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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di giovedì 8 novembre 2007

Sul piede di guerra il comitato nato con l’obiettivo di monitorare i lavori di realizzazione dell’infrastruttura viaria
«Il progetto della Veglie-Torre Lapillo va rivisto o ci saranno rischi per l’incolumità della gente»

VEGLIE - «L'amministrazione impone alla cittadina un’opera che mette a repentaglio l’incolumità dell’automobilista e dell’ambiente». A lanciare il grido d’allarme sui lavori di adeguamento della strada Veglie-Torre Lapillo sono alcuni cittadini che, proprio per vigilare sul suddetto progetto di intervento, hanno dato vita ad un Comitato.

Il progetto, che prevede la realizzazione di alcune complanari sulla strada Veglie-Torre Lapillo, è stato redatto dalla Provincia di Lecce nel 2002, ma entra nel vivo nel giugno del 2005 quando, con una delibera di Consiglio, l’amministrazione Comunale unanimemente approva il progetto, chiedendo però alla Provincia alcune modifiche.

Nello specifico, nella delibera si chiedeva la realizzazione delle complanari da ambo i lati, un incrocio semaforizzato per l’accesso delle complanari, la realizzazione di due rondò, uno con l’intersezione stradale per Porto Cesareo, l’altro nell’intersezione stradale tra la provinciale Veglie-Boncore e la circonvallazione di Veglie.

«Non solo l’intervento - dice Antonio Cucurachi, del Comitato per lo sviluppo sostenibile di via Bosco - riguarda solo un tratto di appena due chilometri rispetto ai 12 necessari per raggiungere Torre Lapillo, ma nella fase di realizzazione dei lavori, veniamo a conoscenza che, per mancanza di fondi, il progetto non corrisponde alle caratteristiche determinate nella delibera. Un’opera incompleta che, invece di salvaguardare la sicurezza degli automobilisti, provoca grandi pericoli. In particolare: complanari senza asfalto, niente impianto semaforico e nessun rondò. Inoltre, - continua Antonio Cucurachi - non è previsto il reimpianto di 400 alberi d’ulivo secolari che saranno espiantati per la realizzazione delle opere. Pertanto, alla Provincia e all’amministrazione comunale chiediamo la revoca del progetto e la riformulazione di un piano di intervento condiviso anche dai cittadini».

K.M.

Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di giovedì 15 novembre 2007

Approvato, tra le polemiche, il progetto
Via 400 alberi per la provinciale

VEGLIE - Alla fine l'amministrazione Fai a Veglie l'ha spuntata ma potrebbe trattarsi di un risultato parziale: la partita infatti resta aperta considerato che in palio c'è la sicurezza degli automobilisti. La vicenda è quella della provinciale Veglie-San Pancrazio-Boncore, più volte finita alla ribalta a causa di una serie di rimpalli tra amministrazione comunale e provinciale con in mezzo le proteste di un apposito comitato per lo sviluppo sostenibile della provinciale.

Progetto approvato nell'accesa assise consiliare andata avanti fino a tarda ora martedì, con tanto di striscioni fuori dalla sede municipale e proteste. Progetto approvato con maggioranza relativa giacché in prima convocazione, lunedì, si era registrata la mancanza del numero legale e va altresì rilevato che prima del dibattimento gli amministratori incompatibili per parentela con le persone interessate o per diretto interesse al progetto hanno abbandonato l'aula.

I lavori contestati riguardano il riadattamento di un tratto di quella provinciale lungo 2 km, tra Veglie e Torre Lapillo: nulla dunque a fronte dei complessivi 12 km di estensione della direttrice. Una beffa dunque, che diventa ancora maggiore se si pensa che per carenza evidente di fondi non è prevista la realizzazione di un tappetino di usura, lo strato di asfalto sulle complanari e per lo stesso motivo non potrà essere semaforizzato l' incrocio a raso su cui confluiscono le complanari. Per non parlare dell'impatto ambientale: l'intervento comporta un ingombro di quattro volte superiore alla sede stradale già esistente e l'espianto di almeno 400 ulivi secolari contro i 200 erroneamente stimati nel progetto. Il silenzio della componente dei Verdi presente in consiglio lascia quanto mai da pensare come facilmente deducibile è l'ipotesi che interessi personali scorrano sotto l'asfalto di quella provinciale. Nel consiglio di martedì sono letteralmente passate inosservate le osservazioni dell'opposizione che contestava l'assenza di un'istruttoria tecnica della delibera portata in consiglio, l'assenza di parere della commissione urbanistica comunale, la mancanza di risposte della maggioranza alle osservazioni formulate dal comitato e il mancato rispetto dell'atto di indirizzo della delibera di consiglio del giugno 2005. Bloccata infine la mozione della minoranza per approvare il progetto a condizione che venisse presentato un progetto complessivo sino alle località balneari, che si realizzassero tutte le rotatorie sugli incroci».

Fabiana Pacella

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 16 novembre 2007

Il consiglio comunale approva, il Comitato si ribella: «Progetto incompleto e pericoloso, ricorreremo alle vie legali»

Veglie- Boncore: Via libera tra le polemiche all’allargamento
 

VEGLIE - Approvato in Consiglio il progetto per i lavori di adeguamento della strada provinciale Veglie-Boncore, i cittadini si scagliano contro la maggioranza e rispondono per vie legali.

Un progetto di intervento che «prevede la realizzazione di una pericolosa infrastruttura viaria, con gravi rischi per l’incolumità della gente e dell’ambiente». A parlare è il Comitato per lo sviluppo sostenibile di via Bosco, costituito da alcuni cittadini per vigilare proprio sul suddetto progetto di intervento.

Il progetto, che prevede l’allargamento e la messa in sicurezza della strada provinciale Veglie-Boncore, anche attraverso la costruzione di complanari, è stato redatto dalla Provincia di Lecce nel 2002, ma viene accolto unanimemente dal consiglio comunale nel 2005, chiedendo però alla Provincia alcune importanti modifiche. In particolare, il Consiglio chiedeva: «la realizzazione delle complanari da ambo i lati, ciascuna di 5 metri; un incrocio semaforizzato per l’accesso delle complanari sulla provinciale; la realizzazione del rondò con l’intersezione stradale per Porto Cesareo; la realizzazione di un rondò nell’intersezione stradale tra la provinciale Veglie-Boncore e la circonvallazione di Veglie; e di fare auspici presso la Provincia perché l’allargamento della Veglie-Boncore sia completato quanto prima».

Ma nel Consiglio, riunito nei giorni scorsi, la maggioranza ha approvato un progetto di intervento senza tenere conto delle richieste formulate dallo stesso Consiglio nella Delibera del 2005. L’unico punto condiviso riguarda la realizzazione di un rondò con l’intersezione stradale per Porto Cesareo.

«Non solo l’intervento - dice Antonio Cucurachi, rappresentante del Comitato - riguarda solo un tratto di due chilometri rispetto ai 12 per raggiungere la località marina di Boncore, ma il progetto risulta incompleto e pericoloso. La nostra richiesta di riformulare un altro progetto non è stata accettata. Non ci diamo per vinti, l’azione contro l’infrastruttura continua per vie legali.»

Katia Manca

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