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Da Il Paese Nuovo di sabato 31 ottobre 2009

Il direttore della Oilsalento di Veglie replica ai sindaci dei comuni vicini

“Sansificio? Sbagliato chiamarlo così”

 

VEGLIE  - Un impianto che ha fatto e fa ancora discutere molto. Posizionato nella campagna di Veglie, sulla via che dalla circonvallazione porta alla località Monteruga, lontano dai centri abitati, il moderno impianto se ne sta lì fermo, improduttivo.

Dopo la conferenza stampa indetta dai sindaci dei comuni limitrofi che hanno, peraltro, fatto ricorso al TAR perché ritenevano pericoloso e illegittimo l’impianto, è Mauro Spagnulo, direttore della “Oilsalento” a farsi avanti e a voler dire la sua su questa faccenda.

Il progetto dell’impianto, finalizzato alla produzione e commercializzazione del nocciolino di sansa, viene presentato nel 2007. Un impianto che con i comuni sansifici, non ha nulla a che fare. Si tratta infatti, di un impianto di essiccazione che permette di asciugare l’acqua presente nella sansa, prodotto derivante dalla molitura delle olive, per poi derivarne, meccanicamente e non chimicamente, il nocciolino, un comunissimo combustibile utilizzato spesso per alimentare le comuni stufe.

Un’installazione dunque, presente in molti comuni della Puglia e, spesso, presente nelle vicinanze del centro abitato.

“Nessun ecomostro”, afferma il Direttore, “Si rischia di fare una confusione con la Copersalento che nulla ha che fare con la produzione di nocciolino”.

Una struttura che presenta macchinari sofisticati con le più moderne tecnologie, che permettono un costante monitoraggio delle emissioni grazie ad una centralina posta sull’alto comignolo dell’azienda. “Il danno ambientale ci sarebbe qualora ci fosse una produzione di fumi nocivi, qui si parla prevalentemente di vapore acqueo, quella residua parte di polveri viene trattenuta, per la maggior parte, dal sistema di abbattimento dei fumi che fa parte del nostro impianto”, commenta il direttore. Una struttura che opera a pieno regime solo nei tre mesi invernali, il periodo che va da Novembre a Gennaio, che tratta esclusivamente sansa proveniente dalla nostra regione e che conclude il suo ciclo di lavorazione nelle 8 ore, senza stoccaggio. Per gli altri nove mesi, invece, l’azienda si adopera per la vendita del nocciolino confezionato, prodotto venduto nei più comuni supermercati.

Un’azienda italiana, gestita da vegliesi ma che, allo stato attuale è si finita ma ferma, in attesa delle autorizzazioni, soprattutto dell’indispensabile autorizzazione provinciale che permette l’immissione dei fumi nell’atmosfera.

Una “mistificazione”, a detta del direttore, quella compiuta dai comuni limitrofi che hanno di conseguenza alimentato una serie di cattive informazioni su un impianto che con i comuni sansifici non ha nulla a che fare.

Intanto, oltre 300 curricula giacciono negli scaffali dei moderni uffici, “Nessuno potrà mai ripagarci del danno economico che stiamo subendo” conclude Mauro Spagnulo.

 

(Vedi la video-intervista integrale a Mauro Spagnulo sul sito www.ilpaesenuovo.it)

 

Gabriella Fortunato

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