna del
fucile in bocca. Poi Lanza è stato costretto ad entrare in uno
sgabuzzino blindato e lo hanno rinchiuso a chiave. Li dentro è rimasto
fino ali una di notte e ci sarebbe restato fino alla mattina dopo se una
pattuglia dei carabinieri del Nucleo operativo raiomobile della
Compagnia di Campi Salentina non si fosse fermata a controllare perché
le luci del salone fossero ancora accese.
I banditi sono
piombati verso le sette e venti di sera, proprio mentre Lanza stava per
chiudere la rivendita. L'imprenditore ha notato un'auto giungere a
velocità elevata sul piazzale; appena si è fermata davanti alla porta
d'ingresso degli uffici sono sbucati tre uomini vestiti tutti di nero ed
armati. Indossavano i guanti ed i passamontagna avevano due buchi
striminziti per gli occhi. Lanza è stato minacciato di morte, se si
fosse mosso il bandito che gli ha tenuto la canna del fucile in bocca
avrebbe premuto il grilletto. Gli hanno portato via 2.500 euro in
contanti, quattro assegni, il telefono cellulare ed un fuoristrada
Hyundai Terracam grigio metallizzato parcheggiato sulla rampa
dell'autosalone.
Il commando si è
garantito la fuga senza avere alle costole polizia e carabinieri: Lanza
è stato rinchiuso in uno sgabuzzino, la chiave l'hanno gettata sul
pavimento. L'imprenditore non ha potuto fare altro che attendere
l'arrivo di qualcuno perché la porta è blindata e non c'è stato modo di
forzarla. Il telefono dell'ufficio ha squillato continuamente, lo hanno
cercato i suoi familiari che non riuscivano a capire perché Lanza non
fosse rientrato per cena.
L'incubo è finito
quando verso l'una di notte è arrivata una pattuglia di carabinieri:
appena ha messo piede nell'autosalone è scattato l'allarme che entra
automaticamente in funzione alle nove e mezzo. Lanza ha cominciato ad
urlare e a dare pugni sulla porta, sulle prime è stato scambiato per un
ladro ma l'equivoco è stato chiarito subito.
Dei banditi
nessuna traccia. Si sospetta che siano gli stessi che hanno rapinato la
"Banca popolare pugliese" di Guagnano. Di loro si stanno occupando i
carabinieri della Compagnia di Campi, della stazione di Veglie e del
Reparto operativo del comando provinciale.
Parla il
malcapitato: «Armati e tremanti, ho avuto paura»
«Mi hanno piazzato
la canna del fucile in bocca. L'hanno fatto apposta per non farmi
muovere. Ma ho avuto paura soprattutto per quello con la pistola,
tremava tutto: ho temuto che da un momento all'altro premesse il
grilletto e mi ammazzasse. Meno male che sono qui a raccontarla».
Chi parla è
Salvatore Lanza, 58 anni, titolare del salone "Pluriauto" di Veglie,
l'uomo che la serata e una parte della nottata di giovedì le ha
trascorse prima sotto il tiro di due fucili automatici e di una pistola,
e poi dentro uno sgabuzzino blindato. E' rimasto chiuso per quasi sei
ore.
Ieri pomeriggio
Lanza aveva ritrovato la serenità e la forza di andare avanti. Seduto
alla scrivania della sua "Pluriauto" ha raccontato l'incubo. «Stavo per
chiudere gli uffici, erano quasi le sette e mezzo. E' arrivata un'auto,
l'ho notata perché è entrata sul piazzale a velocità elevata. Neanche il
tempo di realizzare cosa stesse accadendo che nell'ufficio sono entrati
tre uomini tutti vestiti di nero: avevano i guanti e dei passamontagna
con delle fessure sottilissime per gli occhi ed il naso. Ed erano armati
con due fucili automatici da caccia ed una pistola. Uno mi ha infilato
la canna del fucile in bocca e mi ha detto: "Se ti muovi ti ammazzo". Mi
hanno preso 2.500 euro in contanti, quattro assegni che poi ho fatto
bloccare ed il telefono cellulare. Poi mi hanno chiesto le chiavi
dell'auto sulla rampa ma le chiavi erano in un cassetto e per questo gli
ho fatto notare che mi sarei dovuto muovere per prenderle. I due con il
fucile erano freddi e determinati, quello con la pistola tremava invece:
ho temuto che facesse qualche sciocchezza, che mi ammazzasse».
di E.M.
da La Gazzetta del Mezzogiorno del 04/02/06
Brutta avventura, l'altra
sera, per Salvatore Lanza, titolare di un punto vendita di auto usate
Rapinato e chiuso
nel locale
L'uomo è stato liberato,
dopo 5 ore, da una pattuglia dei carabinieri
VEGLIE -
Un commando di agguerriti banditi, ha messo a segno, l'altra sera, una
rapina ai danni del titolare del salone di auto usate ubicato alla
periferia di Veglie, e più esattamente sulla via per Porto Cesareo. Si
tratta di Salvatore Lanza, 58 anni, del luogo, che dopo essere rimasto
in balìa dei malviventi, è stato rinchiuso in uno stanzino per circa
cinque ore, prima di essere liberato dai carabinieri. Nel caso
specifico, i componenti l'equipaggio di una pattuglia del Nucleo
operativo e radiomobile della Compagnia di Campi Salentina. Proprio la
lungimiranza dei militari, anzi, ha consentito al commerciante di
lasciare il ripostiglio nel quale era stato rinchiuso, e dal quale non
era riuscito ad uscire perché sbarrato da una porta assai pesante e con
una serratura a prova di scasso. In servizio sulla Veglie-Porto Cesareo,
dunque, allorché sono passati davanti all'autosalone, gli uomini
dell'Arma hanno notato, che nonostante fosse l'una della notte,
all'interno una luce era accesa. Anziché proseguire pensando ad una
semplice dimenticanza del proprietario, gli scrupolosi carabinieri hanno
voluto controllare anche nel caso che si trattasse di un furto, e non
appena si sono avvicinati al locale, hanno raccolto le invocazioni di
aiuto di Salvatore Lanza, che attirato a sua volta da quella presenza
umana, aveva pensato bene di dare appunto voce, nella speranza di poter
essere liberato. A quel punto, i militari hanno aperto la porta dello
stanzino dal quale provenivano sia la luce elettrica che la voce di chi
vi era stato rinchiuso, e dalla viva voce del commerciante hanno appreso
della rapina consumata qualche ora prima. L'uomo ha infatti raccontato
che mentre stava per chiudere l'autosalone, si è visto affrontare da tre
individui con il capo coperto dai passamontagna, e che con la minaccia
di una pistola e di un fucile, lo hanno prima costretto a consegnare il
denaro che aveva con sé, circa 2.500 euro, e poi ad entrare nello
stanzino. Mentre stava parlando con i militari, guardandosi attorno,
Salvatore Lanza si è accorto che mancava anche una delle sue vetture,
precisamente un fuoristrada giapponese, evidentemente utilizzato dai
rapinatori per darsi alla fuga assieme all'altro mezzo che doveva averli
portati sul posto. Inutile aggiungere, che non appena hanno appreso
dell'accaduto, l'equipaggio del Radiomobile di Campi ha dato l'allarme
alla centrale operativa della Compagnia, e sulle tracce dei banditi si
sono portati gli altri militari, senza però trovare traccia né dei
fuggitivi né del fuoristrada.
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