Allagamenti e danni. Paura a Veglie. Territorio al collasso nel secondo giorno consecutivo di precipitazioni
Veglie annaspa in
un mare di pioggia (Foto Gazzetta del Mezzogiorno) VEGLIE - Il maltempo non dà tregua e in numerosi centri è piena emergenza. Come a Veglie, per esempio, dove l’acqua ha superato l’ultimo baluardo - la circonvallazione - facendo temere l’alluvione del ‘96. La pioggia non dà tregua e finanche l’anello della circonvallazione - ultimo baluardo - non riesce a «tenere» l’acqua che arriva da Salice e soprattutto da San Donaci. Ore e ore di paura. Una vera e propria emergenza scattata intorno alle 7 quando, dice il sindaco Fernando Fai, «l’acqua ha superato l’argine della circonvallazione allagando ogni luogo». Le campagne sono ormai completamente sommerse dall’acqua e la rete viaria rurale è intransitabile, ingenti i danni all’agricoltura. Il grido d’allarme viene lanciato anche dall’assessore alla Viabilità e ai Lavori Pubblici Antonio Cascione. «Siamo molto preoccupati per i problemi causati all’intera comunità. Sono ormai diversi anni che il nostro territorio è colpito sistematicamente da questo problema». «Un progetto, l’ultimo», sottolinea il sindaco Fai, «è al vaglio della Regione. Negli anni precedenti un progetto analogo venne posto all’attenzione della Provincia ma non si è mai concretizzato». Così torna l’incubo dell’alluvione del ‘96. I problemi sono sempre gli stessi e ora che le vore non sono più in grado di assorbire neppure una goccia, si spera che la pioggia e i ruscellamenti da Nord non completino l’opera. Ieri, già dalle prime ore del mattino, a monitorare costantemente la situazione d’emergenza erano presenti i vigili del fuoco del distaccamento di Veglie, ma anche i carabinieri, i vigili urbani e una pattuglia del Corpo forestale. Dall’alto, per qualche tempo, ha sorvegliato la situazione anche un elicottero dei Vigili del fuoco. Proprio i vigili del fuoco, d’accordo con l’amministrazione comunale, hanno cercato di arginare quanto più possibile i danni, scongiurando eventuali pericoli. La zona della circonvallazione maggiormente colpita è stata quella in prossimità dell’incrocio che collega la cittadina al vicino comune di Salice Salentino. Questa è stata dapprima delimitata per effettuare le verifiche e stabilire la sicurezza delle abitazioni vicine poi, grazie all’aiuto di alcune imprese del luogo, i vigili del fuoco hanno potuto realizzare una trincea (un fosso di guardia) in prossimità e parallelamente alla strada, creando, con la sistemazione del materiale rimosso, un muro di contenimento. Mentre senza tregua venivano azionate le pompe idrovore. «Una sistemazione idraulica lungo la circonvallazione», continua Cascione, «è necessaria. Servono anche risorse per risanare l’infrastruttura esistente. I cittadini colpiti dai danni sono ormai esausti e in perenne stato di preoccupazione». Il nubifragio ha dato vita ad un vero e proprio fiume che dalle campagne del limitrofo comune di San Donaci giunge sino a Veglie. «Le misure di sicurezza sono state attivate da subito», spiega Mario Aprile , capo del distaccamento dei vigili del fuoco di Veglie, «stiamo continuando a monitorare la situazione che, al momento, è sotto controllo». Per tutto il giorno, inoltre, gli stessi vigili del fuoco hanno compiuto diversi interventi per prosciugare scantinati e garage. Katia Manca |
Il comune di Veglie è stato autorizzato a convogliare le acque nella fogna bianca Sott'acqua: danni e disagi Situazione difficile a Carmiano e Veglie: strade chiuse alle auto , vigneti e uliveti allagati
(Foto Nuovo Quotidiano di Puglia) VEGLIE - La pioggia è tornata a cadere in queste ore dopo aver concesso una mattinata soleggiata. E con essa sono tornate le preoccupazioni a Veglie e Carmiano i due centri maggiormente colpiti dalle esondazioni dei canali di irrigazione. Anche se la situazione sembra migliorata nelle campagne e sulle strade, permane lo stato di allerta della protezione civile, uffici tecnici, vigili del fuoco e vigili urbani. In contrada "Sala russi", dove c'è una vora, il livello dell'acqua si è abbassato di almeno mezzo metro. Rimane chiusa al traffico la provinciale che collega Carmiano a Novoli. Adesso l'asfalto è visibile, ma non è escluso che nelle prossime ore possa convogliare in quella zona una grande quantità di acqua proveniente dalle campagne vicine. Regolare è tornata la circolazione sulle provinciali Carmiano-Copertino e Carmiano-Salice. A causa della pioggia, il parroco di Carmiano, don Gianni Ratta, ha rinviato i festeggiamenti in onore di Sant'Antonio: l'accensione del falò si farà oggi tempo permettendo. Anche a Veglie va migliorando la situazione dopo la veloce realizzazione di un canale artificiale, lungo circa 700 metri, nella zona nord del paese, dalle parti della circonvallazione che rimane percorribile in entrambi i sensi di marcia. Il canale ha permesso di far dirottare la grande massa d'acqua su aree vicine nelle campagne fra Veglie e Salice. Il comune di Veglie per meglio fronteggiare la calamità ha ottenuto, vista l'urgenza, l'autorizzazione ha convogliare il fiume d'acqua anche nella fogna bianca, opera realizzata e non ancora entrata in funzione. «Permane lo stato di allerta - precisa Massimiliano Leo, comandante dei vigili urbani -. Alcuni problemi continuano a persistere anche a sud di Veglie, in direzione Leverano, nella zona "terre nere" vicina alla voragine naturale. In quell'area ci sono allagamenti che potrebbero interessare alcune abitazioni vicine. Stiamo valutando la possibilità - spiega il comandante - di effettuare delle trivellazioni. Veglie in queste ore continua a ricevere acqua dai paesi vicini, Salice e San Donaci. Il problema, quindi, per le prossime ore, permane anche se non piove». Di relativo ritorno alla normalità parlano anche i vigili del fuoco del distaccamento di Veglie, che continuano a lavorare in continuo stato di allerta. Monitorate alcune vecchie abitazioni per scongiurare improvvisi e pericolosi crolli. Il centro di Veglie non ha subito allagamenti, ad eccezione di qualche scantinato. Viene controllata continuamente anche la situazione attorno alla centrale elettrica, circondata dall'acqua. Intanto, ieri mattina i contadini hanno provato a fare una prima conta dei danni causati dagli allagamenti. Davanti ai loro occhi si è presentato uno scenario surreale: ettari di terreno completamente coperti dall'acqua. Distrutti ortaggi e danno agli uliveti a ai vigneti, inondati: il raccolto è stato spazzato via dalla violenza dell'acqua alta. Erano anni che non si verificavano piogge così copiose. Le amministrazioni comunali interessate ai danni provocati da questa ondata di maltempo si apprestano a chiedere lo stato di calamità in modo da poter accedere agli aiuti per l'economia duramente colpita. Ma è troppo presto per poter fare una stima precisa di ciò che è andato distrutto. Occorreranno dei giorni e sopralluoghi nelle campagne. E poi c'è da vedere come andrà a finire nei territori attraversati dal torrente Asso: lo straripamento è ancora possibile, soprattutto se - come è accaduto nella tarda mattinata e nel pomeriggio di ieri - riprenderà a piovere copiosamente. E' stata una precipitazione che ha dello straordinario. «Non ricordo tanta pioggia senza interruzione - raccontava ieri il proprietario di un grosso vigneto alle porte di Veglie -. Se non la smetterà sarà davvero un disastro per tutti». Lino Tafuro |