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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di mercoledì 18  marzo 2009

Sperimentato con successo un singolare e innovativo pneumatico della Pirelli. Battuti sette primati del mondo in 24 ore

Diavolo d’un record, alla faccia dell’angelo

Il battistrada raffigura due volti stilizzati: dopo mille chilometri, al simbolo del bene si sostituisce quello del male

 

NARDÒ - La pista Ntc/Prototipo continua la sua corsa al fianco delle eccellenze del mondo dei motori: sono sette i primati del mondo di velocità e durata stabiliti in 24, lunghissime, ore di guida. Angeli e demoni sulla pista di Nardò ma Dan Brown non c’entra.

E’la multinazionale Pirelli, piuttosto, che ha inventato un pneumatico che ha una doppia anima, in ogni senso. La storia di questo record mondiale è legata al lancio di un nuovo prodotto: sportivo e turistico, lo pneumatico «Pirelli Angel» è caratterizzato esternamente da un innovativo disegno del battistrada raffigurante un angelo stilizzato che dopo circa mille chilometri di percorrenza sparisce per lasciare il posto agli intagli «veri» che raffigurano la sagoma di un demone. Ecco la doppia anima che ha corso a Nardò.

Per mettere alla prova le gomme sono state scelte due moto molto pesanti, con motori potenti e dalla cubatura esagerata: 1340 centimetri cubici per la Suzuki Hayabusa e 1352 per la Kawasaki GTR. In una classe di record nessuno si era mai cimentato nell’impresa. Il test si è svolto in località Boncore-Fattizze, sull’anello perfetto di 12,5 chilometri di circonferenza, davanti a decine di piloti e giornalisti stranieri, oltre allo staff tecnico del dipartimento di sperimentazione Pirelli.

Il fine ultimo, oltre al raggiungimento del record, era di dimostrare le eccellenti doti del nuovo pneumatico. Ed, infatti, la Suzuki ha girato per 24 ore filate senza sostituire le gomme: 5137,78 chilometri ad una media di 213,96 orari, al termine dei quali il pneumatico posteriore era molto usurato, ma in condizioni di garantire ancora una guida in sicurezza. Per ottenere una media finale così elevata i tester hanno dovuto viaggiare a oltre 230 chilometri orari di crociera con tanta fatica fisica e psicologica, sopportazione delle basse temperature notturne e la lotta contro il sonno.

La prova è stata importante anche per due riviste italiane di settore, Motonline e Dueruote, il cui pilota, Diego Giugovaz, stanco, con la barba lunga e con il volto segnato dalla notte in sella, ma sorridente, ha potuto scrivere il proprio nome nell’albo d’oro dei record.

La prova ha simulato un tour stradale che va da Miami a San Francisco, Seattle, New York, e ritorno a Miami con record intermedi basti su distanze e tempistiche. Il tutto in un arco di tempo di 24 ore (dalle 12,32 di sabato fino alle 12,32 di domenica) con i dati elaborati dalla Federazione italiana cronometristi e convalidati dalla Federazione internazionale motociclistica.

 

Biagio Valerio

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