Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Martedì 11
Ottobre 2011 (di F. SAB.) |
In manette tre giovani scoperti dai
carabinieri. Hanno cercato di negare «Raccoglievano verdura»
Rubavano cavi di rame:
presi
SURBO - Una
volta scoperti dai carabinieri hanno cercato di giustificarsi in tutti
modi, dicendo persino di voler raccogliere della verdura che cresce
spontanea di campagna, ma in realtà, sorpresi in flagranza di reato,
sono stati arrestati per furto aggravato. Il loro vero scopo, domenica
pomeriggio, non era quello di effettuare una gita all'aria aperta alla
ricerca di un po' di verdura, ma quella di rubare i cavi di rame della
Telecom.
Ed è così che sono scattate le manette ai polsi per
G. D. e D. L., entrambi di Surbo, e per P. C. di Veglie.
I tre, che hanno rispettivamente 32, 34 e 25 anni,
sono stati notati dai Carabinieri del Nucleo opertaivo e Radiomobile
della Compagnia di Lecce sulla strada provinciale 96 che collega Surbo
con Torre Rinalda. I militari, impegnati in un normale servizio di
perlustrazione del territorio hanno notato il loro atteggiamento
alquanto sospetto e hanno deciso di effettuare dei controlli più
approfonditi.
I tre amici si erano organizzati per mettere a
segno l'ennesimo furto di cavi di rame. All'altezza di via Monticelii,
uno di loro faceva "da palo" mentre gli altri due operavano cercando di
di asportare i cavi di rame. Senza preoccuparsi del danno e del pericolo
a cui andavano incontro, i due avevano tagliato con un seghetto
l'estremità di un cavo in rame posto sulla parte alta di un palo
poi, dopo averlo legato con una corda al gancio della loro auto, hanno
cercato di tirarlo così tanto, da buttare a terra anche il palo a cui
era strettamente legato.
Quando il complice che non era impegnato in queste
operazioni, si è accorto che i carabinieri si stavano avvicinando, ha
lanciato l'allarme con dei segni convenzionali tanto che i suoi due
amici hanno capito che qualcosa stava andando storto e hanno desistito
dall'intento di rubare i cavi. Tutti e tre hanno cercato di fuggire, ma
sono stati comunque raggiunti dai militari i quali hanno chiesto loro
perché si trovassero in quel posto e che cosa stessero facendo.
I tre hanno dichiarato di trovarsi in via
Monticelli per una "gitarella" domenicale alla ricerca di un po' di
verdura da portare a casa, ma la loro versione dei fatti non ha affatto
convinto i militari che hanno continuato i controlli di rito.
Da una perquisizione veicolare effettuata, hanno
scoperto nell'auto dei fermati 20 mt di cavi di rame (altri 280 mt,
probabilmente li avevano già asportati in precedenza), nonché tutti gli
attrezzi utili per il furto: arnesi da scasso, seghetti e corde. Non
solo. Nel portabagagli dell'auto sono stati rinvenuti anche numerosi
frammenti di guaina di rivestimento dei cavi già "spellata o bruciata" e
quindi separata dal rame.
Questo particolare fa ritenere ai militari che i
tre amici siano gli autori di altri furti dello stesso tipo avvenuti nei
giorni scorsi nella zona di Surbo. Per G. D., D. L. e P. C., dopo essere
stati dichiarati in arresto per furto aggravato, si sono aperte le
porte del carcere di Borgo San Nicola. In via Monticelli,
successivamente, è stato necessario l'intervento dei tecnici della
Telecom che hanno provveduto a ripristinare i cavi danneggiati.
F. SAB.
Da La GAzzetta del Mezzogiorno di Martedì 11
Ottobre 2011 |
In tre finiscono agi arresti.
Nell'auto una parte dei cavi appena staccati da un palo della Telecom
Rubano il rame dai
tralicci: presi
SURBO - Ai
carabinieri che li bloccano, dichiarano di trovarsi in campagna per una
passeggiata e per raccogliere cicorie. In realtà, i tre giovani fermati
domenica all'imbrunire sulla strada che collega Surbo alla marina
leccese di Torre Rinalda, stavano rubando cavi di rame. Non dell'Enel,
stavolta, bensì della Telecom. Si tratta di G. D., 32 anni e D. L.,
34, di Surbo, e di P. C., 25. di Veglie, che con l'accusa di furto, sono
stati poi arrestati.
I militari del Nucleo operativo e radiomobile
leccese comandato dal tenente Alessio Perlonca, si sono insospettiti,
quando all'imbocco della stradina che immette in via Monticelli, hanno
notato un individuo che aveva tutta l'aria di trovarsi li per fare da
palo.
Decisi a controllarlo ed a controllare la zona,
hanno guidato l'auto di servizio sino al punto dove lo avevano notato,
ma quello ha subito guadagnato l'oliveto che si trova al di là della
strada.
Gli investigatori non si sono certo scoraggiati, e
dopo aver parcheggiato, lo hanno raggiunto trovandolo assieme a due
amici. Alle domande dei carabinieri, i tre hanno risposto di trovarsi li
per raccogliere cicorie. Ma poco distante c'era la loro auto, una
utilitaria della Fiat, alla quale era ancora legato un cavo Telecom
lungo una ventina di metri.
Ai militari è bastato alzare gli occhi, per
appurare che era stato appena tranciato da un traliccio della società di
telefonia, per mezzo di una grossa fune collegata alla stessa vettura.
A quel punto i tre sono rimasti di sasso, e resisi
conto di essere stati scoperti, non hanno più aperto bocca.
Dal successivo sopralluogo effettuato dagli stessi
uomini del Norm con i tecnici della Telecom, è risultato, che nella
stessa zona di campagna mancavano ben 280 metri di cavi di rame. E la
certezza che fossero stati rubati, è venuta quando fra gli alberi di
olivo, sono stati trovati frammenti della guaina di plastica che li
conteneva, in parte già bruciati.
Nel cofano della Fiat in uso a D. , L. e C.
infine, sono venuti alla luce gli attrezzi utilizzati per tranciare e
tagliare i cavi di rame, e cioè una tronchesina ed una sega.
Le indagini sono ora in corso per accertare sei tre
siano responsabili della sparizione dei 280 metri di «oro rosso» che
mancano all'appello.
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