Tutto pronto per l'incisione del musicista: una grande preparazione tecnica e la sfida di un genere non facile "Pure soul", L'album di Andrea Sabatino
VEGLIE - Si intitola "Pure Soul", ovvero "Anima Pura" ed è un disco idealmente dedicato al fratello prematuramente scomparso in un incidente stradale. E' il debutto discografico di Andrea Sabatino, talentuoso trombettista salentino che si appresta ad incidere con il grande Fabrizio Bosso. La registrazione si farà dal 2 al 4 maggio prossimi a Bari presso lo Studio Sorriso di Tommy Cavalieri. Al fianco di Andrea, musicisti di gran calibro: Ettore Canicci al pianoforte; Vincenzo Presta, sax tenore e soprano; Mimmo Campanale alla batteria e Giuseppe Bassi al contrabbasso. Il cd, la cui uscita è prevista nel mese di giugno, è prodotto dall'etichetta discografica Dodicilune di Gabriele Rampino. Sabatino ha 24 anni ed ha mosso musicalmente i primi passi esibendosi in molti teatri italiani. Del '99 è l'incontro con il maestro Luigi Bubbico, docente della cattedra di jazz del Conservatorio di Lecce, quindi l'approdo al mondo jazzistico ed il distacco dagli studi di trombettista-solista classico. I suggerimenti tecnici del maestro Fabrizio Bosso sono stati, poi, il trampolino di lancio per i successi conseguiti: molti premi e concerti e "chiamate" importanti. L'album in uscita mira a divulgare il tipo di musica di cui Andrea è interprete appassionato, a partire proprio dal Salento, un territorio sul quale si sono imposti altri generi musicali che in qualche modo hanno oscurato tutto il resto. Una bella scommessa, quella i Sabatino: decidere di restare nella ua terra per promuovere il jazz. Vivere nel Salente l'ha in qualche modo penalizzato? «Un po', geograficamente siamo lontani dai centri dove questo sound vibra con più vigore. Anche per questo ho studiato fuori. Ma il rapporto con il Salento è sempre stato equo: ho ricevuto e ho dato, e soprattutto ho deciso di restare. Tutti i concerti fatti qui hanno avuto riscontri unanimi di critica positiva, anche se il pubblico non ha in gran parte un bagaglio musicale prettamente jazzistico. Ma questa musica o la sia ama o la si odia, e questo è un valore aggiunto alla difficoltà di farla attecchire nel Salento»". Il suo lavoro discografico ha anche un coinvolgimento sentimentale. «Sì. È dedicato a mio fratello che è scomparso. Era un musicista anche lui. È una produzione discografica accurata, brani che ho composto e per i quali, nell'esecuzione, ho avuto collaborazioni di musicisti importanti. A supportare il mio progetto, inoltre, Vincenzo Presta, amico e collega, al sax, la sezione ritmica pugliese che vede al piano Ettore Canicci, al contrabbasso Giuseppe Bassi e alla batteria Mimmo Campanale oltre che il gruppo "Andrea Sabatino Quintet". Nel suo stile quanto è presente l'aspetto dell'improvvisazione? «Aderisco alla tradizione jazz americano degli anni '40-'50, il cosiddetto "hard-bop", uno stile nuovo rispetto ai precedenti traditional degli anni '20 di Louis Armstrong. Charlie Parker, Clifford Brown e Dizzy Gillespie e tra i contemporanei Winton Marsalis, sono i maggiori esponenti del nuovo modo di suonare, caratterizzato principalmente dal virtuosismo che calca lo strumento facendo risaltare la tecnica di uno strumentista». di Alessia De Pascalis |
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