Notizie sulla Peregrinatio del corpo di San Paolo della Croce Da Novoli a Veglie, San Paolo della Croce saluta il Salento VEGLIE - Novoli saluta San Paolo della Croce. La sacre spoglie nel pomeriggio hanno visitato Veglie. Momenti storici e per questo indimenticabili. Sono più o meno le 18 quando le sacre spoglie di San Paolo della Croce escono dalla sua casa di Novoli, salutate dall'affetto dei novolesi, da prolungati applausi e dai fuochi pirotecnici. A fare da preludio a questo momento emozionante, la Concelebrazione Eucaristica presieduta da padre Tonino Curto in un convento stracolmo di fedeli. «San Paolo non va via da Novoli -ha detto in vari passaggi della sua omelia il padre responsabile della provincia di Puglia Basilicata e Calabria- ci lascia una reliquia vivente, i suoi figli, i padri sempre amati dai novolesi, una delle prime comunità passioniste insediatesi nella Provincia religiosa del Sacro Costato di Gesù. Abbiamo vissuto momenti indimenticabili -ha concluso ringraziando i novolesi e i tanti pellegrini che hanno visitato il convento in questi giorni-. Non dubitavo dell'accoglienza novolese, l'ho detto già il primo giorno in piazza, questa per me è solo una conferma». Poi, terminata la celebrazione, l'urna con le sacre spoglie è uscita dalla chiesa per essere sistemata in un monovolume, lo stesso che l'ha accompagnata a Veglie e che l'accompagnerà nelle varie fermate della Peregrinatio nella provincia del sud Italia. Al grido "Viva San Paolo della Croce" si è snodata una "volontaria" processione che ha seguito il padre e fondatore della Congregazione Passionista per gran parte di via Sacco e Vanzetti, testimonianza questa, che fa capire quanto sia forte il legame con i Padri e di quanto, quelli passati, siano stati giorni di intensa religiosità, di raccoglimento, di preghiera.
La processione è poi continuata
sulla strada provinciale che collega il centro nord-salentino a Veglie;
una lunga fila di auto infatti ha accompagnato il corpo di san Paolo
della Croce nella bella piazza del centro nord-salentino. Le spoglie
mortali del Santo di Ovada sono state accolte da un popolo festante in
piazza Umberto I. Eccellente l'organizzazione con in testa il sindaco
Fernando Fai, l'arciprete Don Amelio De Filippis il comandante
Massimiliano Leo e i rappresentanti della locale stazione dei
carabinieri. Dopo l'accoglienza festosa, un raccolto ma breve o momento
di preghiera, al termine del quale c'è stato il saluto delle autorità
presenti. «Siamo grati ed orgogliosi -ha detto il primo cittadino
vegliese- anche se per pochi momenti di custodire il corpo di un grande
Santo». |
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