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Greco: «C’è poca chiarezza negli atti» VEGLIE - «Il Consiglio comunale ridotto all’immobilità». Pesanti accuse arrivano all’amministrazione Fai dal consigliere Antonio Greco. L'ex sindaco denuncia la «fatica enorme» nel recuperare atti che spettano di diritto ai consiglieri comunali. «Notizie lasciate nella penombra, sottratte all’esame del più importante organo di democrazia dell’ente comunale - dice Antonio Greco, consigliere di minoranza di centro sinistra - E’ umiliata l’istituzione consiliare, sbeffeggiata la dignità della funzione di consigliere comunale. E di questo mi lamento soprattutto con il presidente del Consiglio, Antonio De Bartolomeo». Il consigliere comunale continua a lanciare strali alla maggioranza: «Nessuno fiata in Consiglio quando qualcuno della minoranza chiede spiegazioni su questioni poco chiare». In particolare, la minoranza denuncia l’Amministrazione di «aver allontanato dal Consiglio alcune importanti questioni: dei quattro preventivi per i lavori riguardanti il Palazzetto dello Sport, solo tre sono stati vistati per congruità dei prezzi applicati, il quarto preventivo, invece, reca solo una sigla ma non il visto di congruità del dirigente di settore. Quest’ultimo preventivo pari a 3 mila e 800 euro è di una ditta il cui titolare è figlio di un assessore». Ed ancora, prosegue, «la sezione di controllo della Corte dei Conti ha pronunciato lo scorso novembre, alla presenza del responsabile del Comune, la deliberazione per la violazione del patto di stabilità, trasmessa al presidente del Consiglio e al sindaco affinché ne diano urgente comunicazione al Consiglio comunale, per l’adozione delle necessarie misure correttive. Non è giunta alcuna comunicazione. Chiedo ai consiglieri di maggioranza - conclude Greco - se l’amministrazione Fai è retta sull'equilibrio della connivenza o se, invece, anche la maggior parte dei consiglieri di maggioranza non è a conoscenza di molti atti e notizie. Se così fosse vuol dire che siamo, consiglieri di maggioranza e opposizione, nelle mani di qualcuno che, quando può, si serve di entrambi». Insomma, una polemica che sembra destinata a continuare. di Katia Manca |
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