Presunto pedofilo in manette Accertamenti nel Salento su altri insospettabili VEGLIE - Un uomo di 36 anni di Veglie, ex catechista, è stato arrestato per pedofilia. Nel suo computer immagini che lo ritraevano durante i gioci erotici con bambini. L'indagine continua: si valuta la posizione di altri insospettabili. Sono andati prima nella casa dove vive con i genitori, a Veglie, ma qui la Polizia postale ha saputo che l'uomo, un trentaseienne, aveva trovato lavoro stagionale in Trentino, in un albergo a pochi chilometri da Madonna di Campiglio, nel piccolo paese di Giustino. E' toccato allora ai carabinieri di quel paese arrestare l'uomo perché sospettato dell'infamante accusa di pedofilia. L'ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip di Lecce Ercole Aprile su richiesta del pm Maria Cristina Rizzo che si occupa prevalentemente di questi specifici reati ed è stata notificata nell'albergo dove l'uomo è stato trovato e bloccato tra la sorpresa degli altri dipendenti e degli ospiti. La storia del salentino presunto pedofilo è costellata da una serie lunghissima di elementi che pesano sul giudizio del trentaseienne, ex catechista con la passione dell'informatica. Solo che le indagini compiute dalla polizia postale avrebbero accertato che il suo interesse per computer e internet era finalizzato alla raccolta e allo scambio di squallide foto e filmati che vedevano al centro dell'azione bambini e bambini ripresi in posizione erotiche, giochi squallidi con i minori in primo piano capaci di attirare numerosi cibernauti. Secondo quanto raccolto nel corso della complessa indagine iniziata nel 2007 è emersa anche la partecipazione dell'uomo ripreso in foto che lo ritraggono con alcuni bambini, documenti nascosti e conservati nel computer che gli inquirenti sequestrarono nella casa a Veglie. Il pc e tutto il materiale di memorizzazione (cd, dvd, dischetti e pendrive) erano nella camera da letto dell'uomo che all'insaputa dei genitori avrebbe praticato un traffico di materiale pedopornografico. E' stato un consulente esperto nominato dal tribunale, un ingegnere informatico, a scovare i file compromettenti e svelare le attitudini che hanno convinto il magistrato a firmare l'ordinanza di custodia. L'indagine non sembra però conclusa perché a quanto sembra il vegliese non era l'unico salentino coinvolto nel giro di scambi pedopornografici, anzi risalendo il percorso telematico delle tracce lasciati sui vari provider e conservati nei computer pare che diversi salentini abbiano attinto alla documentazione messa in rete dall'ex catechista, tutta gente insospettabile le cui posizione e responsabilità sono attentamente studiate dagli inquirenti.
Pedo-pornografia, giovane in manette Arrestato a Trento dove si era trasferito per lavoro VEGLIE - Un giovane di Veglie residente a Trento per motivi di lavoro, è stato arrestato, ieri mattina dai carabinieri, per detenzione di materiale pedo-pornografico. Nella sua abitazione di Veglie, gli agenti della polizia postale hanno sequestrato una mole impressionante di materiale informatico. Ma anche fotografie, in cui il giovane sarebbe ritratto in pose hard, assieme a ragazzini e ragazzine, pare anche del suo paese. Un giovane di Veglie è finito agli arresti, ieri mattina in un paesino alle porte di Trento dove si era trasferito da un paio di mesi per motivi di lavoro, con l’accusa di pedofilia. I carabinieri del capoluogo trentino gli hanno notificato in casa l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice delle indagini preliminari Ercole Aprile, su richiesta del magistrato titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Maria Cristina Rizzo. Il giovane si trova ora rinchiuso in una cella del carcere di Trento. Più esattamente, l’accusa è di detenzione di materiale pedo-pornografico. E tanto perché, nella sua abitazione di Veglie dove vive con i genitori, gli investigatori, gli agenti della polizia postale e delle telecomunicazioni di Lecce (comandata dall’ispettore Luigi Toma), hanno rinvenuto immagini e foto i cui protagonisti sono ragazzini e ragazzine, anche di età inferiore ai quattordici anni. Le immagini si trovavano sul computer, poi sequestrato, che il giovane aveva installato nella sua stanza; e nella stessa stanza, in un cassetto della scrivania, c’erano le foto. In più di una, l’arrestato verrebbe ritratto in compagnia dei ragazzini e delle ragazzine di cui s’è detto, in inequivocabili pose di natura sessuale. Dagli accertamenti svolti durante l’inchiesta della Procura leccese, sarebbe emerso che alcuni dei minorenni fotografati sarebbero residenti nel Leccese, e pare anche nella stessa Veglie. Nell’abitazione del giovane, che a Trento lavorava nel settore del turismo di montagna e che alle spalle ha anche un passato di catechista, gli investigatori della Polizia postale sono giunti nell’ambito di un’inchiesta su scala nazionale, avviata nella Capitale agli inizi del 2007, e non ancora chiusa. Nella casa del vegliese, lo scorso mese di maggio, venne messa a segno una perquisizione, al termine della quale venne sequestrata una mole impressionante di materiale informatico e cartaceo. |
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