Dati sconcertanti emersi da un convegno scientifico. Puglia e Salento invasi dal «nemico silenzioso» Venti milioni di metriquadri di amianto VEGLIE - Amianto in Puglia, dati allarmanti. Gli esperti concordano nel diagnosticare una «infezione da amianto» per l’intera Puglia. Questo è quanto emerso dalla tavola rotonda sul tema «Pericolo amianto, rischi per la salute e responsabilità penali». L’incontro, tenutosi a Veglie nei giorni scorsi, ha rappresentato un’occasione per chiarire alcuni aspetti importanti dopo il ritrovamento di amianto nelle campagne salentine. «Con il monitoraggio satellitare - afferma Roberto Giua, dirigente dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Puglia - è emerso un dato allarmante. Le superfici esterne contenenti amianto nella regione raggiungono un totale di 20 milioni di metri quadrati, esclusi i piccoli manufatti con superficie inferiore a 2 metri quadrati e i materiali contenenti amianto che si trovano all’interno degli edifici e che non è possibile rilevare». Ne consegue un forte impatto ambientale ed ecologico. «Danni che si riversano anche nel settore turistico - denuncia Cosimo Montefusco, coordinatore Agenda 21 Locale “Terra d’Arneo” - La Puglia in passato era la terra più amata dai cicloturisti, oggi non è più così. Turisti scandalizzati dal livello di degrado ed inquinamento ambientale. Occorre - aggiunge - elaborare un progetto condiviso con i comuni interessati per dar vita ad un’azione concreta». Inoltre, nell’incontro gli esperti hanno puntato il dito sulla cattiva o scarsa informazione rivolta ai cittadini sui problemi che scaturiscono dall’inalazione di fibre contenenti amianto. A tal proposito, Giovanni De Filippis, direttore Spesal - Ausl Lecce, ha affermato che «più che le aziende, che nella maggior parte dei casi applicano le norme a tutela dei lavoratori, sono i cittadini i soggetti più a rischio, inalando casualmente le fibre contaminate». Anche Giuseppe Serravezza, oncologo e presidente provinciale della Lega Italiana Tumori ha sottolineato la necessità «di informare che le fibre disperse nell’aria rappresentano una minaccia grave per la salute di tutti. Nella provincia di Lecce - ha detto Serravezza - delle 600 persone che ogni anno muoiono di tumore ai polmoni, una buona parte ha sviluppato la malattia per contatto con amianto». Più informazione perchè «non venga praticato da parte del cittadino lo smantellamento del materiale nocivo, - ha dichiarato Giovanni Mantovano, responsabile settore amianto Axa - evitando il “Fai da te”, altamente nocivo per se stessi e per gli altri; azioni dettate dagli elevati costi che scoraggiano i cittadini. Necessari pertanto dei piani di intervento complessivi su vaste zone che consentirebbero delle economie di scala». Non rinunciando comunque a «denunciare i siti con materiali abbandonati - ha puntualizzato l’avvocato Stefano De Francesco - anche se l’obbligo di legge non interessa i cittadini, ma le figure istituzionali. Il buon senso civico deve suggerire anche ai semplici cittadini di segnalare la presenza di materiale inquinante e pericoloso a chi di competenza». Anche Antonio Tanzarella, collaboratore del Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute, ha confermato la necessità d’informare i cittadini sul rischio amianto. «Occorrerebbe - dice Tanzarella - una tavola rotonda itinerante che attraversi i diversi comuni della Puglia; un’azione positiva rivolta all’informazione e alla prevenzione sul rischio amianto». di Katia Manca |
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