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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di venerdì 9 gennaio 2009

Marito geloso rischia il carcere con l'accusa di tentato omicidio

Accoltellò il «rivale»,l'Accusa chiede 6 anni

 

VEGLIE - Una condanna a sei anni per il marito geloso. Sempre che la gelosia sia stata la molla che ha armato la mano di R.P., 42 anni, di Veglie.

Ieri mattina, assistito dagli avvocati Walter Gravante e Luigi Rella, è comparso davanti al gip Annalisa De Benedictis per il processo che si celebra con rito abbreviato. Sul capo dell'imputato pende l’accusa di tentato omicidio. Il 22 ottobre del 2007 aggredì un magliese, direttore commerciale di un supermercato. R.P. lo affrontò nel garage della sua abitazione e lo colpì con un coltello all’addome, al torace, alla coscia destra e all’ascella sinistra. Il malcapitato finì in ospedale: prognosi di 15 giorni. Ai carabinieri della Compagnia di Maglie il ferito, dopo una prima denuncia a carico di ignoti (perché a suo dire temeva per la propria incolumità), riferì di essere stato aggredito da R.P. che gli avrebbe urlato contro frasi minacciose: «Tu hai rovinato la mia famiglia e io ti uccido»; «Non è finita qui tornerò». E, in quell’occasione, introdusse il possibile movente: la gelosia. A farla scattare sarebbe stata una telefonata dal cellulare della moglie di R.P. verso l’utenza della moglie della vittima.

Dopo l’arresto ed il periodo di custodia cautelare, R.P. è tornato in libertà.

Nei suoi confronti, ieri mattina, il pm Paola Guglielmi ha invocato la condanna a 6 anni.

I difensori, nel corso delle arringhe, hanno ritenuto inattendibili la denuncia presentata dal direttore commerciale contro R.P. che - a loro dire - avrebbe cambiato versione almeno tre volte. Quanto al reato contestato (quello di tentato omicidio) i difensori hanno chiesto che sia derubricato in lesioni considerato che si tratta di ferite superficiali e che la prognosi formulata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Scorrano è stata di quindici giorni. La decisione del giudice è stata rinviata al prossimo 11 marzo. In quell’occasione ci saranno le repliche della Pubblica accusa e della difesa, prima che sia pronunciato il verdetto.

 

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